Castellacci, Computer Gross: «Siamo pronti! E’ il momento del Market Place e del valore semplice tra le nuvole»



Dopo l’anticipazione in esclusiva a Digital4Trade ora l’annuncio: pronto il nuovissimo Market Place di Computer Gross. Un sistema innovativo per semplificare e automatizzare il business dei reseller nel cloud. Le voci e gli obiettivi dei protagonisti

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 30 Ott 2016


Paolo Castellacci, presidente di Computer gross

 «ll cloud è semplice solo a parole ma quando si parla di business, di canale, fatturazione e di valore lo scenario cambia moltissimo. Semplificare è qualcosa che costa molto a livello economico, di competenze e innovazione». Il tono semplice e diretto di sempre è quello di Paolo Castellacci, guida storica di Computer Gross, un tono che oggi, (a poco più di un mese dall’anticipazione esclusiva data a Digital4Trade), ha l’accento soddisfatto e deciso dei giorni migliori. Dalle parole ai fatti trova concretezza uno degli annunci più importanti e strategici per il 2016 del distributore toscano, prende infatti vita il Market Place. Una piattaforma che si propone di automatizzare le procedure di accesso e attivazione dei servizi cloud andando oltre la mera logica della tradizionale vetrina online di prodotti. Una piattaforma che permetterà ai rivenditori di accedere in maniera immediata ai servizi cloud dei vendor partner di Computer Gross, di integrarli con le soluzioni Cloud-proprietarie che il distributore offre attraverso il suo datacenter e ancora di avere una visione chiara dei livelli di utilizzo da parte dei propri clienti. Il che significa rendere semplice il processo di fatturazione.

Paolo Castellacci, Guida di Computer Gross Italia

«Una novità da sempre nel nostro DNA»

Ma andiamo con ordine. «In realtà si tratta di un annuncio in sostanziale continuità. – racconta Castellacci –. Quello del Market Place non è infatti un concetto nuovo in assoluto per noi. Il tentativo di semplificare il business del rivenditore è da sempre alla base delle nostre priorità con piattaforme come il dealer store, il magazzino automatizzato o ancora con portali come BizMall, il solution store per i dealer lanciato insieme a Cisco o con progetti come quello promosso con Oracle in favore degli sviluppatori. Il filo rosso di una simile vocazione è il valore e in particolare la volontà di favorire la costruzione di soluzioni da portare sul mercato».

Ora però per gli uomini di Computer Gross era tempo di un cambio di passo ancora più deciso e concreto. «Proprio così – spiega Castellacci – il cloud è entrato in una fase di maturazione completa e per i clienti si tratta di un modo ormai necessario e naturale per accedere alle soluzioni IT. Dopo il lancio del nuovo portale ArcipelagoCloud.it era dunque tempo di avviare un processo di allineamento deciso nella nuova filiera “cloud” che unisce vendor, distributore, reseller e cliente finale. Spesso infatti si sente parlare di cloud come un facilitatore per definizione, in realtà si tratta di un paradigma che esternamente rende semplice l’accesso all’innovazione digitale ma internamente nasconde un motore complesso fatto di nuovi processi di fatturazione, accesso al credito, attivazione e integrazione di servizi, software, server e macchine virtuali, privacy, sicurezza… Parlare di cloud sul canale vuol dire soprattutto parlare di tutto questo».

Una piattaforma a misura di Computer Gross

A fronte di una simile complessità sono molti i distributori che proprio in questi mesi stanno muovendo i loro passi in direzione di una automatizzazione dei processi di attivazione del cloud per il canale. Passi che portano in direzioni molti diverse tra loro. Da chi ha investito su provider esterni a chi ha scelto di acquisire piattaforme standard fino a Computer Gross che, dopo essere stata tra le prime in Italia ad investire pesantemente su un datacenter proprietario, ha oggi mantenuto fede alla sua vocazione “sartoriale” scommettendo su una piattaforma innovativa e personalizzata.

Tommaso Calosi, Arcipelago Cloud manager di Computer Gross Italia

«Esattamente – racconta Tommaso Calosi, responsabile di ArcIPelago Cloud di Computer Gross e “mastro di chiavi” del nuovo progetto -. Abbiamo scelto e integrato una piattaforma software molto interessante che abbiamo poi potuto sviluppare e declinare in maniera perfetta sulla base delle nostre necessità e idee. Il processo è partito circa 6 mesi fa con un team dedicato di persone e con investimenti consistenti. Si trattava di una scelta necessaria. Dopo il lancio della nostra offerta cloud tramite il datacenter proprietario i nostri vendor hanno con il tempo cominciato a lanciare e integrare la loro offerta di servizi pay per use. Un allargamento che ha generato maggiori opportunità per i rivenditori ma anche, inevitabilmente, maggiori complessità. Dal monitoraggio dei livelli di utilizzo da parte dei clienti, alla gestione di numerose transazioni di importi ridotti fino alla possibilità di costruire soluzioni complesse e ad alto valore».

Dopo mesi di studio e sviluppo il risultato oggi è una piattaforma a misura di canale alla quale sarà possibile accedere come di consueto tramite il sito di Computer Gross. «Un vero Market Place di servizi cloud – spiega Calosi – che metterà nelle mani dei dealer un motore di billing senza precedenti, attraverso il quale sarà possibile avere un aggiornamento costante dell’utilizzo dei vari servizi da parte dei propri clienti, per poi andare a fatturare in maniera automatica e precisa».

Un nuova forma di Cloud Ibrido… di canale

Ma c’è di più, il lancio di una simile soluzione nel cuore, nella pancia di una realtà come Computer Gross è destinato a scatenare dinamiche di business e soprattutto di valore ancora tutte da sondare e studiare con grande attenzione. «Verissimo – riprende Castellacci -. Il nostro non è un motore come gli altri, il Market Place si inserisce in una realtà che come detto ha già una sua offerta di servizi cloud proprietari. Questo vuole dire che, per i reseller, ci sarà la possibilità di dare vita ad una forma nuova di offerte a valore, un cloud “ibrido” nella sua accezione più virtuosa. Attraverso bundle preconfigurati, e non solo, saranno infatti incentivati i processi di integrazione tra offerte cloud standard dei nostri vendor e offerte di servizi cloud “made in Computer Gross”. E’ il caso dei server o delle macchine virtuali “accese” presso il nostro datacenter e integrate poi con servizi di cloud backup dei “nostri” vendor, tanto per fare un esempio».

Stimolerete dunque anche la nascita anche di una sorta di nuova famiglia di operatori di canale, dei “Cloud-System Integrator“?    

«Esattamente – dice compiaciuto Castellacci – proprio così, è davvero questo il senso più profondo del nuovo Market Place. Semplificare la filiera, automatizzare l’accesso e l’attivazione dei servizi cloud per scatenare la fantasia e la capacità di integrazione dei dealer e dunque la possibilità, per loro, di sviluppare nuove marginalità e soluzioni. Fino ad oggi quello del Market Place era un concetto avviato soprattutto da realtà specializzate nel volume, ora con questa particolare forma di piattaforma, a misura di mercato italiano, pensiamo di aver trovato la strada per un cloud semplice anche nel motore e allo stesso tempo vantaggioso per tutte le componenti della catena dell’offerta».

Si parte con Microsoft (Office 365 e Azure su tutti)

Ora il momento della verità, il debutto su strada. «Si parte in questi giorni con i servizi Microsoft – spiega Calosi -, Office 365 e Azure su tutti e ovviamente con tutte le opportunità che il programma Cloud Solution Provider (CSP) offre. Con il tempo integreremo tutte le offerte dei nostri vendor e procederemo con iniziative di sensibilizzazione e soprattutto educazione molto mirate».

«Educazione e formazione dei reseller saranno gli elementi chiave per il successo del Market Place – spiega ancora Castellacci – ed è per questo che proprio il Market Place diventerà protagonista delle prossime puntate del Roadshow “Misson Value”. Il canale ha in mano una leva di business decisiva per il proprio futuro ma bisogna imparare a usarla correttamente. Per noi è stato un processo lungo e di grande focus. Una cosa è certa, da qui passa il futuro di tutti noi. Un futuro fatto soprattutto da vendor e operatori che si specializzeranno nello sviluppo di parti verticali di software che, proprio attraverso piattaforme come il Market Place, dovremo essere bravi a integrare e plasmare dando vita a soluzioni complete. Solo quest’anno – chiude Castellacci – nel mondo sono stati contati circa 600 nuovi vendor alla ricerca di un contatto con un distributore, un numero che da solo spiega la portata del fenomeno, non possiamo farci cogliere impreparati»

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