Computer Gross: Dal #WPC16 un’ulteriore spinta alla trasformazione

Tommaso Calosi, Arcipelago Cloud manager di Computer Gross Italia, mette in evidenza gli aspetti più significati della tre giorni Microsoft dedicata ai partner. Dove il Cloud ha giocato un ruolo chiave

Pubblicato il 20 Lug 2016

Gianluigi Torchiani

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Tommaso Calosi, Arcipelago Cloud manager di Computer Gross Italia

Sono passati pochi giorni dal #WPC16, l’evento di Toronto che ha visto riuniti Microsoft e migliaia di partner a livello globale. Digital4Trade in occasione dei giorni della manifestazione ha dedicato ampio spazio al racconto in presa diretta (qui e qui alcuni articoli). A mente fredda, abbiamo sentito Tommaso Calosi, Arcipelago Cloud manager di Computer Gross Italia, per un’ultima occasione di riflessione sulla tre giorni canadese.

Perché Computer Gross ha deciso di partecipare al WPC 2016?

Il WPC nel corso degli anni ha rappresentato sempre un faro sulle strategie di Microsoft, un punto di osservazione privilegiato per identificare i nuovi trend di mercato, stringere relazioni e agire in sincronia con il brand. Partecipare al WPC significa inoltre poter scambiare punti di vista con altri partner che operano in diverse aree geografiche e soprattutto con Microsoft stessa, che ci ha sempre dimostrato una visione lungimirante sulle nuove tecnologie.

Quali sono stati i temi e gli argomenti che vi hanno maggiormente impressionato e appassionato e perché?

Sicuramente la trasformazione. Il mondo dell’ IT sta cambiando pelle a un ritmo incalzante. La parola d’ordine è Cloud. La vision è chiara e la strada è già segnata. La casa di Redmond sta dettando le tappe per la trasformazione digitale a ritmi serrati. Carlo Purassanta non perde occasione di ricordarlo, se non ti trasformi, non hai futuro; e la trasformazione nel 2016 passa necessariamente attraverso il cloud. Il cloud viene interpretato non solo come piattaforma IaaS, ma sempre più come piattaforma per operare scelte intelligenti su dati. Parliamo di Big data, di IoT, di Cortana. I partner devono agire su questo, essere evangelisti di innovazione che deve essere compiuta a fianco delle aziende che si trovano a dover competere su un mercato che necessariamente è già globale e che propone modelli disruptive rispetto ai modelli di business tradizionale. Il cloud, l’IoT e la data analytics non sono più settori di nicchia o di ricerca appannaggio esclusivo di ricercatori universitari, sono tecnologie mature, spendibili sul mercato e spesso sono la strada obbligata per mantenere competitività. Anche Office come l’abbiamo sempre conosciuto è stato travolto dalla nuvola, e il mutamento non è passato inosservato neppure a Tim Campos, CIO di Facebook, che ci ha raccontato perché Facebook ha scelto di adottare Office 365 per i suoi 13.000 collaboratori. La ragione è semplice: l’IT di Facebook dota sempre i sui impiegati dei migliori strumenti a disposizione sul mercato; strumenti che fanno la differenza tra avere un’idea e riuscire a concretizzarla e che sposano la visione aziendale di un mondo sempre più connesso. Avere i propri strumenti di lavoro sempre a disposizione fa realmente la differenza.

I vostri rivenditori in questi anni hanno recepito questo cambio di strategia impresso da Microsoft?

Sicuramente il cambiamento è stato percepito e recepito dal canale. Stiamo parlando però di una trasformazione culturale che richiederà tempo per essere metabolizzata e declinata sul mercato. Il nostro valore sta anche in questo. Da anni portiamo avanti continue attività di education ed enablement su nuove tecnologie avvalendoci dello stretto rapporto di partnership che abbiamo tra Microsoft e il canale.

Che innovazioni annunciate da Microsoft al Wpc 2016 pensate di portare avanti d’ora in poi nella vostra strategia quotidiana?

Microsoft sta dettando una strada ben precisa sul licensing. Il nuovo modello si chiama Cloud Solution Provider, e ha il “cloud” come prima parola. Cambia il modello di erogazione, che diventa più flessibile e eredita tutte le peculiarità dei modelli cloud. Si compra in self-provisioning e si paga quando serve. Le licenze si attivano o si disattivano su base giornaliera. L’offerta è già ricca: abbiamo Azure, Dynamics, Exchange Online, Intune, Skype for Business, Yammer oltre al ben noto Office 365, ma ci aspettiamo di vedere presto altri prodotti.

In definitiva, che ruolo potete avere come distributori in un mondo sempre più cloud oriented?

Il Cloud implica un’importante trasformazione culturale. Computer Gross ha investito in modo significativo sulle competenze legate al cloud dedicandovi un’intera divisione. Lo scopo è quello essere a fianco del partner in questa trasformazione e di essere un facilitatore nell’adozione delle nuove tecnologie che i brand che distribuiamo immettono sul mercato avvicinando il brand al canale. Attraverso il portale arcipelagocloud.it mettiamo a disposizione dei nostri partner gli strumenti per accedere all’offerta cloud dei nostri brand di riferimento. Si tratta di una divisione con competenze specifiche, nata per andare incontro alle logiche che i modelli come il CSP impongono: autonomia di gestione, flessibilità, pay per use e agilità in genere. Ci contraddistingue naturalmente l’approccio consulenziale in sinergia con il partner, che il canale ci riconosce.

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