Dati di mercato
Servizi e tecnologie innovative spingono il mercato ICT nel 2018
Il report annuale di Anitec-Assinform segnala una crescita del +2,5% del mercato digitale italiano, che dovrebbe proseguire anche nel 2019
Pubblicato il 05 Apr 2019
Le tecnologie innovative spingono il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni, contenuti ed elettronica di consumo), che nel 2018 ha conosciuto una crescita del giro d’affari del 2,5%, per complessivi 70.474 milioni di euro. I dati arrivano dal report annuale di Anitec-Assinform – l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT – condotto in collaborazione con NetConsulting cube. Lo scorso anno, infatti, le tecnologie chiave di questa nuova era digitale hanno conosciuto una crescita a doppia cifra: più precisamente, il mobile business è aumentato del 9,4%, l’IoT del 19,2%, il cloud del 23,6%, la cybersecurity del 12,2%, i dispositivi indossabili del 15,3%, le piattaforme per il web del 13,7%, mentre hanno acquisito consistenza le applicazioni di intelligenza artificiale, big data e blockchain. Molto positivo anche l’andamento del mercato che ruota intorno al Piano Impresa 4.0, che nel 2018 ha visto uno sviluppo del +18,7%. per complessivi 2.593 milioni di euro.
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Mercato ICT: crescono le tecnologie innovative
Da segnalare anche la conferma del buono stato di salute del comparto del Software e Soluzioni ICT, che ormai perdura da 4 anni: si tratta di un segmento di mercato che ormai vale 7.136 milioni di euro, in aumento del +7,7% rispetto al 2017. Si tratta di un progresso frutto soprattutto dell’ottima performance dell’area del software applicativo (5.410 milioni, + 10,6%), in particolare delle sue componenti più innovative (piattaforme per la gestione web, IoT, ecc.), che ha messo in secondo piano il calo del software di sistema (-2,5% a 505 milioni) e lo stallo del middleware (+0,4% a 1.221 milioni).
Corre il giro d’affari dei servizi Ict
Particolarmente confortante, per tutto il mondo del canale ICT, è il + 5,1% del mondo dei servizi ICT, da tempo indicato da esperti e analisti come una delle aree da presidiare con maggiore impegno. Il giro d’affari di questa area vale ormai 11.622,5 milioni di euro, dietro i quali ci sono fenomeni come il cloud computing (+23,6% a 2.302 milioni), i servizi di Sviluppo e Systems Integration (+2,4% a 2.960 milioni) e di Outsourcing ICT (+0,5% a 3.710 milioni). Bene anche la Formazione (+3,4% a 339 milioni) e la Consulenza (+ 3,1% a 822 milioni), mentre la spesa in assistenza tecnica segna un passo indietro (-2,8% a 687 milioni). Secondo Anitec-Assinform questi numeri riflettono l’ammodernamento di applicazioni e infrastrutture e il ricorso a nuovi modelli di fruizione dell’ICT.
Le grandi imprese spendono di più
Il report mette in luce come gli investimenti ICT siano però soprattutto appannaggio delle imprese di maggiori dimensioni: fatto 100 il solo mercato business (imprese e PA), il 2018 vede le grandi imprese (oltre 250 addetti) esprimere ben il 58,7% degli investimenti ICT, contro il 18,7% delle medie (50-249 addetti) e il 22,6% delle piccole (1-49 addetti), che hanno un peso in termini di occupazione e Pil proporzionalmente più elevato. Le grandi imprese nel 2018 hanno investito il 4,3% in più rispetto al 2018, contro il +3,8% delle medie aziende e il +2,2% delle piccole.
Nel 2019, nonostante la prevista crescita zero del Pil nazionale, il Mercato Digitale dovrebbe continuare il suo trend positivo, arrivando a un giro d’affari di 72.222 milioni (+2,5%). Più nel dettaglio i Servizi di Rete faranno un passo indietro, ma sono stimate crescite del +7,4% per i Contenuti e Pubblicità digitali (a 11.987 milioni), del +5,6% per i Servizi ICT (a 12.279 milioni); del +6,5 % per il Software e le Soluzioni ICT (a 7597 milioni), e del + 1,6% per i Dispositivi e Sistemi.
“Nonostante il deterioramento congiunturale, la digitalizzazione continua a progredire, ed è un bene. – ha commentato Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform – Genera investimenti e permette di affrontare il problema di efficienza di sistema che ci separa da una crescita solida e duratura. Le aree di eccellenza, nel manifatturiero e nell’export e nei distretti crescono, ma ci sono troppe realtà che ancora non innovano, facendo da freno. Bisogna dare continuità a quanto avviato e promuovere una diffusione più capillare dei modelli, delle tecnologie e delle competenze digitali, e puntare sulla crescita dello stesso settore ICT, che per innovazione, valore aggiunto e occupazione gioca un ruolo sempre più rilevante”