Per anni le parole infrastruttura e architettura sono state le più gettonate della letteratura dedicata a data management, storage, backup e data protection. Non fosse altro per il fatto che nell’evoluzione dai sistemi on premise al Cloud, con tutti i passaggi intermedi dettati dai processi di virtualizzazione e iperconvergenza, era semplicemente impensabile poter fare a meno di sostenere l’evoluzione delle soluzioni con infrastrutture e architetture IT adeguate, essendo le une inscindibili dalle altre. Oggi la questione non è più incontrovertibile. O per lo meno non lo è per Rubrik, società specializzata in Cloud data management che nel giro di pochi anni (è stata fondata nel 2014) è riuscita a sovvertire il concetto stesso di infrastruttura, di fatto rendendolo obsoleto.
Del resto è stato il Public Cloud, quantomeno a livello teorico, a mettere sotto gli occhi di tutti un’evidenza che è al tempo stesso suggestiva e preoccupante: i dati e le applicazioni su cui si fonda il funzionamento del business possono essere ovunque, nei data center di svariati provider, anche a cavallo di diverse nazioni, e continuano a muoversi, a fluire. Accettata questa idea che può dare un senso di vertigine, e raggiunta la consapevolezza che quella è la direzione che per questioni di costi ed efficienza prenderà sempre di più l’IT, l’importante è essere in grado di trovare e usare quei dati e quelle applicazioni quando servono. Naturalmente garantendo loro protezione e compliance rispetto ai requisiti di legge (GDPR incluso). È per l’appunto ciò che propone di fare Rubrik, con una soluzione che ha la capacità di disassociare e astrarre le applicazioni dalle infrastrutture, facendole muovere liberamente in tutti gli ambienti grazie a un flusso di dati che scorre senza soluzione di continuità e restrizioni di silos. Un paradigma che discende dal Cloud e dalla logica SaaS (Software as a Service), ma che può essere applicato anche ai sistemi e agli archivi on premise.
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Esperienza Cloud-like, fuori e dentro la Nuvola
«Anzi, può rappresentare il primo passaggio per una graduale migrazione al Cloud», ha detto Chris Wahl, CTO di Rubrik. Wahl sta affrontando un tour mondiale per far conoscere da vicino una realtà che pur essendo giovanissima non può più essere considerata una semplice startup: oggi Rubrik, con alle spalle una capitalizzazione da 292 milioni di dollari, dà lavoro a 650 persone, opera in tutti e cinque i continenti attraverso una rete di 500 partner ed è stata inserita da Gartner nel suo quadrante magico, nell’area dei Visionari. È quindi riuscita a crearsi una reputazione così solida da diventare partner tecnico del team di F1 Mercedes-AMG Petronas Motorsport. Nonostante il recente lancio della versione 4.1 della piattaforma Alta (che completa in chiave multitenancy il raccordo con tutti i principali Cloud provider con una nuova integrazione con Google Cloud Platform, estendendo inoltre il supporto di Amazon Web Services e Microsoft Azure) Wahl ci tiene a precisare che non bisogna per forza aderire all’offerta di Google, AWS e Azure per sfruttare le soluzioni di Rubrik. «Ogni impresa ha le sue esigenze e il proprio modo di concepire il data management. Se l’intenzione è quella di mantenere i dati on premise, è comunque possibile accedere a un’esperienza Cloud-like nella gestione delle risorse e per tenere applicazioni e informazioni sotto controllo. Con Rubrik i nostri clienti hanno la facoltà di fare un inventario di tutti gli elementi presenti in azienda costruendo poi Service Level Agreement (SLA) o policy personalizzate, anche molto semplici, per riuscire a parlare il linguaggio del business. Stabiliti i requisiti, si incapsulano le applicazioni nei servizi, svincolandoli da ambienti specifici. In questo modo cambia completamente la visuale sugli elementi: si guarda a loro come use case e non come componenti di un’architettura”. L’accesso ai servizi avviene quindi on demand, e una volta installata la piattaforma (operativa secondo Wahl nel giro di pochi minuti), si possono migrare carichi di lavoro dal Public al Private Cloud o, come detto, all’interno dell’hardware preesistente in azienda. «Rispetto alla sicurezza, la soluzione è protetta by design – ha precisato Wahl – . Ogni elemento è immutabile, quindi di fatto immune ai tentativi di ramsomware. In caso di attacco andato a buon fine, il sistema può essere resettato in un’ora».
L’espansione in Italia: un abilitatore per l’offerta Public
Poco meno di un anno fa, il 12 gennaio 2017, apriva il capitolo italiano di Rubrik, che si compone oggi di cinque persone, incluso il CEO Cristian Meloni. «L’anno prossimo apriremo una filiale a Roma, dove il business con la Pubblica amministrazione si fa sempre più consistente – ha detto Meloni – . Naturalmente per partecipare alle gare e per raggiungere i clienti privati lavoriamo a stretto contatto con i partner: come distributore unico ci siamo affidati alla divisione Big Technology di Exclusive Networks, poi ci sono quattro-cinque system integrator che hanno scelto Rubrik come principale tecnologia su cui innestare altre soluzioni, e infine lavoriamo con una dozzina di partner che la considerano come un tassello importante della propria offerta. Ed è ciò di cui abbiamo bisogno, perché i riconoscimenti dal mercato internazionale non mancano, mentre per farci strada nella Penisola occorrono casi d’uso locale. Tra poco comunque potremo citare anche le referenze italiane delle implementazioni già in produzione. Parliamo di ministeri, ospedali, service provider, piccola industria, produttori di software. Non abbiamo ancora identificato il vertical più corretto per noi, anche per il semplice fatto che la nostra soluzione sembra andare bene per qualunque realtà».
Una crescita rapida
Meloni giustifica la rapida crescita di Rubrik a livello mondiale con l’assoluta novità della proposizione. «In 15 anni non ci sono state significative innovazioni nel mondo della gestione dei dati. L’ultima che mi viene in mente è quella di Data domain, ma si tratta per l’appunto di tecnologie che risalgono all’inizio degli anni 2000. Rubrik di fatto risolve definitivamente il problema del backup, che in molte altre piattaforme costituisce ancora il nocciolo più complesso del sistema. La nostra soluzione è invece Plug and play. Una volta installata, inizia ad analizzare l’infrastruttura del cliente così da poter essere configurata in risposta ai criteri di servizio richiesti per il recupero dei dati. L’hardware ormai è una commodity, ma va comunque gestito, e Rubrik ne ottimizza le risorse in base all’effettiva necessità. La nostra piattaforma riesce a garantire risparmi in termini di CapEx che vanno dal 30 al 50%, ma tra i clienti italiani abbiamo registrato anche punte dell’80%, considerata l’efficienza energetica raggiunta e il taglio dei costi in bolletta nel medio termine». Meloni e Wahl sono convinti che proprio per la sua capacità di superare le logiche architetturali e di offrire un’esperienza assolutamente replicabile nella Nuvola, Rubrik rappresenterà in Italia un abilitatore del Public Cloud. Non solo: in futuro gli analytics che oggi governano i flussi di dati, ottimizzando l’utilizzo delle risorse delle macchine e dei software, potrebbero rivelarsi fondamentali anche per capire quali offerte Cloud meglio si adattano alle esigenze dell’organizzazione. «Se pensiamo a servizi di brokering? Perché no, in questo senso la piattaforma potrebbe sviluppare ramificazioni anche rispetto alla divisione finanziaria dell’azienda», ha concluso Wahl.