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Achab porta agli MSP la sicurezza Webroot basata su cloud e AI

Passa da Achab e dagli MSP la sicurezza in cloud del vendor, che punta alla protezione predittiva e a servizio, da gestire tramite console. Soluzioni semplici alla portata delle esigenze delle PMI italiane

Pubblicato il 19 Apr 2019

Loris Frezzato

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Il 9,3% degli operatori del canale lamenta una carenza di formazione adeguata sulla sicurezza, mentre per il 27,8% il problema di fondo è la carenza del budget che le aziende destinano all’IT security, e che lo scoglio da superare è la grande mancanza di cultura, di consapevolezza dell’esigenza, evidenziato dal 46,3% dei partner di canale intervistati. E il malware, di per sé, nel grande contesto della security, alla fine incide “solo” per il 16,7%. Questi i dati raccolti da Achab in occasione dell’evento organizzato in collaborazione con Webroot attraverso un survey che ha coinvolto gli oltre 120 partner presenti. Un panel certamente ristretto, ma altamente rappresentativo di chi, giornalmente, deve proporre soluzioni di sicurezza a un mercato, fatto soprattutto di piccole e medie imprese, che della sicurezza IT difficilmente ne fa una priorità.

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Andrea Veca, CEO di Achab

Achab traduce la sicurezza in processo, non solo in prodotto

«La sicurezza IT – o, meglio, la sua carenza – può tradursi in altissimi costi per le aziende, arrivando addirittura ai fermi di produzione con risvolti sociali sui lavoratori – dichiara Andrea Veca, CEO di Achab -. Per questo motivo i rivenditori devono avere le giuste competenze e i corretti strumenti per fare fronte sia ai pericoli reali, sia alla carenza di cultura della sicurezza che persiste tra i clienti. Noi, come distributori, cerchiamo di dare il nostro contributo per portare formazione ai dealer, in modo da renderli in grado di essere propositivi con i giusti argomenti e superare le barriere culturali, di budget, di percezione, che trovano sul mercato, trasferendo il messaggio che la sicurezza è un processo, non un prodotto, e che quindi va affrontata con piglio consulenziale e non di semplice rivendita».

Achab ingaggiata per portare cultura della sicurezza

Le aziende, dunque, non investono sufficientemente in sicurezza, almeno sentendo il panel dei rivenditori Achab, che trova anche difficile, per quei clienti che investono, proporre soluzioni che siano diverse da quelle tradizionali, le quali, invece, con l’acuirsi ed evolversi degli attacchi, risultano essere, spesso, insufficienti. «Manca la consapevolezza che la sicurezza serve per fare sì che le applicazioni aziendali rimangano funzionanti, e che se si dovessero bloccare è il business che ne pagherebbe le conseguenze, con perdita di denaro» avverte Veca.

L’antivirus non basta. Ma rimane fondamentale

A essere sicura deve essere l’intera infrastruttura delle aziende, che il partner deve assicurarsi sia efficace e adeguata alle loro esigenze, oltre a essere veloce e performante. Un’infrastruttura che sempre più aziende, anche in Italia ormai, stanno traslocando sul cloud, affidandosi alle fruizioni in modalità as a service e delegandone, di fatto, la gestione ai vari Managed Service Provider (MSP), ossia quei fornitori di servizi che stanno evolvendo verso l’as-a-service, i quali si assumono anche la responsabilità della sicurezza di quanto hanno in gestione. In maniera anche proattiva.

MSP, un comparto di operatori in forte crescita

A questi soggetti si indirizza in maniera particolare il vendor californiano Webroot, recentemente acquisito da Carbonite, che produce l’antivirus più utilizzato dagli MSP. Operatori, questi, il cui business è continua crescita: l’81% di loro ha visto importanti incrementi di fatturato nel 2018 e, solo negli USA, si prevede una crescita entro il 2022, dagli attuali 42 ai 72 miliardi di dollari.

Oggi sono oltre 530 gli MSP che usano Webroot in Italia, per un totale di 210.000 clienti protetti. Un brand distribuito da Achab nel nostro Paese, che sta raccogliendo una crescente attenzione dal canale degli MSP, i cui acquisti sono rapidamente cresciuti dal mezzo milione di euro del 2015 ai quasi 2,5 milioni attuali su un prodotto «efficace, leggero e facile da gestire in cloud attraverso una semplice console» come assicura Veca.

Webroot e Achab per spingere il modello MSP in Italia

A livello mondiale, Webroot ha partnership con ben 14.000 MSP, per un totale di 300.000 utenti protetti dalle sue soluzioni, e il rapporto con Achab verte proprio all’educazione del mercato italiano verso il modello MSP e alla veicolazione della propria soluzione, che si basa sulla sua tecnologia di sesta generazione per analizzare 500 miliardi di dati ogni giorno. Il risultato è una piattaforma che automaticamente rileva, previene e risponde agli incidenti che possono nuocere al business delle aziende. Avvisando i clienti stessi, in gran parte PMI, i quali non hanno bisogno di avere particolari nozioni di sicurezza o esserne esperti.

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Charles Tomeo, VP worldwide sales di Webroot

Prevenzione redittiva,  Webroot

«Il nostro è un portfolio di soluzioni in continua evoluzione e che per il 2019 si concentra soprattutto su tre principali tematiche – interviene Charles Tomeo, vice president world wide sales di Webroot -: Endpoint Protection, su cui continuiamo a innovare, in prevalenza sul lato della prevenzione predittiva; la DNS Protection, per una copertura a livello di network e sul Security Awareness Training, con l’obiettivo di automatizzarla e di migliorare le condizioni e la flessibilità di gestione. E ora, come effetto dell’acquisizione, la nostra offerta di endpoint protection si può integrare e potenziare con quella di email archiving, endpoint backup, server backup, DRaaS di Carbonite, presentandoci al mercato con una suite completa di secure e recovery dei dati».

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