VMworld 2017

Il VMworld 2017 si apre a “tutti i cloud” e a nuovi partner

Le tecnologie VMware tendono a far colloquiare i diversi cloud dei partner tecnologici, privati o pubblici. Tra le novità presentate a Barcellona i sistemi di workspace e infrastrutture iperconvergenti. Con particolare attenzione alla security

Pubblicato il 20 Set 2017

Loris Frezzato

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Il VMworld 2017 arriva in Europa dopo poco più di un mese dall’edizione statunitense e, come tradizione, riempie le sale della Fiera di Barcellona. Ben undicimila le presenze al VWworld Europe 2017 (leggi qui quanto era emerso nell’edizione 2016), arrivato alla sua decima edizione, ben ripartite tra aziende clienti finali e partner provenienti dal Vecchio Continente, oltre al solito nutrito numero di giornalisti e analisti.

vmworld 2017

VMworld 2017 – La vision di Pat Gelsinger

Al CEO di VMware, Patrick Paul Gelsinger – Pat per tutti – il compito di fare gli onori di casa e di illustrare le nuove strategie, avvalorate da altrettante nuove tecnologie e partnership strategiche, che stanno interpretando il concetto di digital transformation del vendor: «L’IT è ormai stato elevato a paradigma del business e la nostra strategia punta ad aiutare i clienti a sviluppare le applicazioni che possono trasformare il loro business – ha dichiarato in apertura -. La vision di VMware prevede la possibilità per gli utenti di utilizzare ogni tipo di device, il che comprende qualsiasi oggetto che sia connesso, estendendo quindi i confini all’infinito mondo dell’IoT; ogni application, indipendentemente che siano tradizionali, cloud native o SaaS e, soprattutto, attraverso ogni cloud, dal private al public, migrando vicendevolmente secondo le singole esigenze dei clienti».

VMworld Europe 2017 – VMware con Openstack 4.0 scioglie i silos delle Telco

Su queste premesse, i riscontri sono molteplici e su più fronti, a partire dalle Telco, che beneficerebbero di nuovi ecosistemi connessi, inserendo la gestione IoT e aprendosi verso nuovi business model grazie all’integrazione di Openstack 4.0, che consente di passare dai silos rigidi, che tiene separati gli ambienti edge, core e dei servizi a valore, verso un network dinamico e software driven, fatto di cloud app e virtual network function, basato su infrastruttura convergente in cloud. Su questo fronte, il primo grosso nome internazionale che ha aderito è Vodafone Group, ma i lavori fervono per sviluppare anche accordi con Telco locali nelle varie country.

VMworld 2017 – VMware Workspace One e la nuova collaboration

Ma i vantaggi si estendono anche al singolo utente, con l’obiettivo dichiarato dal vendor di connettere le persone. Attraverso le app. Da qui la prospettiva di un nuovo ambiente di collaboration attraverso VMware Workspace ONE, basata su app e identità dell’utente, management, security e utilizzabile sia da desktop sia da mobile.

VMworld 2017 – infrastrutture sì, ma iperconvergenti

Ovviamente si tratta di applicazioni e soluzioni che si appoggiano a infrastrutture evolute, che vede alla base della VMware Cloud Foundation, infrastruttura che per definizione del vendor si caratterizza per essere semplice agile e sicura, che traduce il proprio concetto di iperconvergenza attraverso VMware vSan, con Vxrail e Vxrack «le tecnologie alla base per cogliere appieno i vantaggi dal private cloud» assicura Gelsinger.

VMworld 2017 – VMware e partner insieme per la migrazione tra diversi cloud

Ma non di un solo cloud si vuole occupare VMware, che attraverso Vmware HCX Technologies, powered by IBM, estende di fatto scalabilità delle applicazioni mobile, garantendone la trasportabilità nelle fasi di migrazione dall’on premise verso ambienti cloud IBM, o OVH o altri cloud ancora. «Oggi IBM, Dell EMC e VMware hanno siglato un accordo per la compatibilità reciproca delle soluzioni per agevolare le migrazioni verso il cloud IBM» conferma il CEO di VMware.

VMworld 2017 – Una certificazione VMware per gli “altri” cloud

Una mossa che va proprio nella direzione di agevolare la costruzione di cloud privati, stringere accordi con i maggiori provider del cloud, espandere il programma per i Cloud Provider e il relativo portfolio di servizi cloud. E conseguenza di tale vision è la concretizzazione dell’annunciato accordo con AWS per la creazione di un cloud ibrido, ma anche l’estensione ad altri partner tecnologici. La certificazione VMware Cloud Verified estende di fatto la numerica “dei cloud” che gravitano intorno a VMware, apponendo il suo “bollino” a partner quali Fujitsu, IBM Cloud, OVH, Atos, CenturyLink, Rockspace e Virtustream. Per ora. Con la conseguente possibilità di estendere i servizi cloud di VMware verso tutti i diversi cloud “verified”.

Per la creazione di una galassia di private cloud, public cloud, ecosistemi IoT, mobile, desktop e telco networks connessi tra di loro, attraverso la piattaforma di rete virtualizzata VMware NSX «in grado – secondo Gelsinger – di trasformare il concetto di Data Center in un Centers of Data».

VMworld 2017 – Il “Cyber Hygiene” che prepara al GDPR

Ambienti connessi e integrati che non possono, ovviamente, prescindere dalla sicurezza. E infatti VMware in questa edizione del VMworld pone un accento particolare a questo tema, arrivando a definire il concetto di “Cyber Hygiene”, una sorta di ambiente asettico nel quale l’infrastruttura possa risiedere e operare in tranquillità, basandosi su concetti di privilegi d’accesso, microsegmentazione, encryption, autenticazione multifattoriale e patching. Anche, e soprattutto, in previsione dell’attuazione del GDPR, che tante opportunità prevede per l’ecosistema dei partner, e per il quale l’approccio di VMware comprende siurezza dei dati, governance automatizzata e secure operation. Un impegno che si concretizza con la presentazione di VMware Appdefense, in grado di catturare, identificare e agire di conseguenza agli attacchi, in maniera automatica e orchestrata, grazie anche all’ecosistema integrato dei tanti vendor di sicurezza partner tecnologici di VMware.

Novità per il canale

L’evento è stato anche l’occasione per presentare il nuovo assetto del supporto del vendor al proprio canale, cui intente dedicare team appositi in base alle specifiche dei partner. Si prospetta quindi lo split dell’organizzazione, prima unica, che segue il trade in due distinte divisioni: una che segue i partner transazionali e l’altra, invece, orientata al valore generato da system integrator e dai partner Alliance. In questo articolo i dettagli della nuova struttura del canale VMware spiegati da Roberto Schiavone, sales manager alliance and channel di Vmware Italia, intervistato a Barcellona in occasione del VMworld 2017 Europe.

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