I 10 linguaggi di programmazione da conoscere

L’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) ha stilato una classifica dei linguaggi di programmazione che possono garantire più opportunità ai professionisti del settore

Pubblicato il 13 Nov 2018

Gianluigi Torchiani

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Nel mondo dell’innnovazione digitale non ci sono tantissime certezze, questo è poco ma è sicuro ma, tra le poche a nostra disposizione c’è sicuramente la necessità e, allo stesso tempo, la caccia sempre più accesa alle migliori certificazioni informatiche, oggi più che mai (qui la classifica delle certificazioni IT più ricercate). Questione di evoluzione costante, sopravvivenza e ovviamente di strumenti di business. In un simile contesto, uno degli aspetti su cui si può mettere la mano sul fuoco è che i programmatori, gli sviluppatori software sono estremamente richiesti, tanto che secondo diverse rilevazioni condotte a livello internazionale si tratta in assoluto di una delle professioni più ricercate nel mondo del lavoro. Ovviamente la domanda che si pongono i programmatori e gli sviluppatori software è su quali tipologie di linguaggi di programmazione dovrebbero investire il proprio tempo e risorse, così da ottenere un avanzamento economico e professionale.

Python sul gradino più alto del podio per gli sviluppatori

La risposta arriva da una ricerca condotta recentemente dall’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) che, utilizzando una serie di parametri e metriche (in particolare relative alle richieste di lavoro delle imprese e il loro relativo utilizzo in ambito business) ha stilato una classifica dei migliori 10 linguaggi di programmazione. Al primo posto, in salita rispetto alla terza piazza ottenuta nell’analoga ricerca del 2016, c’è Python, che deve il suo nome dalla commedia Monty Python’s Flying Circus dei celebri Monty Python. Si tratta di un linguaggio di programmazione dinamico e open source orientato agli oggetti utilizzabile per molti tipi di sviluppo software, che permette di fare un po’ di tutto (web app, data analisys, statistiche, ecc).

Vecchi linguaggi per tempi nuovi

A un’incollatura di distanza c’è C, il celebre linguaggio di programmazione nato negli anni Settanta, che evidentemente non ha perso il suo smalto, tanto da essere ancora oggi alla base di tantissime app, programmi e persino piattaforme hardware (tra cui Arduino). In terza posizione, ma molto vicino ai primi due c’è Java, un altro dei classici linguaggi dell’informatica, impiegato nello sviluppo mobile (Android), nelle applicazioni Enterprise e non solo. A seguire, in quarta e quinta piazza ci sono due linguaggi di programmazione molto noti a tutti gli operatori, vale a dire C++ e C#: il primo è spesso ritenuto come la soluzione ideale per sviluppare potenti software desktop e app, mentre C# è stato sviluppato dalla stessa Microsoft e dunque fondamentale per avvicinarsi a questo mondo. In sesta posizione, spinto dalla corsa dei Big data, si trova il linguaggio di programmazione R, che viene utilizzato da programmatori e gli scienziati i dati per il calcolo statistico. Al settimo posto c’è JavaScript, fondamentale per la realizzazione dei siti Web. Sempre in ambito Web c’è PHP, utilizzato ad esempio per tutti i progetti Wiki, tra cui la celebre Wikipedia. Al nono posto si ritrova un altro nome non conosciuto ai più, vale a dire GO, il linguaggio di programmazione sviluppato da Google nel 2007 per rendere efficiente la compilazione mantenendo una facilità di programmazione, senza dimenticare aspetti importanti come la velocità di esecuzione. Conclude la classifica dei primi 10 linguaggi di programmazione Swift di Apple, il cui sviluppo è iniziato nel 2010 e la cui conoscenza risulta fondamentale per realizzare le app distribuite su iOs.

Nessuna New Entry

La vera novità è che, anche nel mondo della programmazione, i movimenti sono meno intensi rispetto a qualche tempo fa, forse per la necessità di digerire al meglio le tante innovazioni degli anni passati. Ecco perché negli ultimi due anni, sottolinea IEE, non ci sono nuovi linguaggi di programmazione capaci di scalare la classifica. E, come abbiamo visto, buona parte di quelli presenti nella top ten sono in circolazione da decenni.

Linguaggi di programmazione: cosa cambia nel 2018

Qualche segnale di movimento in più arriva da un’altra ricerca che interessa il mondo dei linguaggi di programmazione, questa volta realizzata dalla piattaforma di sviluppatori GitHub: il risultato è che Javascript e Java si contendono la leadership dei linguaggi più utilizzati, mentre tra le new entry, in settimana posizione c’è Typescript. Il linguaggio di programmazione maggiormente emergente sembra essere Kotlin, attualmente impiegato soprattutto per lo sviluppo applicativo intorno al mondo Android.

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