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«Nuove minacce e nuovi percoli, ma le scelte di business vanno fatte», il Gruppo 3C e la sfida dei dati al sicuro

Lo scorso 12 Marzo, presso il suggestivo Castello Rosso di Costiglione Saluzzo, il System Integrator 3C di Savigliano (Cn), in collaborazione con Avnet TS Italia, Cisco, Veeam Software e ICT4Trade, davanti a circa 60 Cio e IT manager ha mandato in scena un evento di grande impatto. Una guida pratica, serrata e interattiva su come e perché proteggere le informazioni critiche della propria impresa

Pubblicato il 17 Mar 2015

Marco Maria Lorusso

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Il mondo è cambiato, è cambiato il modo di fare business ma, soprattutto è cambiato il nostro modo di interagire, comunicare e scambiare informazioni critiche sul nostro conto e sul contro delle imprese per cui lavoriamo. Il tema, il problema o l’opportunità, a seconda dei punti di vista, è tutta qui.

Il tema è quello della sicurezza che, non a caso, ha raggiunto un impatto su vastissima scala nel corso degli ultimi mesi. Dal caso Snowden fino a Cryptolocker l’era degli hacker guasconi e un po’ simpatici è definitivamente tramontata. Oggi è tempo di un mercato miliardario fatto di organizzazioni criminali che stanno investendo ingenti somme di denaro per sviluppare nuove competenze, nuove modalità di attacco e sottrazione di denaro e dati (denominati non a caso il petrolio del nuovo millennio) e fare recruiting di talenti ed esperti in tutto il mondo. Una sfida, una corsa contro il tempo alla quale un System Integrator come 3C, oltre 20 ani di storia sul territorio piemontese, ha deciso di dedicare, in collaborazione con Avnet TS Italia, Cisco e Veeam Software, un nuovo evento lo scorso 12 marzo. Sullo sfondo dello scenografico Castello Rosso di Cuneo è andata in scena una intensissima giornata di lavoro che, non a caso, ha chiamato a raccolta oltre 60 tra Cio, IT manager e imprenditori della zona.

«Proteggere le informazioni, essere sicuri – ha raccontato Pier Carlo Bruno, Amministratore Unico del Gruppo 3C – non è semplicemente una questione di tecnologia ma di approccio e di educazione. Serve una formazione mirata e, di fronte a fenomeni dirompenti come Social Network, Cloud, Big Data e comunicazioni in tempo reale dobbiamo imparare a governare una nuova normalità fatta di rischi, pericoli, grandi potenzialità e strumenti che ci offrono la possibilità di essere competitivi come mai prima d’ora. Abbiamo scelto questa suggestiva location proprio per rappresentare fisicamente il cambio di passo che tutti siamo chiamati a fare. Un tempo ci si arroccava nelle fortezze e ci si difendeva, oggi di fronte a quanto sta accadendo chiudersi equivarrebbe a perdere enormi possibilità di business e di essere più performanti. Ma aprirsi vuol dire anche essere forzatamente più consapevoli.».

«Il problema – ha raccontato Marco Testi Security Product Sales Specialist (PSS) at Cisco Systems – è l’estrema ingenuità con cui spesso manager in ogni parte del mondo condividono informazioni e soprattutto assumono comportamenti molto rischiosi, come raccogliere una chiavetta USb e collegarla al PC aziendale senza troppi scrupoli. Il tutto unito alla crescita esponenziale di punti accesso alla Rete e soprattutto anche di oggetti, e non più solo persone, che si collegano autonomamente al Web e comunicano tra loro, da vita ad uno scenario veramente affascinante ma complesso e preoccupante se sottovalutato. Come si diceva prima, oggi più che mai ha senso parlare di Intelligent Cybersecurity per il mondo reale ovvero di un nuovo approccio alla sicurezza “Before, During&After” che punti a fronteggiare le molteplici sfide dell’Internet of Everything. Come Cisco puntiamo su soluzioni integrate, pervasive e mirate ad ottenere la piena visibilità, controllo e protezione dei dati durante l’intera durata dell’attacco riducendo, allo stesso tempo, la complessità di gestione».

Di fronte a demo pratiche di attacco, video piuttosto duri ed emblematici di danni cui si può andare incontro, il pubblico presente più volte ha chiesto approfondimenti e soprattutto supporto di fronte ad un panorama che li vede evidentemente in difficoltà: da una parte le minacce in aumento dall’altra la grande facilità di uso e di confidenza che paradigmi come cloud e Byod offrono.

«Lo capsico e ci troviamo quotidianamente di fronte a questo tipo di domande – racconta Lara del Pin, Channel Manager Italy di Veeam Software –. Il problema è che molte soluzioni di protezione e gestione delle informazioni utilizzate oggi, sono nate per proteggere infrastrutture di topo “tradizionale” e vengono poi adattate per misurarsi con cloud, ambienti virtualizzati… Ambienti per i quali va invece studiata una strategia di back up e gestione ad hoc. Come Veeam, anche e soprattutto per questo abbiamo sviluppato una soluzione di availability per il Datacenter che sfrutta le flessibilità dei servizi Cloud, dal backup remoto al Disaster Recovery, proprio per garantire continuità, sicura, di servizio alle infrastrutture IT».

«La missione – ha poi raccontato Massimiliano Rizzi, Sistemista Senior Certified di 3C – non è impossibile ma possibile: portare Sicurezza e Innovazione nelle Aziende si può fare ma serve competenza e soprattutto serve la capacità da parte di realtà come la nostra, di accreditarsi come interlocutori di valore di fronte alle imprese. Non bastano gli effetti speciali. Oggi la differenza la fanno i ritorni che si è in grado di garantire e i problemi che si è in grado di risolvere».

Una sfida possibile, un obiettivo sensibile come quello che 3C, Cisco e Veeam hanno chiesto di “colpire” al pubblico presente. Alla fine della giornata di lavoro infatti presso il Castello Rosso è andata in scena una suggestiva sfida di tiro con l’arco. Uno sporto rigoroso, per il quale serve equilibrio, mira, precisione e tanta pratica… esattamente come richiesto oggi a gran voce dalle imprese che cercano una “security exit” di fronte a percoli senza precedenti.

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