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Le pagelle di fine anno ai big dell’IT: male Twitter, promossa Microsoft
Il 2016 dell’Information Technology è stato caratterizzato dalle mosse dei principali nomi del settore. I risultati non sono stati però uguali per tutti
30 Dic 2016
Problemi per certi versi simili vive anche Google/Alphabet, che pure non può certo lamentarsi dell’andamento del suo giro d’affari e degli utili, entrambi in rilevante aumento nell’ultima trimestrale dell’anno. In buona parte, però, il business è ancora tradizionale, legato alle ottime performance della raccolta pubblicitaria on line. Bene anche il cloud, mentre tutta la serie di dispositivi hardware del gruppo, ad esempio quelli legati alla domotica e all’efficienza energetica, faticano ancora a prendere consistenza.(voto 7)
L’anno è stato invece, per motivi diversi, molto positivo per aziende come Amazon e Facebook. La prima sta continuando a macinare numeri sempre più importanti, aiutata anche dalla crescita travolgente registrata dalla sua divisione cloud. Non solo: la società guidata da Jeff Bezos sta allargando il suo raggio d’azione anche al mondo degli spazi fisici, come dimostra il supermercato appena inaugurato. L’unico neo del 2016 è relativo al (presunto) cattivo trattamento dei dipendenti, su cui si è discusso a più riprese nel corso dell’anno (voto 7,5)
Facebook, d’altro conto, ha continuato a consolidare il suo impero, con il suo Ceo, Mark Zuckerberg, che è stato accolto come un vero e proprio imperatore in Italia. Gli utenti sono stabilmente sopra il miliardo di unità, gli introiti pubblicitari aumentano e così via. In questo caso l’unica pecca riguarda i video, su cui il gruppo ha scommesso tanto: nei mesi scorsi Facebook è stata costretta a scusarsi pubblicamente con gli inserzionisti per aver sovrastimato il tempo trascorso dagli utenti davanti ai filmati sulla piattaforma (Voto 8)
Infine c’è Microsoft, che di questo 2016 si porterà a casa la più chiacchierata acquisizione dell’IT, vale a dire quella di Linkedin. Che le permette di fare capolino nel mondo dei social dall’angolazione preferita da Nadella,vale a dire l’ambito business. In particolare, aprendo grandi opportunità nella crescente economia del crowdfunding on line. C’è poi in positivo Azure, che continua a macinare utili e tassi di sviluppo a doppia cifra e i passi in avanti significativi sul fronte machine learning e intelligenza artificiale. Inoltre, se nel 2016 il gruppo ha pagato nelle sue trimestrali lo scotto del sostanziale disimpegno nell’ambito smartphone, dal 2017 non sarà più così. Tanto che, secondo un previsione dell’analista Michael Markowski che sta circolando parecchio sul Web, la casa di Redmond è la meglio posizionata tra i big dell’IT per raggiungere nei prossimi anni una capitalizzazione pari a mille miliardi di dollari (voto 8+).