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Come e perché conviene diventare sviluppatori app mobile

Il fenomeno dell’uso delle app da mobile cresce e coinvolge sempre più anche l’ambito business. Quali fasi seguire per lo sviluppo di una app e quali percorsi formativi conviene seguire. Un mercato da 86 miliardi di dollari

Pubblicato il 24 Gen 2018

Loris Frezzato

Sviluppatori app: un mestiere apprezzato anche nel mondo business

Il fenomeno delle app per il mobile è uscito già da un po’ dall’ambito hobbistico e degli appassionati e smanettoni del software per trasformarsi via via in una vera e propria fonte di business per chi riesce a trasformare una passione in un lavoro profittevole. Gli sviluppatori app, quindi, devono sempre più confrontarsi con un pubblico che sta diventando sempre più esigente, difficile ormai da accontentare semplicemente con effetti speciali, ma desideroso di fruire di servizi concreti dall’utilizzo delle app attraverso il proprio smartphone (vedi quali sono i linguaggi di programmazione più utilizzati).

Sviluppatori app: un mestiere apprezzato anche nel mondo business

Gli sviluppatori app soggetti alla selezione naturale

Finita la bulimia delle app degli scorsi anni, quando in una fase ancora caratterizzata dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare, gli utenti hanno adottato una selezione maggiore nel download delle app, e se tanto facilmente venivano scaricate, ora altrettanto velocemente vengono cestinate, attivando quella selezione evolutiva che ha fatto sopravvivere solo le app più utilizzate (vedi le 10 app più utilizzate in ambito business).

Mobile app: un mercato che punta ai 100 miliardi

Free o a pagamento che siano, le app stanno incontrando un crescente interesse da parte degli utenti, basti pensare che nel corso dell’ultimo trimestre del 2017 ci sono stati ben 25 miliardi di download a livello mondiale, con un incremento del 15% anno su anno (fonte App Annie). Con un bel giro d’affari. Il secondo trimestre 2017 le app per il mobile hanno generato un giro d’affari di 15 miliardi di dollari, ben il 35% in più rispetto allo stesso periodo di un anno prima, mentre nell’intero 2017 il giro d’affari è stato di oltre gli 86 miliardi di dollari. E in capo a 3 anni si prevede che il fatturato derivato dalle app per il mobile per i due maggiori sistemi operativi, iOS e Android,, raggiungerà i 100 miliardi (vedi la raccolta degli ultimi articoli su iPhone e sul problema del rallentamento pilotato degli smartphone).

Sviluppatori app: la guerra degli OS e degli store

Google Play è la piattaforma principale, cresciuta del 20% in un anno e che surclassa iOS del 135%, grazie soprattutto al contributo arrivato dai Paesi Emergenti, tra cui i big Brasile e India. Situazione ribaltata quando si fanno i conti sugli store: Apple Store è principe rispetto a Play Store di Android, ben il 95% in più. Entrambi i negozi comunque crescono: +35% quello Apple e +30% quello Google (vedi i suggerimenti agli sviluppatori per Android O) .

Mobile app: uno sfrondamento necessario

Indipendentemente dal sistema operativo o dallo store da cui sono scaricate, le app, dicevamo, hanno avuto una forte sfrondatura dall’euforia iniziale in cui tutti gli appassionati si sentivano ispirati di mettere la propria firma su app inutili, brutte, cloni di altre meglio funzionali, scopiazzature instabili, ecc. Oggi la mannaia della selezione si sta abbattendo e i clienti guardano al sodo: una app deve funzionare bene, non avere bug e mostrare stabilità e aggiornamento tempestivo alle ultime versioni dei sistemi operativi. Sia per quanto riguarda le app da intrattenimento, ma soprattutto per quelle per il business.

Le categorie più cercate, oggi, di mobile app

Dal divertimento al business, ogni app mobile ha la sua dignità e può rappresentare buone fonti di guadagno per chi si vuole dedicare con professionalità al loro sviluppo. Attualmente le app che vanno per la maggiore sono quelle per la personalizzazione, includendo le applicazioni per il fotoritocco, creazione di icone, sfondi o anche T-shirt. Seguono nella classifica le app per le news, dai quotidiani alle riviste, sempre più in affiancamento alle versioni cartacee e spesso online in modalità responsive, con layout che si adatta ai diversi formati pc, tablet e smartphone per una lettura agevolata in base al device di fruizione.

News, fitness, gaming nella top list delle mobile app

Nel novero delle app più utilizzate, continuano a esserci quelle relative al turismo, per prenotazione viaggi, guide multimediali e interattive delle città e dei siti museali, storici e archeologici. Quindi le app per il fitness, comprendenti gli esercizi fisici ma anche le health app che danno indicazioni sull’alimentazione sana per mantenersi in forma. Continua poi, ininterrotto, il gradimento per le app di gaming, all’interno delle quali la realtà aumentata e il 3D sono sempre più frequenti.

Le enterprise app. A ogni azienda la sua app

La semplicità d’uso e di divulgazione e gli effetti positivi sul marketing stanno spingendo molte aziende a investire nello sviluppo di app proprie, complice l’abbassamento dei costi necessari per la realizzazione tali progetti. Aprendo, di fatto, nuovo sbocchi professionali a coloro che volessero intraprendere una carriera professionale di sviluppatore app. L’uso delle app proprie, consente alle aziende di massimizzare gli effetti di marketing e di vendita dei propri prodotti e servizi, mentre le notifiche push contribuiscono a mantenere vivo l’interesse del cliente nel tempo, aggiornandolo sulle novità.

Enterprise app: gli utilizzi

Tra le enterprise app più vendute nel 2017, vi sono le app di localizzazione, che consentono alle aziende di offrire servizi che sfruttano la localizzazione dei clienti (app location based services), per comunicare in tempo reale informazioni e offerte a “portata di mano” (esempio le notifiche sui navigatori dei punti vendita vicini) nella logica del Proximity Marketing. Seguono le applicazioni che integrano la realtà aumentata, in grado di fornire informazioni agli utenti in maniera intuitiva e interattiva, affiancando i canali classici di info generalmente forniti. Altre applicazioni particolarmente apprezzate sono poi le app istantanee, fruibili direttamente dal web senza bisogno di essere scaricate in locale, e per questa loro caratteristica diventano immediatamente utilizzabili da tutti i vari sistemi operativi.

Artificial Intelligence nelle Enterprise app

Le app che integrano l’intelligenza artificiale sono sempre più utilizzate per sostituire l’intervento di un operatore nel fornire informazioni o risolvere problemi solitamente gestiti dal CRM classico. Le chatbot ne sono un esempio comune. Ma l’AI sta sempre più prendendo piede anche in ambito educational. Ancora, le app per l’e-commerce da effettuare direttamente dallo smartphone stanno attirando attenzione. Come anche quelle IoT, che consentono il controllo domotico da remoto attraverso smartphone (vedi gli articoli dove si parla di AI all’interno degli smartphone).

Sviluppatori app: le fasi dello sviluppo

Chi intende muoversi nella creazione e  sviluppo di un’app deve innanzitutto raccogliere le esigenze del cliente e studiare le effettive fattibilità del progetto. Quindi è necessario procedere con la creazione di un mockup, ossia una bozza, una sorta di menabò, delle diverse schermate previste dalla app nel suo svolgimento. A questo punto si procede con la gestione dei contenuti e con lo sviluppo, fino alla realizzazione e consegna di una versione demo per passare alla fase di test e debugging. Infine, finalmente, si va con la pubblicazione della app finita all’interno degli store.

Quale percorso formativo deve intraprendere lo sviluppatore app

Le fonti per la formazione corretta di uno sviluppatore di app sono diverse, ma nessuna specifica. Le università, infatti, non hanno ancora dei corsi di laurea specifici. Vale comunque la formazione derivata da una laurea in Informatica, o nelle diverse declinazioni quali Elettronica delle Telecomunicazioni, Ingegneria Informatica. Poi il resto lo fanno i master specifici o la formazione reperibile online, tra tutorial e materiale formativo, fornito anche da aziende specializzate.

Quali competenze servono agli sviluppatori app

Si dà, ovviamente, per scontata la conoscenza da parte di chi sviluppa app dei due principali sistemi operativi iOS e Android. A questo va aggiunta poi una buona conoscenza di almeno uno tra i maggiori linguaggi di programmazione, tra C++, SQL o Java. Conviene specializzarsi in maniera approfondita soprattutto su uno di questi, in modo da accreditarsi come riferimento sul mercato.

Come lanciare una app con l’app marketing

I rischi nella produzione e lancio di una app diventa un rischio d’impresa vero e proprio, Soprattutto per delle startup che non hanno la “spalle forti” per ammortizzare eventuali flop dovuti a uno scarso riconoscimento e gradimento della app da parte del pubblico. È quindi necessario analizzare bene il settore di mercato a cui ci si vuole rivolgere e, ancora meglio, effettuare vere e proprie survey sul target elettivo. Il nuovo prodotto verrà poi lanciato sul mercato attraverso varie attività, tra Web e email Marketing e Social Media Advertising. Varie agenzie offrono questo tipo di servizio analizzando i siti più ricercati secondo keywords specifiche e in linea con il target cui la app si dovrebbe indirizzare.

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