Conferenze Dev

Google I/O 2017: cosa aspettarsi dalla conferenza per sviluppatori di Big G

La prossima edizione si terrà dal 17 al 19 maggio presso lo Shoreline Amphitheatre di Mountain View, quartier generale di Alphabet

Pubblicato il 26 Gen 2017

Paolo Longo

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L’I/O rappresenta un appuntamento che oramai valica il solo interesse della community di sviluppatori vicini a Google. Da qualche anno infatti, la multinazionale statunitense coglie l’occasione delle giornate dedicate ai suoi dev per lanciare novità a 360 gradi, che interessano un pubblico più vasto. Non a caso, lo scorso maggio dal palco di Mountain View veniva svelata la piattaforma di realtà virtuale DayDream VR, così come gli occhialini abbinati DayDream View, che avrebbero poi debuttato con gli smartphone della serie Pixel. Come non ricordare i protagonisti dei Google I/O negli anni: Chromebook, Chrome OS, Google Play Music, Nexus 7, Android Auto, Android Wear, Project Brillo e tanti altri.

Proprio qualche giorno fa, Big G ha confermato le date per il 2017: l’I/O annuale si terrà dal 17 al 19 maggio, presso lo Shoreline Amphitheatre della Bay Arena di San Francisco, a due passi dal quartier generale di Alphabet, il gruppo che ingloba Google. Non sappiamo molto circa gli annunci che arriveranno ma possiamo prevedere un paio di spunti interessanti, basandoci sui trend attuali.

Sul fronte mobile, il team californiano dovrebbe svelare qualcosa di succoso sulla release numero 8 di Android, nome in codice “O”. Se la base grafica dovrebbe rimanere fedele al Material Design, non mancheranno nuove API in grado di migliorare le prestazioni multimediali dei dispositivi supportati, tra cui quelli che verranno presentati al Mobile World Congress di Barcellona e in seguito (come il Galaxy S8). Tanto spazio al VR, come detto, nell’ottica di “democratizzare” sempre più l’accesso ai mondi 3D, con una serie di linee guida che abilitino tutti gli smartphone del futuro all’accesso virtuale.

Nel contesto computing, è giunta l’ora dell’approdo di un sistema operativo completo per desktop, che possa fronteggiare, almeno parzialmente, Windows e macOS. Più che una soluzione consumer però, in cantiere potrebbe esservi un software verticale, pensato per alcune categorie di professionisti come gli stessi sviluppatori ma anche creativi e designer, pronti a godere di un’interfaccia versatile e funzionale, perfetta per girare sui Chromebook di prossima generazione, che tra l’altro proprio a maggio del 2016 hanno sorpassato i Mac come numero di unità vendute negli USA.

Ma non è tutto. Con il panorama degli indossabili che sembra non voler decollare nonostante il lancio imminente di Android Wear 2.0, l’interesse potrebbe spostarsi sul campo della smart home, dove Google ha tante cose da dire. Le parole d’ordine sono innovazione e interoperabilità, con un occhio di riguardo all’Intelligenza Artificiale domestica che, seguendo la linea tracciata da Amazon con Alexa, è oramai matura per gestire le decine di oggetti connessi che oramai popolano le nostre vite; intelligenti si ma ancora alla ricerca di un hub unico con il quale interfacciarsi e comunicare.

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