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BlackBerry e Microsoft per migliorare la sicurezza in mobilità

Le due compagnie hanno unito le forze per creare un’esperienza di produttività smartphone più sicura e che rispetti le policy dei clienti enterprise

Pubblicato il 22 Mar 2018

Paolo Longo

blackberry-dtek

Uno dei più grandi problemi della vita professionale portata avanti con device mobili è la sicurezza. Il boom di Android ha reso la vita dei reparti IT molto difficile per la complessità con cui l’ecosistema di Google è composto: grandi opportunità da un lato, rischi evidenti di intrusione e perdita dei dati dall’altro. Eppure le cose sono migliorate quando un big della telefonia votata ai professionisti, BlackBerry, ha sposato proprio la strategia Android. La piattaforma DTEK ha alzato il livello di protezione hardware e software, dando alla mora qualche speranza di sopravvivenza in più, almeno nel mondo aziendale. Quella stessa security che oggi si evolve in BlackBerry Enterprise BRIDGE.

La piattaforma è una soluzione sviluppata dalla canadese (sebbene in mano stabile di un board cinese da tempo) con Microsoft, che prevede diversi vantaggi in ottica business. Prima di tutto l’utilizzo delle app di Redmond tramite BlackBerry Dynamics, la suite di sicurezza corporate pre-installata sui terminali BYOD. Ma non solo: BRIDGE abilita anche l’integrazione di Cloud Azure con IEM Cloud, BlackBerry Workspaces e AtHoc, tutti distribuiti via Azure. “In un’epoca in cui la tecnologia sta guidando una rapida trasformazione, i clienti sono ancora alla ricerca di un partner affidabile  – ha detto Judson Althoff, vicepresidente esecutivo di Worldwide Commercial Business di Microsoft – assieme a BlackBerry possiamo fornire un livello di sicurezza idoneo che soddisfi le policy aziendali e i bisogni di versatilità dello smart working”.

Curiosità vuole che sia BlackBerry che Microsoft abbiano fatto un passo indietro dal mercato della telefonia mobile hardware. La prima delegando del tutto ad HMD Global l’ideazione e l’assemblaggio, via terze parti, dei prodotti. La seconda uscendo totalmente dal contesto concentrandosi sullo sviluppo di programmi ed ecosistemi interoperabili.

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