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Lenovo prevede un Intelligent Future per il modern workspace

L’ambiente di lavoro cambia: arrivano i millennial e la distanza fra device e tecnologie consumer e B2B si riduce. Ma incombe il tema sicurezza, dal quale nessuno può prescindere

Pubblicato il 28 Dic 2018

Loris Frezzato

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Il futuro degli ambienti lavorativi sarà sempre più smart, intelligente e interconnesso. Workspace che Lenovo sta descrivendo nel corso del proprio evento “Intelligent Future”, il proprio evento itinerante che ha fatto tappa a Milano per illustrare a clienti e partner la propria vision sul tema dell’innovazione digitale in azienda.

«La strategia di Lenovo si conferma essere basata su tre cardini – ha esordito Emanuele Baldi, amministratore delegato e country general manager di Lenovo Italy -: Protection, Build e Invest. Protezione del nostro business attuale, del mercato e della profittabilità per mantenere la leadership nel mondo dei pc. Build per la costruzione di nuovi business, come la parte mobile e quella relativa ai Data Center. E, infine, Invest, come impegno sulle nuove tecnologie che stanno guidando l’innovazione».

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Emanuele Baldi, amministratore delegato e country general manager di Lenovo Italy

Il settore Commercial, nuovo bacino d’opportunità per i partner Lenovo

E i numeri sembrano essere allineati con il percorso prefissato dal vendor, con crescita del 14% anno su anno, una share del 27,3% raggiunta nel mercato pc, mentre in ambito data center le crescite sono del 58%, con focus su HPC, hyperscale e software defined data center.

A livello italiano, Lenovo si assesta al secondo posto nel settore Commercial, con crescite del 30% e dove punta alla prima posizione, mentre cresce del 25% nel settore Enterprise, raggiungendo una share del 35,2%, mentre cresce del 30% il business SMB, con una quota di mercato pari al 17%. Mentre il futuro è tutto orientato a cloud, infrastrutture e device, con particolare attenzione a temi quali l’Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata, Internet of Things e 5G, grazie anche agli investimenti in Ricerca & Sviluppo, sui quali verrà dirottato il 3,2% delle revenue complessive.

«Temi, tutti, per i quali il coinvolgimento dei nostri partner è assoluto – sottolinea Baldi -. Il canale può ottenere nuove opportunità di business dal nuovo posizionamento che abbiamo ottenuto in ambito commercial, una ristrutturazione che consente loro di proporsi con il brand Lenovo anche in questa fascia di mercato».

Lenovo si prepara ad accogliere i millennial nel workspace di domani

Una ristrutturazione allineata con i cambiamenti che stanno caratterizzando il mercato, il quale sta assistendo a una vera e propria esplosione del mondo digitale.

«La mole di dati digitali sta raddoppiando ogni 2 anni, e anche sul fronte dell’IoT dobbiamo attenderci crescite smisurate, passando dagli attuali 10 miliardi di device connessi ai 20 miliardi previsti da qui al 2020 – avvisa Federico Carozzi, head of product marketing di Lenovo Italia -. Nel frattempo, i millennial stanno arrivando nel mondo del lavoro. Gente che è cresciuta con la tecnologia e che rappresenta il 60% della popolazione e, nel 2025, saranno il 75% della forza lavoro. Nuovi lavoratori per i quali è naturale interfacciarsi con i dispositivi digitali, e che si attendono di poterli utilizzare anche nell’ambiente di lavoro».

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Federico Carozzi, head of product marketing di Lenovo Italia

Lenovo affronta il workspace che cambia

Una digitalizzazione che causa, o che è conseguenza, dei cambiamenti in atto negli ambienti lavorativi, dove si privilegiano spazi diversamente distribuiti, con un calo del 30% dello spazio a disposizione per singolo lavoratore, a vantaggio dell’uso di piccole sale riunioni connesse, metà delle quali entro il 2020 si prevede dovranno dotarsi di nuove tecnologie per la collaborazione e comunicazione. E gli analisti prevedono, in capo a due anni, una spesa per videocomunicazione pari a 11,4 miliardi di dollari.

Lenovo ThinkShield: workspace nuovi, ma occhio alla sicurezza

Spazi condivisi e connessi e device aziendali da usare anche per fini personali, questo il panorama del workspace di domani, se non già di oggi. Va da sé che una situazione di questo tipo pone importanti questioni sul tema della sicurezza, ambito dove il cybercrime non dà segnali di rallentare la propria attività. Per questo motivo Lenovo introduce ThinkShield, un nuovo security brand che in un’unica soluzione mette a fattor comune servizi, software e prodotti di security, per fornire una soluzione che garantisca sicurezza del dispositivo, dei dati, dell’identità e della connessione.

Un concetto così importante che Lenovo ha pensato di farlo ribadire anche a Thorsten Stremlau, director CTO worldwide commercial portfolio di Lenovo, intervenuto alla tappa milanese del tour: «Cloud content, voice assistant, IoT, AR ecc, stanno cambiando il nostro mondo lavorativo, aumentando per contro i rischi per la sicurezza. La tecnologia Lenovo ThinkShield si avvale dell’ausilio dell’AI grazie al nostro Intelligent Transformation Ecosystem, in grado di raccogliere dati da persone, macchine, videocamere, robot, medicine, ecc, per massimizzare la produzione e l’efficienza dei processi. Dati che vengono processati, archiviati e analizzati per essere dati “in pasto” agli algoritmi AI che devono essere tutelati nella loro integrità e privacy, contemplando anche una connesione wi-fi sicura».

Le tante declinazioni dei device Lenovo

Nuovi modi di interpretare l’ambiente del lavoro, possibili grazie alle tecnologie abilitanti, tutte orientate a dare il massimo della flessibilità d’uso, come richiesta dal lavoratore propenso al digitale. Sul fronte dei dispositivi, la divisione PCSD (PC and Smart Devices), si distingue, infatti, in più gruppi: PCSD software e servizi; PCSD per i prodotti emergenti, supportati dall’Intelligenza Artificiale e collocabili in soluzioni per smart home, smart office, IoT, AR, VR e per vari settori verticali. Infine, PCSD core business, con i prodotti più tradizionali, dove si trovano i marchi ThinkPad e ThinkCenter.

Consumer e B2B, mai così vicini

«Sui notebook ci concentriamo soprattutto su 3 aspetti: competitività, design e aumento dei form factor – dettaglia Carozzi -. Nei nostri notebook abbiamo potenziato l’audio, utile non solo per il consumer, ma anche in ambito B2B, per effettuare telefonate di lavoro, anche di gruppo, e dotati di digital assistant, sempre più utilizzati anche nei prodotti professionali. Stiamo, infatti, assistendo a una crescente commistione tra le tecnologie consumer e quelle business, maggiore rispetto al passato. Anche il video entra di diritto nel mondo business, grazie ai nuovi display 4k full HD o con cornici molto sottili che amplificano l’area visiva a favore anche del design e con funzionalità touch. E attendiamoci ulteriori nuovi sviluppi con l’arrivo del 5G, che consentirà un ulteriore miglioramento nell’uso delle tecnologie per l’interazione tra le persone».

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