Strategie

La nuova rete di Cisco intuisce, impara, analizza. Quel che ci vuole per l’IOT

Una nuova generazione di networking adatta alle tecnologie del Cloud e dell’IOT con un occhio di riguardo agli aspetti di security. L’integrazione di elementi di analytics le rendono predittive e intuitive. In linea con il progetto #digitaliani

Pubblicato il 27 Giu 2017

Loris Frezzato

cisco

L’annuncio è di quelli che avvengono di rado. Non si tratta di aggiornamenti di prodotti, ma di una nuova generazione di infrastrutture di rete quella presentata da Cisco, che infatti targa l’annuncio come “New era of networking”. E a ragione. Si tratta, infatti, di un completo ridisegno delle reti da parte del vendor proprio per renderle più adatte al business di oggi, che parla il linguaggio dell’Internet of Things, del Cloud e della Security.

Che poi è il linguaggio che Cisco vuole parlare anche fuori dagli ambienti business, per contribuire a diffondere nell’intero Paese un vocabolario basato sull’innovazione digitale. «Attraverso il progetto #digitaliani abbiamo investito 100 milioni di euro, un impegno con il governo italiano per dare il nostro contributo alla crescita del Paese tramite la digitalizzazione con smart city e open innovation – ha dichiarato Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia -. Impegno che si è concretizzato anche con la formazione, grazie alla partnership con il MIUR per lo sviluppo di competenze, che ci ha consentito di formare 45.000 studenti in poco più di un anno, con l’obiettivo nel triennio di formare 100.000 studenti, principalmente degli istituti tecnici, con l’ambizione di contribuire a creare posti di lavoro».

Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia

Una nuova generazione di reti

Oltre alla preparazione delle nuove generazioni, Cisco è attiva nel presente dando la propria visione dell’Industry 4.0, contribuendo con una selezione di aziende italiane del mondo dell’Agroalimentare e del Manifatturiero, ripensando insieme a loro nuovi modelli di business possibili abilitati dal digitale.

Un processo, quello della trasformazione digitale, che se da un lato si basa sullo spirito e visione strategica di aziende e fornitori, dall’altro è possibile unicamente sfruttando le potenzialità offerte dalla tecnologia. Certo, è noto che l’IOT si basa su una “interpretazione” di tecnologie, anche esistenti. Ma Cisco ha voluto andare oltre, e predisporre una nuova generazione di reti che siano IOT native. Ossia, che siano in grado di intuire il proprio utilizzo sulla base delle esigenze del momento. Una rete che si muova rapidamente, alla velocità del software, che ormai governa i processi e il business digitale.

«La nuova era scandita dall’innovazione, si basa su una rete che costantemente è in grado di imparare da un sistema di analytics, che insegna alla rete come adattarsi alle nuove esigenze – spiega Alberto Degradi, Infrastructure architecture leader di Cisco Italia -. Da qui l’annuncio del nuovo networking di Cisco, le cui caratteristiche si riassumono in Internet based, ossia automatizzata in base alle esigenze che via via si evidenziano; Informata dal contesto e intuitiva grazie agli analytics».

Alberto Degradi, Infrastructure architecture leader di Cisco Italia

E la nuova rete, in effetti, si presenta in modalità integrata, con il concetto di Fabric che enfatizza il concetto di identità unificata: un insieme, non switch, router e altre componenti separate. Un unico sistema che consente di utilizzare il software device access, che definisca policy per ogni accesso. Semplificando e abbattendo del 67% i tempi di provisioning.

Un nuovo percorso per il canale

La rete Cisco pone in particolare il focus sulla sicurezza, «Consentendo l’analisi del traffico criptato senza doverlo decriptare – dice Degradi -, osservando, controllando e agendo su qualsiasi tipo di threath, anche quello criptato, come è la gran parte del malware, nel 92% dei casi di attacco. E proprio l’analisi dei dati, possibile attraverso il sistema di Network Data Platform, che predice gli eventi prima che si esprimano. Prevedere cioè quel che può avvenire, e gli effetti anche in termini di sicurezza, classificando e correlando la vasta mole di dati che passano sulla rete, utilizzando la logica del machine learning per trasformarli in analisi predittive e di business intelligence». All’infrastruttura gestita della rete si affianca anche la nuova piattaforma hardware: la famiglia di switch Catalyst 9000 con sottoscrizione software, adatta per soddisfare le esigenze di mobilità, Cloud e IOT, con feature di sicurezza integrata. I clienti possono accedere alle funzionalità software del DNA Center, il centro unico di controllo della rete, mediante subscription, sia di suite software Cisco One pre-assemblate, sia di componenti singoli.

Uno stravolgimento nell’offerta del vendor che ovviamente viene accompagnata da un adeguato percorso di specializzazione del canale. Un programma apposito di formazione è infatti stato adibito per l’accelerazione della soluzione da parte del mercato e della proposizione da parte del canale dei partner. Un training che prevede anche la parte devops, trattandosi di fatto di una soluzione open e programmabile, aprendo all’interazione delle piattaforme Cisco con quelle dei partner, anche tecnologici.

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