Iniziative

Watson Build: il contest dei partner IBM sul Cognitive

I Business Partner IBM si esercitano nel primo di una serie di workshop sul cognitive nell’ambito di un contest mondiale. Prendere ingredienti dal Blumix Catalogue e presentare un progetto, i premi al prossimo PartnerWorld

Pubblicato il 06 Apr 2017

Loris Frezzato

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Le strategie di IBM sul cognitive come nuova trend e nuova frontiera di opportunità di business per i propri partner è ormai nota, da quando al PartnerWorld dello scorso Febbraio a Las Vegas ha aperto le API di Watson e ha spronato il canale a interpretare e proporre soluzioni basate sul cognitive computing ai propri clienti. In quell’occasione, ripresa poi anche all’evento italiano che ha coinvolto i partner nostrani, il vendor ha cercato di accendere la miccia su questo mercato lanciando un contest a livello mondiale sul tema. Una sfida sulle idee, sulle tante interpretazioni che la superpotenza di calcolo di Watson può generare, e trasformarle in strumenti di business a supporto del business dei clienti.

Un contest che coinvolge il canale 

Ecco giunto il primo dei momenti di confronto con il canale, in un percorso che vede IBM impegnata in più tappe e in altrettanti workshop, fino alla data del 15 maggio, termine ultimo della gara. Una cinquantina i partner che si sono ritrovati nella cornice del Fuorisalone della Milan Design Week, raggruppati in una decina di tavoli di lavoro per raccogliere idee sui temi proposti a simulazione di una progettazione di una proposizione ai clienti di un modello basato sul cognitive.  Tutte le country sono chiamate a partecipare, e l’annuncio dei vincitori sarà in occasione del prossimo PartnerWorld a Las Vegas.  System Integrator, distributori, ISV, si sono quindi dati da fare, con l’interazione tipica delle attività di team building, per mettere a fattor comune sensazioni, impressioni, idee per capire cosa si può fare con Watson.

Le opportunità per i business partner 

«Il cognitive rappresenta una nuova ondata di modi di pensare – ha esordito Erminia Nicoletti, responsabile del canale ISV di IBM Italia -, cambia il modo di organizzare i nostri pensieri e il nostro modo di lavorare. Secondo uno schema che prevede l’osservazione interpretazione, la valutazione, fino alla decisione e all’azione. E Watson enfatizza proprio l’esperienza fino a ottenere il massimo dalle informazioni raccolte». «Un nuovo modo di pensare che si trasforma in un nuovo modo di approcciare i clienti, vedere le loro esigenze in maniera da punti di vista differenti rispetto al passato e sfruttare tutti i dati che possono essere di qualche utilità al business – fa eco Francesco Casa, appena nominato Global Business Partner Director di IBM Italia -. Tutto ciò si traduce in nuove opportunità di business per i Business Partner. In questo workshop vogliamo proporre un metodo, lo stesso che utilizziamo in IBM, per proporre progetti di Cognitive ai clienti».

Le tappe nel viaggio verso il cognitive

Attraverso il gioco, la partecipazione di ognuno, a metafora delle tante informazioni, le tante fonti diverse da cui arrivano, le modalità di aggregazione e gestione delle stesse.
Se questo possono farlo le persone, figuriamoci i sistemi cognitive, che possono accedere e utilizzare i dati virtuali, non sono programmati ma si basano su probabilità, possono capire, interpretare, imparare e insegnare con la stessa naturalezza umana ma con altissima potenza di calcolo. Watson può migliorare il processo creativo, arricchire la personalizzazione, e trasformare le aziende, adatto quindi a risolvere problemi di dati nella loro mole, la loro complessità e volatilità dei dati stessi.
Sei le fasi identificate per accompagnare il cliente nel suo viaggio verso il cognitive computing:

  1. partire dallo sviluppo di una propria strategia cognitive identificando il problema da risolvere
  2. valutare e raccogliere i dati da fonti interne ed esterne
  3. applicare la tecnologia cognitive con prototipi e strumenti di metrica delle performance adeguati
  4. preparare la propria azienda a nuovi modi di collaborare con la tecnologia e adattarne i processi
  5. aumentare e aggiornare gli skill sul cognitive
  6. infine, misurarne gli effetti.

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