#D4T2018

Acronis, lotta ai Cryptolocker e più sicurezza sul cloud le sfide da vincere

Acronis, lotta ai Cryptolocker e più sicurezza sul cloud le sfide da vincere

La società di data protection punta su blockchain e intelligenza artificiale per potenziare la protezione dei dati anche sulla nuvola. E intanto lancia un nuovo partner program

Pubblicato il 11 Apr 2018

Redazione TechCompany360

Una versione rinnovata del partner program, che offre vantaggi significativi in termini di marginalità per i partner di lungo corso, associato a un meccanismo di “premi” rilevanti e a un supporto di marketing sempre crescente. A tutto ciò si aggiunge la volontà di puntare con convinzione, attraverso progetti concreti, sulle nascenti tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale. Sono queste le principali novità in arrivo per i partner del canale di Acronis (qua tutto sul Partner Program), società che da diciassette anni fa dell’innovazione nel campo della data protection il suo marchio di fabbrica.

«A gennaio 2018 – spiega Alessandro Perotti, Channel Manager Italy & Iberia di Acronis – sul canale abbiamo rinnovato e lanciato il partner program in cui è stata rivista la struttura di Rebate e Deal Registration. In altre parole, diamo la possibilità a tutti i partner che abbiano una trattativa superiore a un determinato importo, di registrare tale trattativa e avere una marginalità aggiuntiva, che può oscillare tra il 12 e il 18% a seconda del livello di partnership». Le iniziative vantaggiose si rivolgono anche ai partner di lungo corso: «Per chi lavora in maniera continuativa insieme ad Acronis – spiega ancora Perotti – abbiamo rinnovato e semplificato la struttura dei rebate trimestrali. La nostra idea è quella di concepirli comunque come strumenti per incrementare la marginalità del canale. Per dare delle cifre, diciamo che possono partire da circa il 3% dei fatturati generati. A questo si aggiunge poi il rinnovo della struttura di marketing, volta a supportare le attività con il canale sia per quanto riguarda la rivendita tradizionale che attraverso i service provider. Dal lato nostro partecipiamo a qualunque tipo di iniziativa finanziando o cofinanziando in maniera autonoma sempre in ottica di canale».

Le sfide tecnologiche però sono sempre in agguato ed è necessario restare al passo con i tempi. Quelle più importanti hanno a che fare con la caccia ai Cryptolocker da un lato, e con la capacità di garantire sicurezza ai clienti che stanno migrando sul cloud dall’altro. In questo senso la strategia di Acronis si è rivelata sotto certi aspetti lungimirante: «Abbiamo di recente introdotto una serie di tecnologie in ambito data protection, nel campo del backup più precisamente. Si tratta di “active protection” (una soluzione anti-malware attiva in tutti i prodotti di backup – ndr) che, se di per sé, non è una novità assoluta, è invece innovativo il modo in cui l’abbiamo sviluppata. Questa funzionalità, infatti, ha la capacità di apprendere dalla macchina stessa alcuni comportamenti che gli consentono di individuare delle anomalie – come l’avvio di un Cryptolocker, per esempio – e agire in maniera proattiva per interromperle. Si tratta di una soluzione che sfrutta l’intelligenza artificiale e che abbiamo integrato su una piattaforma cloud».

L’altra tecnologia su cui punta decisa Acronis è la blockchain: «Con Notary – conclude Perotti – applichiamo la tecnologia della catena a blocchi all’ambito business. Serve a dare una certificazione ulteriore per tutto ciò che un cliente archivia sul cloud. Grazie alla blockchain, infatti, siamo in grado di creare dei certificati e delle firme digitali capaci di accertare l’integrità di un determinato archivio o determinati dati nel tempo. Questo perché la percezione da parte dei clienti della sicurezza dei dati archiviati sul cloud è ancora distorta».

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