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Semplicità, affidabilità e velocità di implementazione contraddistinguono i sistemi iperconvergenti HPE HC-250 #HPEWhiteboard

I “Data Center in a Box” che consentono alle aziende di affrontare la gestione di sedi remote anche senza personale IT specializzato

Pubblicato il 29 Apr 2016

Gianluigi Torchiani

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Le aziende stanno mostrando una crescente richiesta di semplicità all’interno del proprio IT, sia sul fronte delle operation di chi lavora quotidianamente sui sistemi, sia di chi deve farne manutenzione, definendo i tempi da dedicarvi e quali invece destinare allo sviluppo di nuovi progetti innovativi. Con vantaggi che possono essere immediatamente apprezzabili in aziende distribuite, che hanno l’esigenza di costruirsi dei piccoli data center “in a box”, che consentano, anche in assenza di personale IT specializzato, di gestire le filiali remote senza impatti sulle operation stesse.

Il risultato è, in definitiva, quello di avere sotto controllo il data center distribuito e ridurre al minimo l’impegno in personale, specializzazioni, strutture e tempo, traducibile in un complessivo abbattimento dei costi, sia diretti per l’acquisto, sia indiretti di gestione, pur garantendo l’affidabilità di tali sistemi, nati come semplificazione architetturale proprio per quelle aziende che dispongono di tanti data center e vorrebbero avere il controllo completo dei servizi che vi si appoggiano.

Iperconvergenti, ma upgradabili a piacere

Obiettivi raggiungibili attraverso sistemi iperconvergenti, che comprendono la parte computazionale, quella storage e quella relativa alla connettività e reti. Tre elementi che risiedono in un’unica architettura, in un piccolissimo spazio data center, dove si riesce ad “assemblare” ciò che anni fa richiedeva invece l’intervento di diversi player, e che ora possono, invece, venire inglobati all’interno di un singolo box, plug and play, per erogare servizi all’azienda. Del resto la competitività sta creando nelle aziende delle esigenze nuove: il business e l’IT sono più vicini rispetto al passato, con maggiori aspettative per i servizi dell’IT che devono essere in grado di soddisfare richieste con la massima flessibilità e velocità.

In tal senso l’iperconvergenza si cala perfettamente, fornendo una soluzione rapida, di facile consumo consentendo di implementare l’idea di un’azienda, come può essere per esempio un’applicazione, nella maniera più veloce possibile, con un go-to-market efficiente e intelligente, essendo nati per essere integrati nel contesto di un data center nel giro di 15 minuti! La loro flessibilità garantisce, inoltre, di integrare tali elementi sia in sistemi tradizionali sia in ambienti nuovi, essendo basati sulla virtualizzazione e sui principi dell’Hybrid IT, potendo aggiungere elementi, come fossero mattoni, che contribuiscono alla crescita della struttura in base all’evoluzione delle esigenze di business.

Risparmi notevoli su tutti i fronti

Attraverso i sistemi iperconvergenti si riducono del 50% le risorse, intesi come spazi nel datacenter e costi, proprio per il fatto che lo storage sia software defined, consentendo di applicare tale modello anche su contesti non iperconvergenti, per progetti di disaster recovery per esempio, utilizzando di fatto strutture già presenti in azienda. Un contesto pratico può essere quello rappresentato da un progetto multi-site, dove tradizionalmente si dovrebbero acquisire infrastrutture server, storage e la relativa connettività SAN, mentre nell’opzione iperconvergente è sufficiente avere “mattoncini” in ogni sede, gestibili da appliance attraverso un’unica console e la rete pre-esistente.

Un’esperienza di gestione unica rispetto al passato. Per di più aprendo una finestra verso il cloud, che nei sistemi tradizionali diventa più complesso attivare. I vantaggi più evidenti dei sistemi HPE HC-250, modelli ad alta densità della famiglia dei sistemi iperconvergenti di Hewlett Packard Enterprise sono, quindi, semplicità e rapidità di implementazione, calcolabili sia lungo il ciclo di vita del sistema sia in quello di startup. Con affidabilità del servizio vicinissima al 100%.

I vantaggi che portano verso il cloud

Gli elementi vincenti per i clienti sono, riassumendo, la possibilità di inserire in maniera semplice l’iperconvergenza in contesti già avviati di data center, oltre a integrarlo in sistemi distribuiti geograficamente. Senza vincoli. Dal punto di vista dei partner, invece, i vantaggi stanno nella possibilità di costruire una proposta in maniera semplificata, con un sizing facilmente intuibile, essendo upgradabile con un modello “a mattoni”, con costi definiti e quindi facile da quotare al cliente.

Senza contare che con sistemi iperconvergenti si spiana la strada verso il cloud, partendo dal cloud privato, passando per forme ibride, fino ad arrivare al public cloud, dove fare risiedere i servizi con una logica costo/beneficio. Un mercato che HPE, ad eccezione di un ristretto numero di top customer, delega in gran parte al canale dei partner, i quali possono arricchire la propria offerta al cliente con servizi a valore ed enfatizzando le proprie qualità consulenziali.

Video: la semplicità e la velocità di implementazione di un sistema iperconvergente HPE

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