Scenari

Osservatorio Cloud: per il canale un’opportunità per investire in innovazione

L’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano include anche una survey su 356 operatori di canale per capire l’impatto sul loro business, sulle loro filiere, sulle loro relazioni

Pubblicato il 17 Ott 2018

Maria Teresa Della Mura

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Cresce e cresce ancora a due cifre il mercato cloud in Italia. Secondo l‘Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, rispetto al 2017 si parla di una crescita complessiva del 19 per cento, che ha portato il comparto a superare la soglia psicologica dei 2 miliardi di euro (2,336 per la precisione), con un incremento ancora più significativo per la componente Public e Hybrid, che cresce a sua volta del 28 per cento, fino a 1,24 miliardi di euro.

Il cloud, emerge dalla ricerca, ha un livello di penetrazione sempre più profondo nelle imprese italiane e viene sempre più frequentemente visto come abilitatore di nuovi modelli di business, di nuovi modelli relazionali, di nuovi modelli di ricavo.

Osservatorio Cloud: sotto esame anche il canale

Un impatto che coinvolge evidentemente anche le filiere del mondo digitale e che la ricerca ha voluto indagare, interpellando 356 operatori del canale, abbastanza equamente ripartiti a livello dimensionale.
In primo luogo, si è voluta esaminare la composizione dell’offerta cloud degli operatori di canale, sia in termini di proposizione attuale, sia in termini di prossima introduzione.
Sottolinea Andrea Gaschi, Senior Advisor dell’Osservatorio Cloud Transformation: “Per gli operatori del canale ancora i servizi PaaS rappresentano l’ambito nel quale vedono opportunità di crescita di creazione di valore. Il Cloud viene considerato un abilitatore chiave per ambiti come Big Data Analytics, Collaboration, Artificial Intelligence, Cognitive Computing, Internet of Things”.

Osservatorio Cloud Transformation
Osservatorio Cloud 2018

L’impatto del cloud sul modello operativo

Ma non si tratta di sole numeriche e di percentuali. Lo studio si è posto anche l’obiettivo di indagare quale sia l’impatto del Cloud sul modello operativo, sia in termini di customer relationship, di project delivery, di gestione operativa.
La prima evidenza che emerge, e che i partner riconoscono, è che il SaaS sia la piattaforma che consente di sperimentare nuovi servizi velocemente e a costi contenuti.
Non solo. Per questa tipologia di progetti, cambiano ownership e referenti, tanto che quando si parla di cloud, le line of business sono gli interlocutori degli operatori di canale.

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Osservatorio Cloud 2018 – L’impatto sul canale

Nell’ambito della project delivery, gli operatori di canale interpellati evidenziano una serie di benefici evidenti: provisioning più veloce di ambienti di sviluppo, test e produzione (72% dei rispondenti), semplificazione delle fasi di progettazione, realizzazione e testing (66%), maggiore produttività (62%), possibilità di gestire progetti IT in modalità agile (53%).
Infine, quando si parla di operation management, il cloud viene visto come opportunità di semplificazione sia nelle fasi gestionali, sia in quelle di misurazione e reporting.

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Osservatorio Cloud 2018 – L’impatto sul modello operativo degli operatori di canale

Dalla collaboration ai servizi cognitive: dove guarda il canale?

Interessante, nella disamina proposta da Gaschi, la visione degli operatori di canale sull’offerta cloud: se al momento l’attenzione si concentra su aspetti più “noti”, come la collaboration, i big data e gli analytics, la sicurezza o ancora le wave legate a Industry 4.0, IoT ed Edge Computing, nel futuro saranno Big Data, IoT, Intelligenza Artificiale a guidare una modifica non semplicemente dell’offerta, ma anche e soprattutto delle competenze interne.
Nell’orizzonte di alcuni partner comincia a comparire anche la Blockchain: potrebbe avere un forte impatto strategico, ma ancora per una percentuale minoritaria di operatori.

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Osservatorio Cloud 2018 – I trend evolutivi

Focus sugli ecosistemi

Ma come si “attrezzano” gli operatori per essere pronti a gestire i cambiamenti?
Secondo l’Osservatorio, “Appare chiaro che la grande sfida per i player del canale che vogliono posizionarsi all’interno dei mercati relativi ai trend emergenti è lo sviluppo delle competenze necessarie per la creazione dei nuovi servizi e la gestione del loro go-to-market”.
La logica di ecosistema comincia a farsi strada: perché se è vero che nel 69 per cento dei casi esiste una forte attenzione alla crescita delle competenze e dell’offerta interna, sia attraverso iniziative di formazione specifica, sia integrando nuove risorse in azienda, c’è comunque un 68 per cento di  operatori che pensa alle partnership in una logica di contiguità e di arricchimento con la propria offerta di base. Un quarto degli interpellati, e anche questo è un segnale di cui tener conto, prende in esame anche ipotesi di fusioni e acquisizioni, per portarsi in casa quei tasselli che al momento mancano.

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Osservatorio Cloud 2018 – Le competenze

Qualche numero in più

A livello più generale, dall’analisi dell’Osservatorio emerge che il canale mantiene elevato il proprio interesse sui servizi PaaS, dove percepiscono le maggiori opportunità di crescita e di creazione di valore aggiunto, in particolare nelle soluzioni di Analytics, Data Governance e Data Quality,  Artificial Intelligence, che fanno già parte dell’offerta del 44% delle aziende.
Big Data Analytics e la Collaboration sono presenti nel portafoglio di offerta del 38% e del 37% degli operatori. E sulla Collaboration intende investire nei prossimi anni il 35 per cento degli interpellati.
La componente di offerta IaaS è al momento ben presente nel portafoglio di offerta degli operatori, in particolare per quanto riguarda la componente Storage. In prospettiva, l’8% degli interpellati considera prioritaria la disponibilità di sviluppare una propria offerta di Edge Computing. E di nuovo Internet of Things ed Edge Computing sono ambiti tecnologici e di business destinati ad avere un impatto importante per il 36 per cento dei partecipanti alla ricerca, mentre Cognitive Computing e Intelligenza Artificiale condizioneranno, positivamente, le strategie future del 44 per cento dei rispondenti.

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