Innovazione
Il Gruppo Filippetti cavalca l’onda dell’IoT con una tecnologia proprietaria
Il System integrator marchigiano sta affrontando il mercato dell’Internet of Things con la sua società Evolvea. E dopo i successi ottenuti in Italia guarda già all’estero
Pubblicato il 16 Ott 2015
Sostanzialmente è stato approntato un piano di azione per l’Internet delle cose, istituendo una società controllata, Evolvea. Ma, soprattutto, è stata messa a punto una tecnologia proprietaria, ossia degli speciali sensori – capaci di comunicare via protocollo Ip – applicabili a oggetti di tutti i settori, sia pubblici che privati, dell’industria ai servizi, ma anche a realtà più vaste come le smart city. E da li trasmettere dati utili. d esempio, in una città i sensori di Evolvea possono essere implementati per monitorare l’inquinamento acustico, la quantità di polveri nell’aria, lo stato di salute strutturale degli edifici, il livello dei rifiuti, la presenza di gas o radiazioni e la disponibilità di parcheggi. Oppure, ci sono le soluzioni dedicate all’energy management che permettono di gestire in maniera integrata il monitoraggio di impianti interni ed esterni all’edificio (impianto elettrico, termico, idrico, monitoraggio della qualità ambientale), nonché di realizzare il telecontrollo degli stessi. Tutto il processo di filiera viene prodotto interamente dal Gruppo: l’ingegneria, la produzione dei software, la realizzazione dei prodotti tecnologici, nonchè il cloud necessario alla gestione. Un altro punto di forza è che i router Evolvea sono assolutamente stagni, autoalimentati e non necessitano di manutenzione o gestione, consentendo quindi di coprire in maniera agevole il cosiddetto “ultimo miglio”. La scommessa sull’Iot sembra per ora aver pagato, con importanti commesse ottenute in svariati settori. Tanto che Evolvea e il gruppo Filippetti sono ora già proiettati sulla prossima sfida, quella dell’internazionalizzazione.