Detto fatto. La notizia era nell’aria da giorni e, proprio nella mattinata di oggi, è arrivata la clamorosa conferma. IBM cede un’altra storica parte del suo business e continua la sua marcia in direzione dei mercati a valore e ad alto margine. Dopo i PC, ceduti nel 2005, ora anche i server x86 targati Big Blue finiscono in casa Lenovo che, fresca di record di vendite in ambito pc nel 2013, ora fa un nuovo e forse decisivo balzo in avanti in direzione di un ruolo di riferimento nel mondo dei produttori di hardware.
La stessa Lenovo, proprio in questi giorni, nell’annunciare il nuovo programma One Channel 2014 per i partner di canale aveva sottolineato l’intezione di spingere molto in direzione di PMI, storage e server…
Nello specifico, l’operazione, del valore di circa 2,3 miliardi di dollari, per un totale di circa 7.500 dipendenti IBM che dovrebbero passare in Lenovo, permetterà alla società guidata da Yang Yuanqing, chairman e CEO di Lenovo, di acquisire l’offerta System x, BladeCenter e Flex System server e switches, i sistemi basati su x86 Flex integrati, i server NeXtScale e iDataPlexserver e relativi software, blade networking e manutenzioni.
«Si tratta – battono le agenzie internazionli – della più grande acquisizione della storia nel settore tech da parte di una società cinese».
Per quanto riguarda IBM, manterrà “in casa” i mainframe System z, Power Systems, Storage Systems, Power based Flex server e Pure application e PureData appliances. IBM continuerà lo sviluppo di software Windows e Linus per la piattaforma x86, mentre Lenovo, ha firmato un contratto globale di rivendita Oem per lo storage di fascia entry e midsize Storwize, per il software General Parallel File System, per l’offerta SmartCloud Entry e il resto dell’offerta software di Big Blue.