intelligenza artificiale

Fujitsu: l’AI aumenta la soddisfazione dei lavoratori

Un nuovo studio di Fujitsu, realizzato dalla società di ricerche Pierre Audoin Consultants (PAC), ha analizzato le sfide che le aziende stanno affrontando per evolvere, dal punto di vista dei loro dipendenti

Pubblicato il 31 Gen 2019

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Secondo una ricerca realizzata dalla società di ricerche Pierre Audoin Consultants (PAC) e pubblicata da Fujitsu, i dipendenti ritengono che la loro produttività si stia riducendo nonostante le giornate lavorative siano più lunghe, e sono convinti che l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale (AI) possa risolvere questo problema. Contemporaneamente vi è la percezione che l’IT aziendale non sia in grado di supportare il personale per esempio per livelli di sicurezza inadeguata, interruzioni dei servizi e difficoltà ad accedere alle informazioni, quindi si evidenzia una certa difficoltà a lavorare in maniera fluida.

Come se non bastasse, spesso il luogo di lavoro delude le aspettative dei dipendenti, infatti quasi metà di essi (46%) afferma che il proprio workplace non aiuta il recruitment né trattiene le persone dotate di competenze essenziali.

Chi lavora desidera il supporto della AI

Nonostante la percezione di produttività da parte dei dipendenti sia la stessa di due anni fa (45%) se non addirittura di più (47%), oltre il 40% dei dipendenti intervistati ritiene che invece sia invariata o diminuita. Proprio per questo motivo la maggior parte dei professionisti interpellati considera oggi l’Intelligenza Artificiale come un elemento positivo, riconoscendone la capacità di aiutare a migliorare la produttività sul lavoro. Come? Lo definisce più dell’80% del campione che è convinto che la AI, sperimentata attraverso assistenti virtuali digitali o user experience personalizzate e adattative, possa avere un effetto positivo sulla vita lavorativa di tutti i giorni. A prescindere dall’inquadramento aziendale, questo atteggiamento così favorevole è condiviso tanto dai neoassunti quanto dai colleghi più esperti.

Se l’obiettivo è quello di bilanciare la vita privata con quella professionale, è possibile raggiungerlo grazie a orari flessibili, che oltre la metà del campione (53%) considera “molto importanti” in termini di aumento della produttività, anche se oltre un terzo degli intervistati (35%) valuta appena adeguata o scarsa la capacità del proprio datore di lavoro di supportare un buon equilibrio tra vita personale e vita lavorativa. Il 49% degli intervistati indica come fattore determinante a favorire la loro efficienza un ambiente di lavoro sano e stimolante, seguito dal 40% di indicazioni a favore dell’accesso a tool di produttività appropriati.

Patrizia Fruzzetti, Head of Italy, WEMEI Sales di Fujitsu Italia ha dichiarato: «La consumerizzazione dell’IT all’interno dell’ambiente aziendale sta attenuando i confini tra vita professionale e vita privata. Fujitsu mette le persone al primo posto e offre gli strumenti più adatti per poter svolgere il proprio lavoro in modo da bilanciare al meglio i due ambiti. Questo per noi significa avere un impatto più ampio sulla società e produrre valore tangibile per i clienti».

Nick Mayes, research lead e Principal Analyst di PAC, ha commentato: «I risultati della ricerca dimostrano come buona parte dei workplace e delle pratiche lavorative di oggi impediscano ancora ai dipendenti di massimizzare la loro produttività. Le aziende devono concentrarsi su pratiche efficaci facendo ordine tra dati e processi e semplificando l’accesso del personale alle informazioni, quando e dove esse occorrono. Con queste basi fondamentali e con la giusta tecnologia disponibile, le possibilità per aumentare la produttività sono infinite: realizzare esperienze che si adattino al luogo e al contesto, poter contare su una assistenza intelligente e su servizi altamente personalizzati per ciascun individuo. Sono questi i fattori chiave che aiutano a trattenere il personale migliore all’interno di un mercato fortemente competitivo».

Secondo Fujitsu, nel prossimo futuro i dipendenti daranno maggior importanza alla capacità di fondere efficacemente la vita personale con quella professionale. A fronte della crescente diffusione di AI, machine learning e tecnologie per l’automazione dei processi robotici, le persone si aspetteranno dai loro datori di lavoro la disponibilità di processi di base come quelli per le attività di onboarding o l’automazione trasparente delle richieste di servizio. Le aziende che riusciranno a garantire un tale equilibrio saranno in grado di sostenere una maggiore produttività, oltre che attrarre e mantenere il personale migliore.

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