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Un anno di fusioni e acquisizioni italiane, la mappa di tutte le operazioni nel mercato ICT



E’ stato l’anno del canale, delle fusioni, delle acquisizioni e delle grandi manovre sul canale ICT e in tutto il mercato dell’innovazione digitale italiana. Distributori, reseller, vendor… in una analisi esclusiva chi, come e perché ha comprato o è stato comprato

Andrea Gaschi

Pubblicato il 01 Mag 2017


Il 2016 è stato un anno particolarmente attivo per il mercato delle fusioni e acquisizioni, italiane e internazionali, nel settore delle tecnologie digitali, con un valore complessivo delle operazioni a livello globale pari a oltre 500 miliardi di dollari (fonte 451 Research), il secondo in ordine di grandezza dalla tecnologica del 2001. Mentre gli altri settori hanno visto un generale rallentamento, frenati da mercati finanziari oggi poco favorevoli e da uno scenario geopolitico incerto, gli effetti della situazione contingente non si sono visti nel digitale, ambito estremamente dinamico nel quale l’attesa di condizioni più vantaggiose per agire rischia di far accumulare un ritardo non più recuperabile nei confronti dei competitor.

Tra tutte le opzioni strategiche di sviluppo dell’innovazione, sia interne che esterne, l’M&A è la risposta tipicamente più efficace per coprire l’esigenza di integrare elementi innovativi nel proprio modello di business in tempi rapidi, in un contesto particolarmente dinamico come quello attuale: acquisire imprese con un business consolidato, soluzioni già sviluppate, posizionamento sul mercato e canali commerciali avviati consente di accelerare il percorso e mantenere il passo con l’evoluzione del mercato.

Inoltre è cresciuto il bacino di potenziali target su cui le aziende acquirenti possono concentrare la propria attenzione. Infatti trend tecnologici come il Cloud e il Mobile, che mettono a disposizione piattaforme per lo sviluppo (PaaS) e la distribuzione (App Store) di soluzioni innovative, hanno reso più semplice e meno costoso sviluppare innovazione, favorendo la nascita di innumerevoli iniziative all’esterno delle grandi realtà strutturate, che sono in grado di portare rapidamente sul mercato tecnologie e modelli di business innovativi.

Anche in Italia il 2016 ha visto un significativo aumento delle operazioni di fusione e acquisizione[1] che sono passate da 71 nel 2015 a 98 lo scorso anno. Ciò che si può notare rispetto al 2015 è che il numero di acquirenti è rimasto molto simile, ad indicare che chi utilizza le acquisizioni come leva strategica per la crescita, è diventato “seriale”: 14 imprese hanno effettuato più di un’acquisizione nel 2016 contro le 3 del 2015.

Il peso delle operazioni

acquisizioni italiane

Il peso delle operazioni che hanno coinvolto almeno un’impresa straniera – come acquirente o come target di acquisizione – si è mantenuto costante rispetto al 2015 è pari al 45% (44 su un totale di 98 operazioni), mentre nel 2014 le operazioni cross-border erano state addirittura preponderanti. Ciò che è cambiato nel 2016 è invece la ripresa di un ruolo più attivo delle imprese italiane all’estero: il numero di acquisizioni di imprese straniere da parte delle imprese italiane è passato da 13 a 21 nel 2016.

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I modelli di business

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Guardando ai modelli di business degli attori coinvolti nelle operazioni in ambito Digital, si può evidenziare come quasi la metà delle operazioni (47 su 98 nel 2016) sono state effettuate tra aziende con modelli di business omogenei, in particolare:

  • 18 operazioni sono avvvenute tra Software House e ISV, guidate principalmente da obiettivi di estensione della propria offerta con nuove soluzioni e per sfruttare le sinergie commerciali;
  • 12 operazioni sono avvenute tra System Integrator, che puntano a inserire competenze specifiche su ambiti verticali e, in particolare per gli operatori italiani, a crescere dimensionalmente per competere con i grandi player internazionali.

acquisizioni italiane

Le operazioni che hanno coinvolto aziende sempre appartenenti al settore ICT tuttavia caratterizzate da modelli di business diversi sono state invece 24. Gli “scambi” più frequenti hanno riguardato ISV/Software House e System Integrator, con complessivamente 9 operazioni: 5 acquisizioni di ISV/Software House da parte di System Integrator e 4 acquisizioni a parti invertite, guidate soprattutto da obiettivi di integrazione dell’offerta con soluzioni specifiche, sia che fossero di proprietà dell’impresa target sia che fossero di un Vendor.

Infine aumentano in misura significativa le operazioni che coinvolgono aziende non ICT, complessivamente 20 di cui 13 vedono l’azienda ICT come target dell’acquisizione. La trasformazione digitale richiede infatti di inserire e presidiare all’interno delle organizzazioni asset e competenze che sono sempre stati appannaggio del mondo dell’offerta, e l’M&A rappresenta una risposta particolarmente efficace a tale esigenza.

Multipli delle operazioni

Tutte le informazioni necessarie a calcolare i multipli delle transazioni sono disponibili solo per 25 operazioni, con una netta prevalanza per quelle in cui l’acquisita è una società di diritto italiano. La maggior parte dei dati emersi non presenta particolari sorprese ed è in linea con le valutazioni mediamente più basse tipiche del mercato italiano che hanno caratterizzato il settore ICT negli ultimi anni. È opportuno però commentare il dato relativo alle aziende che offrono servizi di consulenza e System Integration dato che, tra le operazioni del campione, in almeno due casi gli acquirenti hanno premiato la presenza di competenze consulenziali distintive nell’ambito della Digital Transformation in aziende target caratterizzate da una marginalità molto basso, portando così a una mediana pari a 17,1 volte l’EBITDA.

Nella categoria definita come Digital Services sono state inserite invece le operazioni che hanno visto coinvolti operatori del settore del Digital Advertising, che offrono ad esempio servizi di audience targeting e programmatic.

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Previsioni per il 2017

Nel 2017 ci aspettiamo una continua crescita delle acquisizioni da parte di aziende non-ICT, che sentono sempre più forte l’urgenza di accelerare il percorso di trasformazione digitale e scelgono anche la strada dell’M&A per correre ai ripari di fronte al rischio di subire una vera e propria Disruption da parte di nuovi entranti nel loro settore. Inoltre tutti gli attori andranno in cerca di “piccoli gioiellini”, realtà anche mature – non necessariamente Startup – che sono state in grado di sviluppare soluzioni e servizi innovativi in piccole nicchie interessanti del mercato e che possono scalare se inseriti in contesti più grandi. Infine soprattutto i player di grandi dimensioni si concentreranno su operazioni volte a completare il proprio portafoglio di offerta, al fine di avere a disposizione tutti gli elementi per rispondere a tutto tondo alle esigenze dei clienti, soprattutto in ambiti specifici come il Cloud e gli Analytics.

[1] Sono state censite le sole acquisizioni di maggioranza effettuate da aziende entrate nel capitale per assumere il controllo dell’acquisita spinte da obiettivi di business concluse nel corso dell’anno solare 2016. L’analisi completa è stata realizzata in esclusiva per Digital4Trade da Andrea Gaschi, per informazioni è possibile contattarlo qui

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