Oracle Open World
Oracle ai suoi partner: la competenza vi salverà
Robert Scapin, Senior Sales Director Alliances and Channel di Oracle Italia, spiega come in una realtà di business dove cloud, intelligenza artificiale a controllo della complessità e sicurezza diventano elementi imprescindibili, il canale deve indirizzarsi verso un maggiore livello di competenze certificate
Pubblicato il 11 Ott 2017
SAN FRANCISCO – Il recente Oracle Openworld ha fissato un nuovo punto di svolta, pur nella continuità dell’offerta, rispetto al percorso che l’azienda di Larry Ellison sta compiendo: full cloud sempre più anche per applicazioni mission critical; integrazione diffusa, nelle applicazioni, nei sistemi, nel Paas, di tecnologie di intelligenza artificiale e cognitive computing estese anche a nuovi livelli di security per garantire adeguata protezione e operatività in cloud. Un ulteriore passo avanti che arricchisce funzionalmente un già ampio portafoglio di offerta di prodotti e servizi. Come però impatta questa accelerazione tecnologica sul mondo dei partner Oracle? Quali i nuovi modelli di go-to-market e di relazione con i clienti per un canale che è sempre più coinvolto nella messa a punto di progetti di trasformazione digitale dei modelli di business di impresa? Ne abbiamo parlato, durante l’Openworld di San Francisco, con Robert Scapin, Senior Sales Director Alliances and Channel di Oracle Italia.

Dato lo scenario evolutivo Oracle, presentato da Ellison durante l’Openworld, quali sono le guidelines sulle quali oggi si basa l’evoluzione professionale del vostro canale?
In questo momento, il ruolo dei partner è per noi ancora più strategico e si esplicita in tre diverse fasi: primo, quello della proposizione di offerta: i partner devono essere in grado, oltre che di aumentare la loro forza commerciale, anche di accompagnare le aziende in un processo di trasformazione aziendale di tipo consulenziale; può essere forse anche scontato, ma è indispensabile per aiutare le imprese ad affrontare davvero i loro challenge di business e in modo veloce. Seconda fase, il tema di una reale efficacia di implementazione: il partner deve cioè disporre delle reali competenze, attestate da certificazioni – ad esempio sul cloud oggi abbiamo ben 175 partner con più di 600 certificazioni – per riuscire ad attivare implementazioni che rispondano alle esigenze di business reali dei clienti e possano portare nuovo valore. Terzo elemento: il ruolo degli ISV, molto importante perché si tratta di realtà che sviluppano applicazioni e integrano le nostre soluzioni per indirizzare esigenze specifiche di particolari clienti e quindi integrano e ampliano con una loro offerta Paas la nostra proposta Saas.
