La divisione servizi HPE Pointnext battezza come HPE GreenLake le nuove soluzioni per la gestione on premise dei principali workload dei clienti. Gestione flessibile e pay per use delle componenti on premise e cloud grazie al supporto del canale e di distributori a valore come Tech Data
Pubblicato il 06 Gen 2018
Loris Frezzato
Sono sotto gli occhi di tutti i cambiamenti che HPE ha affrontato nel corso degli ultimi due anni, un percorso che ha portato il vendor a essere più snello e agile che in passato. Obiettivo reso possibile con la separazione da HP Inc, che ha ormai intrapreso una propria strada sul mercato pc e printing e successivamente dallo scorporo del business dei servizi enterprise e outsourcing dello scorso marzo. All’interno di Hewlett Packard Enterprise è invece rimasta la parte di servizi tecnologici, ribattezzata HPE Pointnext, che comprende servizi di advisory, professional services e servizi di operation, compresi quelli a consumo, on premise presso il cliente. Tra questi, HPE GreenLake assume un ruolo di primaria importanza (vedi il reportage di HPE Discover 2017).
Roberta Russo, HPE Pointnext Category Management Lead Southern Europe
«Il risultato è un’azienda maggiormente focalizzata sul proprio core business – commenta Roberta Russo, HPE Pointnext Category Management Lead Southern Europe -, ossia sull’hybrid IT, intelligent edge e Internet of Things, ossia tutto ciò che sta al di fuori del Data Center, e su tutta la parte di servizi per accompagnare il cliente nelle sue decisioni orientate alla trasformazione e nella sua operatività».
Proprio sull’onda di questo rinnovato focus, in occasione dell’ultimo HPE Discover, l’evento mondiale dedicato a clienti e partner di canale, i servizi di HPE Pointnext hanno annunciato HPE GreenLake, un progetto che si fa forte dell’esperienza pluriennale acquisita dal vendor in ambito HPE Flexible Capacity, che è in grado di prendere il meglio dei due mondi dell’on premise e del cloud, per offrire una soluzione con il massimo della flessibilità di scelta. Da una parte la velocità e il modello pay per use del cloud e, dall’altra, la sicurezza dell’on premise, potendo così garantire richieste di compliance, risolvere problemi di latenza o di sicurezza.
Indice degli argomenti
HPE GreenLake, una famiglia di servizi flessibili
HPE GreenLake Flexible Capacity si configura come una soluzione di IaaS on premise, a cui si sono affiancate negli annunci altre soluzioni HPE GreenLake per il Database, per i Big Data, per il Backup e, a breve, anche per la parte di Sap Hana ed Edge Computing. In pratica, una reference architecture, predefinita, “vestita” delle parti di gestione a opera di HPE, a cui si può ulteriormente aggiungere l’offerta di advisory.
Annunci che sul palco del Discovery hanno fatto da complemento ad altre novità, più sul fronte infrastrutturale, da Simplivity nell’ambito dell’iperconvergenza, Nimble per lo storage software defined e Niara per la sicurezza comportamentale in campo IoT e intelligent edge.
Ambiti, tutti, sui quali HPE promuove l’ingaggio del proprio canale. E proprio all’ultimo Discover è stata data grande enfasi alla collaborazione con l’ecosistema dei partner, in tutto l’offering delle varie divisioni del vendor «progettato con già il canale in mente» come afferma la manager. E altri investimenti sono attesi.
Il ruolo del canale e di distributori a valore come Tech Data
«È stata creata una divisione che ha messo insieme i diversi canali e le varie tipologie di partner – continua Russo -, dai reseller tradizionali, ai distributori, i system integrator e i service provider, con l’obiettivo di una gestione e indirizzamento ottimale (vedi le iniziative a supporto del trade illustrate dal responsabile di canale HPE Paolo Delgrosso) . Sul loro grado di preparazione ad affrontare la trasformazione dell’offerta e del mercato, la situazione attualmente è a macchia di leopardo, e non solo in Italia. Molti rivenditori tradizionali, infatti, stanno ancora percorrendo l’evoluzione verso le architetture ibride e a valore, mentre altri sono a un punto avanzato, con service provider che sono ormai concretamente nel mondo del cloud e che sono in grado di offrire servizi sfruttando le nostre soluzioni e tecnologie. Lo stesso discorso vale anche per i distributori, alcuni dei quali mostrano con decisione il proprio valore aggiunto. Tra questi, in particolare, Tech Data, con il quale stiamo facendo un importante lavoro di accompagnamento dei reseller e, di riflesso, dei loro clienti, nel journey verso un cloud abilitante il business».
HPE GreenLake: Il nuovo ruolo dei distributori nel cloud
Un esempio, quello di Tech Data, di come alcuni distributori hanno correttamente intrapreso l’evoluzione resa necessaria dal cambio di paradigmi dettati dal cloud. Un percorso che non vuole negare l’anima a volume, o legata al “ferro”, di molti di essi, ma alla quale HPE invita l’affiancamento di una crescente attenzione al valore e ai servizi in cloud. «È importante che i distributori assumano, insieme a noi, un ruolo di abilitatore per il canale – avvisa Russo -, investendo nelle competenze e negli Innovation Lab, veri e propri punti di riferimento sul territorio per fare training al canale in maniera concreta, con dimostrazioni e test delle soluzioni, affiancate da POC sull’approccio nuovo richiesto per la proposizione di questi progetti complessi e innovativi. Sono 19 a oggi gli Innovation Lab distribuiti sulla Penisola, 4 dei distributori più 15 dei nostri maggiori system integrator».
HPE Innovation Lab, fucine di idee dove i servizi sono protagonisti
Proprio all’interno degli HPE Innovation Lab, la parte dedicata ai servizi assume un ruolo di grande importanza (qui trovi le strategie HPE e i reportage delle inaugurazioni degli Innovation Lab HPE). «Ovviamente l’hardware è presente e ha un ruolo di primo piano, ma questi Lab hanno lo scopo di mostrare anche tutta l’offerta di servizi che vengono abilitati da tali infrastrutture. E l’offerta di HPE Flexible Capacity e ora di HPE GreenLake, sarà sempre più un tema fondamentale da presentare e testare con mano» dichiara Russo.
È infatti possibile, tra tante altre, vedere all’opera, dal vivo, la funzione di metering che è presente all’interno delle soluzioni a consumo, grazie all’acquisizione, lo scorso anno, del software di Cloud Cruiser, che misura l’utilizzo dell’infrastruttura, consentendo al cliente di pagare quello che effettivamente usa ma anche di avere una piena visibilità di quanto rimane “libero” della propria infrastruttura, sfruttandola per spostare carichi in maniera dinamica tra on premise e cloud. Ottenendo un’unica fatturazione dell’utilizzo complessivo: locale e cloud.
Il partner viene così in contatto con un’offerta esaustiva di servizi HPE, a canone mensile, ai quali può aggiungere anche ulteriori servizi propri, complementari, oppure rivenderne altri ancora, come il Datacenter Care, dove il rivenditore certificato può intervenire per conto di HPE stessa.
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