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Per VMware Italia una nuova sede all’insegna dell’Hybrid Working

La nuova sede milanese di VMware Italia è progettata per favorire la massima collaborazione possibile tra i dipendenti, superando al contempo le problematicità tipiche della fase di remote working forzato

Pubblicato il 15 Giu 2022

Gianluigi Torchiani

vmware sede

Per un vendor che fa dell’Hybrid working anche uno dei suoi cavalli di battaglia commerciali, la scelta non poteva che essere susseguente: VMware Italia ha inaugurato ufficialmente la sua nuova sede di Milano, fortemente ispirata ai principi del Future of Work. Dopo due anni fortemente segnati dal remote working forzato imposto dalla pandemia, VMware ha infatti lasciato i vecchi uffici di via Spadolini per stabilirsi nel cuore di Milano, davanti alla sede di Regione Lombardia e a due passi dalla Stazione centrale del capoluogo lombardo. Una sede concepita per essere un vero e proprio collaboration hub, tanto da essere stata progettata con l’idea di massimizzare la collaborazione tra i team.
I nuovi uffici milanesi, progettati da AMA (AlberaMonti e Associati) , sono sviluppati infatti sul concetto di Neighborhoods, ovvero piccoli quartieri contigui dove svolgere diverse attività lavorative: Collaboration, Focus, Connect&Social, Relax&WellBeing e Learning. Ben il 70% dello spazio complessivo è dedicato alla collaborazione, rispetto alle aree cosiddette Focus Work (30%). Lo spazio Collaboration riservato ai dipendenti presenta un’ampia area con divani, tavoli e poltrone che possono essere occupati liberamente, così come non sono riservate le 20 postazioni nell’area collaborativa e le 20 in area focus work e i 3 phone booth. Sono invece prenotatili 3 uffici chiusi con pareti vetrate. Una zona dell’ufficio è riservata ai clienti e alle visite esterne e comprende la reception e 6 sale riunioni con dimensioni e attrezzature diverse, mentre una zona è solo per i dipendenti, ed è disposta secondo i principi di zonizzazione del Future of Work.

Un Hub per la collaborazione

Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia
Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia

Come ha messo in evidenza il Country manager di VMware Italia, Raffaele Gigantino: “ Il nuovo ufficio di Milano è pensato per essere un hub di collaborazione dove si crea valore. Un ambiente nel cuore di Milano dove i dipendenti potranno venire anche per mezza giornata quando necessario, magari prima o dopo avere incontrato i clienti. In questo senso gli spazi sono progettati anche per ospitare partner e clienti. Ad esempio, gli spazi di collaboration potranno essere impiegati per gli incontri con la nostra community Open Source”. Durante le fasi di progettazione e costruzione c’è stata una forte attenzione su aspetti come acustica (in tutte le aree), ergonomia (tutte le scrivanie sono elettriche HA, sedie dinamiche etc.), tecnologia (app di prenotazione delle scrivanie, armadietti con i badge, doppi schermi da 24″, docking station universale su tutte le scrivanie) e, soprattutto sostenibilità, in piena ottica plastic free e con l’uso di materiali riciclabili.

L’ufficio è potenzialmente accessibile 24 ore su 24 (ma non vogliamo che i dipendenti vengano a lavorare dopo le dieci di sera, spiega Gigantino) ed ha dietro un’impostazione precisa, come racconta l’architetto Antonio Borghi, che ne ha curato la realizzazione: “Il progetto è stato tra l’altro sviluppato in piena pandemia, ed è stato portato avanti per un anno intero da remoto, grazie all’impiego di strumenti digitali. Ritendo che sia importante che un’azienda che lavora sul digitale come VMware abbia dato questa importanza ad avere un luogo fisico, a uno spazio in cui sia possibile incontrarsi. Tutto l’ambiente è incentrato poi sulla sostenibilità, che però non significa riempire un ufficio di piante ma, piuttosto, dare un ambiente variegato e stimolante, dove ogni luogo sia disegnato sulla base delle specifiche attività da svolgere. Il posto di lavoro deve infatti supportare le attività delle persone, non basta più la classica da scrivania. Non sempre però si deve collaborare, è importante anche prevedere spazi dove si possa stare perennemente concentrati”.

Un equilibrio necessario

L’impulso sull’Hybrid Work di VMware Italia è anche disciplinato da un punto di vista normativo: tutti i 240 dipendenti italiani (circa 2/3 su Milano)hanno sottoscritto l’accordo sul lavoro agile, che certifica la possibilità di lavorare da remoto e da casa, senza giorni prestabiliti di presenza in ufficio, con una totale flessibilità. Ciò non toglie che, alla luce di quanto successo nella pandemia, il ruolo dell’ufficio abbia una certa rilevanza per VMware Italia: “All’inizio della pandemia il remote working forzato ha portato inizialmente un certo aumento della produttività. Ma con il tempo sono sopraggiunti in tutte le aziende, come l’eccessiva commistione tra vita privata e lavorativa tipica del lavoro da casa. Sono convinto che sia necessario trovare il giusto equilibrio e i nostri uffici vanno in questa direzione. Giocando anche un ruolo importante anche in tema di attrazione dei migliori talenti: le giovani generazioni chiedono flessibilità ma vogliono lavorare anche in un posto piacevole”.

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