Aziende e retailer di tutto il mondo, ormai da diverso tempo, si fanno quasi tutti la stessa domanda: in che modo è possibile sfruttare le tecnologie digitali per aumentare il coinvolgimento dei clienti? Le risposte sono molteplici, come abbiamo avuto modo di raccontare in passato, alcune particolarmente efficaci, altre magari un po’ troppo complicate ma, insomma, è indubbio che i tentativi siano in atto. Quello che in questi mesi sta portando sul mercato Edw International attraverso la sua iniziativa TAG O-KEY è particolarmente significativo perché presuppone l’utilizzo di una tecnologia ampliamente consolidata, ma sinora utilizzata in tutt’altra direzione (quello dei pagamenti), ossia l’NFC.
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Le caratteristiche di TAG O-KEY
Ma andiamo con ordine: TAG O-KEY è un sistema integrato e modulare che, grazie a un’etichetta dinamica dotata di microprocessore e tecnologia NFC di prossimità, può essere applicato a qualsiasi tipo di prodotto, dalle bottiglie di vino alle cassette di ortofrutta. Il protocollo, conforme allo standard ISO/IEC 14443, è lo stesso a bordo delle carte di pagamento contactless, e quindi ampiamente diffuso. Non c’è quindi la necessità, da parte dell’utente, di dover scaricare qualcosa, un passaggio indigesto alla maggioranza delle persone, già sovraccaricate di app da gestire. hanno da gestire diverse dozzine. In buona sostanza, dunque, tutti consumatori dotati di smartphone provvisti di funzionalità NFC (un numero crescente a livello globale) interagendo con l’etichetta hanno la possibilità di accedere a tutta una serie di informazioni.
Contro la contraffazione e per il marketing
Quali? Innanzitutto, la prima idea che è venuta in mente a EDW International è quella di favorire attraverso questa modalità la certificazione del prodotto, ossia assicurarne l’originalità. Un problema non da poco nel nostro Paese, dove la contraffazione è in grado di generare un fatturato di 6,5 miliardi di euro annui. Ma forse l’aspetto più interessante è quello accennato all’inizio dell’articolo, ossia la possibilità di creare nuove opportunità di marketing, dando vita a una relazione diretta con il cliente finale. Tramite il Tag NFC il consumatore può infatti accedere a tutta una serie di contenuti elaborati a monte dall’azienda interessata: puntando lo smartphone sull’etichetta può ottenere informazioni relative al prodotto e/o alle sue possibilità di utilizzo, beneficiare in modo semplice di processi di fidelizzazione personalizzate (scontistica, ecc), interagire direttamente con l’azienda, per segnalazioni, suggerimenti o eventualmente reclami. D’altro canto, TAG O-KEY permette alle imprese di ottenere un vantaggio competitivo fornendo informazioni complete e dettagliate relative al prodotto e al suo utilizzo, prima che si perfezioni l’acquisto. Magari creando proposte mirate in ottica di geo-localizzazione e, naturalmente, abilitando la raccolta di preziosi dati strategici in tempo reale, sui clienti, sul prodotto e sull’interazione cliente/prodotto. TAG O-KEY può anche essere utilizzato come strumento di marketing e diventare il «centro operativo» di comunicazione con il cliente.
Alle spalle c’è l’infrastruttura di Azure
Da un punto di vista tecnologico, oltre all’etichetta NFC da applicare al prodotto, il sistema si compone anche di TAG O-KEY Software Service, studiato per consentire il riconoscimento sicuro del codice univoco presente su ogni Tag NFC garantendone l’autenticità, nonchè di amministrare e gestire i dati raccolti generando statistiche ed informazioni collegate agli accessi. Il tutto appoggiandosi, da un punto di vista infrastrutturale, al cloud di Microsoft Azure. Come ci ha raccontato il Ceo di EDW International, Marco Meli, il costo per l’azienda utente dell’etichetta NFC è contenuto, ma ovviamente esiste. Dunque il sistema si presta soprattutto per prodotti venduti sul mercato a qualche decina di euro, per i quali il cliente può essere disposto a spendere 1-2 euro in più per accedere a informazioni aggiuntive e avere una garanzia di autenticità (quest’ultima particolarmente preziosa per i mercati internazionali). Il primo progetto sul campo è partito con un’azienda produttrice di arance bio della Sicilia, ma altri sono destinati a concludersi nei prossimi mesi, raccontano da EDW International.