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Ritorno al futuro con Apple: iPhone X e il rito delle code agli Store

L’arrivo del nuovo smartphone potrebbe rinverdire l’usanza di piazzarsi davanti ai negozi monomarca molte ore prima delle vendite. La stessa Apple avverte i consumatori: “Fate presto”

Pubblicato il 30 Ott 2017

Paolo Longo

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Brutto, bello, utile, poco utile, una padella, troppo lungo, troppo largo. L’iPhone X (qui tutto su iPhone X, iPhone X caratteristiche, iPhone X uscita Italia) è tutto questo ma ancor prima è il prodotto rivoluzione di Apple. Non parliamo di stime di vendita o di quanto costi produrlo ma di ciò che rappresenta per un’azienda che notoriamente cambia qualcosa nel modo di realizzare i suoi gingilli più o meno a ogni passaggio della Cometa di Halley.

Dire addio all’unico tasto che per decenni ha permesso alle persone di interagire con gli smartphone del gruppo non è banale. Potrebbe sembrarlo per chi vede la tecnologia da una certa distanza, con sguardo certamente più oggettivo e globale ma non per coloro che si sono abituati a interagire con iOS e con i suoi limiti.

Volendo estremizzare, il display full touch dell’iPhone X è un po’ come la prima auto elettrica o i sempre più presenti monopattini a batteria: non sai fin dove potranno arrivare. Non parliamo ovviamente solo di autonomia (ma sarà molto interessante capire quanto cambierà da iPhone 8 a X) ma di strategia del mercato, risposta del pubblico e proiezioni sul lungo periodo. L’iPhone X è quello che i consumatori si aspettavano? Probabilmente si, e per una volta Apple ha dimostrato di poter seguire la concorrenza (Samsung, LG, Huawei) senza sentirsi inferiore a ogni costo.

Stando agli analisi ed esperti, il prossimo telefonino con il Face ID potrebe (ri)scatenare l’interesse del pubblico verso Cupertino. Ricordate le lunghe code prima dell’uscita di iPhone 5, il primo con schermo oltre i 3,5 pollici? Bene, da un po’ queste sono solo un ricordo perché con il tempo lo standard usato da Tim Cook ha finito con allineare la compagnia al resto della categoria mobile, soffocandola, se possibile, in mezzo a quelle disposte a scommettere poco. Con il senno di poi, non si può che elogiare la tecnica preventiva della multinazionale. In anni di crisi non ha fatto altro che mantenere gli stessi costi di produzione alzando minimamente l’asticella di ogni generazione, così da permettere comunque una buona dotazione dei modelli più recenti senza incidere pesantemente sul budget degli utenti.

Alla prima parvenza di ripresa (che negli USA c’è già oramai da un paio di anni) ecco la bomba: design rinnovato, processore con AI e un prezzo fuori dalle orbite. Apple ha confermato che l’iPhone X sarà disponibile in 55 paesi (Italia compresa) a partire dal 3 novembre alle ore 8.00 locali (qui tutto su come effettuare la prenotazione dell’iPhone X). I telefonini potranno essere acquistati anche negli Apple Store e senza prenotazione, ma l’invito è di  arrivare con un certo anticipo. “Fate presto per evitare di restare senza” – dicono dagli USA. Quanto c’è di vero in tutto ciò? Le linee da seguire sono almeno due.

La prima: effettivamente da qui alla fine dell’anno Apple potrebbe produrre solo una quantità limitata di iPhone X, tale da accontentare una piccola percentuale di acquirenti. Il resto potrà mettere le mani sul nuovo modello nel 2018, probabilmente da fine gennaio. La seconda: come creare un’aspettativa elevata se non agitando le acque in attesa del 3 novembre? I sociologi la chiamano teoria della costruzione sociale della realtà: se gridi al mondo che il 3 novembre ci sarà ressa davanti agli Apple Store, probabilmente il 3 novembre ci sarà ressa davanti agli Apple Store. Tanta magia, ma anche molta strategia.

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