Enterprise
Nuovi server UCS S-Series da Cisco
Nati per soddisfare le più evolute esigenze di storage, dalle applicazioni in workload all’Internet delle Cose, portano notevoli benefici in termini di costi e consumi
Pubblicato il 08 Nov 2016
I dati destrutturati
Una delle particolarità della UCS S-Series sta nella capacità di poter gestire informazioni derivanti da fonti multi-piattaforma, contestualizzandole attraverso l’UCS Manager. Pensiamo all’IoT ma anche al machine learning, la diagnostica per immagini e gli analytics più avanzati. Si tratta di ambiti di utilizzo reale, sui quali molte aziende basano gran parte del loro business. “Secondo IDC, è in atto un incredibile cambiamento nel modo in cui le nuove tecnologie vengono applicate per risolvere i problemi di produttività e per favorire la crescita strategica nell’era della Terza Piattaforma – ha commentato Matt Eastwood, SVP, Enterprise Infrastructure and Data Center di IDC – le organizzazioni si stanno trasformando in realtà digitali ed è per questo che hanno assolutamente bisogno di integrare maggiormente le proprie risorse computazionali e dati. Le applicazioni di nuova generazione, inclusa l’analitica dei big data, restano gli obiettivi IT primari e, poiché i dati sono sempre più strategici, l’infrastruttura storage core è stata ridefinita nel software come workload server”. Una ridefinizione che trova la sua completa estensione nell’S3260 che fornisce una capacità storage fino a 600 terabyte per sistema, la possibilità di scalare fino ai petabyte e accelerazione cache con connettività I/O unificata. Grazie a funzionalità del genere, si può passare da ambienti inattivi ad applicazioni dinamiche cloud-based dotate di flussi di elaborazione ad alta intesità, tali da attivare, analizzare e agire sui dati in tempo reale.