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Il Wi-Fi diventa più sicuro: arriva il protocollo WPA3

La Wi-Fi Alliance ha introdotto il nuovo protocollo di sicurezza, che andrà a sostituire il precedente WPA2, sul mercato da almeno un decennio. Numerose le nuove funzionalità introdotte

Pubblicato il 27 Giu 2018

Gianluigi Torchiani

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Quanto siamo dipendenti oggi dal Wi-fi? Tanto, tantissimo: la nostra domanda di GB è in continuo aumento, in crescita parallela al costante incremento dei dispositivi connessi alla rete. Perciò a casa come, in ufficio, per non parlare dei luoghi pubblici, cerchiamo il più possibile di essere connessi a Internet via wireless, cedendo con relativa facilità le nostre password e dati. La maggioranza degli utenti dà per assodato che il Wi-fi sia un sistema completamente sicuro o, comunque, non si fa troppe domande, optando per la certezza della connessione. La verità, però, è che il protocollo di sicurezza su cui si basano tutti i sistemi wireless del pianeta, il WPA2, è in vigore da almeno un decennio (seppure continuamente aggiornato) e, in questo intervallo temporale non sono certo mancati gli attacchi vincenti da parte del cybercrime.

I problemi di WPA2

WPA2, in realtà, da tempo considerato non sicuro a causa di un problema, ossia le reti Wi-Fi aperte, non criptate, che consentono a chiunque si trovi sulla stessa rete WiFi di intercettare le connessioni con altri dispositivi. Ecco perché appare particolarmente importante l’introduzione, da parte della Wi-Fi Alliance, di un nuovo standard di mercato, ribattezzato WPA3. Si tratta di un nuovo protocollo che offre nuove funzionalità per potenziare le protezioni Wi-Fi nelle reti personali e aziendali. In particolare, rispetto alla versione numero due, WPA3 va nella direzione di semplificare la sicurezza Wi-Fi, abilitare un’autenticazione più robusta e fornire una maggiore capacità crittografica nel caso di dati altamente sensibili.

Le nuove funzionalità di WPA3

Sono quattro le nuove funzionalità previste in WPA3:
1) La protezione dagli attacchi di Brute Forcing bloccando il processo di autenticazione WiFi dopo diversi tentativi di accesso falliti. Questa è una caratteristica base presente in molti sistemi di autenticazione web e software, utilizzata per proteggere le connessioni anche nel caso in cui gli utenti scelgano delle password non corrispondenti ai criteri di sicurezza più comuni.

2) La possibilità di utilizzare i dispositivi abilitati WiFi nelle vicinanze come pannello di configurazione per altri dispositivi. Ad esempio, un utente sarà in grado di utilizzare il suo telefono o tablet per configurare le opzioni WiFi WPA3 di un altro dispositivo che non ha uno schermo, come le apparecchiature IoT (lucchetti, lampadine, ecc).

3) Un sistema di crittografia unica per ogni dispositivo connesso, è una funzionalità che crittografa le connessioni tra ogni dispositivo connesso e il router o il punto di accesso.

4) La possibilità di utilizzare una suite di sicurezza aderente agli standard del CNSA (Committee on National Security Systems) che potrà essere utilizzata per le reti Wi-Fi più “sensibili”, come quelle utilizzate negli enti pubblici o nel settore industriale.

Un passaggio non immediato 

Ovviamente il passaggio al nuovo standard non avverrà dall’oggi al domani: per essere abilitati al nuovo standard occorrerà acquistare un router di nuova generazione. E, almeno per il momento, non esiste nessun obbligo che imponga ai produttori di equipaggiare i propri nuovi prodotti con questo nuovo protocollo. La previsione della Wi-fi Alliance è che, però, man mano che i nuovi dispositivi equipaggiati con WP3 saranno disponibili sul mercato, il nuovo standard si imporrà di fatto sul mercato. L’ipotesi dell’associazione è che già entro la fine del 2019 si dovrebbe assistere a una adozione di massa da parte dei vendor. Successivamente, all’aumentare ulteriore della diffusione, il WPA3 diventerà un requisito base per la certificazione di un dispositivo Wi-Fi. Nel frattempo il protocollo WP2 continuerà a essere aggiornato dal punto di vista della sicurezza.

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