Alla fine la seconda generazione di Pixel, lo smartphone “fatto in casa” da Google è arrivata. Costa un occhio della testa, 989 euro, quasi quanto un Note8 e poco meno di un iPhone 8, ed è per questo che difficilmente farà breccia nel cuore degli italiani. Di tutto quello presentato ieri negli USA (e a distanza da Londra per la stampa europea), Big G porterà nel nostro paese solo il Pixel 2 XL, quello più bello con display Full Vision, simile all’LG G6 e V30. Un’informazione fondamentale: nel nostro paese si comprerà solo brandizzato Tre-Wind oppure online dal Play Store, scelta che ripercorre le solite logiche online dell’americana.
Esteticamente il Pixel 2 XL conserva la doppia banda sul retro che sa tanto di Cucciolone anni ’90: fotocamera in alto a sinistra, tasto centrale per il riconoscimento delle impronte e nient’altro in basso. Sul fronte c’è il cambiamento principale, con la scomparsa di quel poco spazio che divideva schermo e chassis inferiore e l’aumento della porzione disponibile al touch. Tutto gira intorno all’interfaccia Android in versione Oreo e all’assistente vocale che parla, finalmente, anche italiano.
Il passo in avanti più visibile è quello fatto dalla fotocamera. Gran parte del merito spetta all’algoritmo avanzato integrato nel software, che riesce a ottimizzare la meglio lo scatto anche in condizioni di luce non eccelse, così da ricostruire ambienti con il minimo rumore, mantenendo colori e forme il più possibili fedeli alle originali, con risultati che (almeno sulla carta) sembrano migliori di oggetti del calibro di iPhone 8 e Galaxy Note8.
Per il resto a bordo c’è il meglio della tecnologia attualmente in circolazione: processore Snapdragon 835, 4GB di RAM, batteria da 3520 mAh, 64GB di memoria senza microSD. Come detto, in Italia arriverà solo il modello XL dal 15 novembre nella colorazione bianca, forse la più accettabile.