strategie

Oracle chiede aiuto ai partner per innovare con il Cloud Enterprise (e l’AI)

Pochi ma buoni e a valore. Oracle invita i partner a certificarsi per essere pronti, a giugno, con il nuovo programma Partner Network ad affrontare la sfida dell’enterprise cloud di seconda generazione

Pubblicato il 18 Feb 2019

Loris Frezzato

oracle-cloud

Il Cloud Enterprise – quello di seconda generazione – la Sicurezza e l’Intelligenza Artificiale e Machine Learning quali elementi fondanti nel processo di business trasformation delle aziende. È quanto Oracle mette sul piatto di clienti e partner, dando seguito a una strategia, annunciata già all’ultimo Oracle Partner World di San Francisco, che si declina nel nuovo Oracle Partner Network, il programma di canale che già dal prossimo giugno vedrà miglioramenti e semplificazioni per agevolare la collaborazione tra vendor e canale.

Robert Scapin Oracle cloud
Robert Scapin Alliance & Channel leader Italy & France di Oracle

Oracle Cloud: tema dell’Oracle Partner Executive Forum

Un messaggio ribadito anche ai partner a livello locale, recentemente riuniti a Milano in occasione dell’Oracle Partner Executive Forum, per voce di Robert Scapin Alliance & Channel leader Italy & France: «Oracle si è posta l’obiettivo di aiutare i clienti nella business transformation attraverso il cloud enterprise, di seconda generazione, sviluppando business congiuntamente con i propri partner. Il Cloud è quello di Generazione 2, molto più sicuro, che tiene su piani differenziati la parte dedicata ai clienti e quella infrastrutturale che fa girare il cloud. E, su tutto, la sicurezza e le caratteristiche enterprise rappresentano i veri elementi caratterizzanti: per la struttura fisica, per le macchine e per la gestione intera».

L’offerta infrastrutturale, quindi, è pronta. E lo è al momento giusto. Oggi si sta finalmente assistendo all’inizio di importanti progetti di trasformazioni cloud. E bisogna, quindi, essere pronti con un cloud adeguato, scalabile e sicuro. Come quello che Oracle promuove ai partner.

Oracle Cloud: Fewer and Better Partners”

«È il momento del cloud, ed è il momento per Oracle, che dispone di un cloud enterprise che sta crescendo e per il quale abbiamo bisogno dei nostri partner a valore, in grado di portare innovazione e valore al mercato» avverte Scapin, che ricorda la linea strategica di Oracle: “Fewer and Better Partners”.

Pochi ma buoni, insomma. Un numero limitato di partner da poter seguire nella loro crescita in competenze, che siano quindi altamente specializzati e capaci di promuovere l’innovazione dei loro clienti. E in questa visione le certificazioni rappresentano, ovviamente, un componente fondamentale.

Oracle Cloud: personalizzare lo standard secondo le esigenze del cliente

La scelta è tra due ambiti dell’offering Oracle: la parte SaaS, dai cui partner il vendor si attende grandi capacità di implementazione, necessaria per portare valore all’ultimo miglio, ossia quella parte di personalizzazione per l’azienda cliente che “agganci” la parte standardizzata dell’offerta Oracle. Un’offerta inizialmente nata in Oracle Consulting e che ora il vendor estende al canale.

L’altro ambito riguarda, invece, la parte d’offerta Tech & System, che Oracle sta completamente innovando, attraverso l’integrazione, trasversale, dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning e che comprende quindi l’Autonomous Database. Un’offerta per la quale la ricerca è in direzione di partner in grado di costruirvi sopra applicazioni a valore.

Tanti cambiamenti in atto, quindi, che si possono, però, tradurre in grandi opportunità se i partner hanno le competenze necessarie per affrontarli. Partner che Oracle segue secondo un nuovo schema, con un centinaio di nomi attivi sull’offerta SaaS, accompagnati da vicino da Oracle stessa, mentre sono 16 i top partner, system integrator di respiro internazionale, espressamente votati all’innovazione. Alla base della piramide stanno poi tutti gli altri partner, più impegnati nella parte commerciale per il mid-market, sui quali la gestione è interamente delegata ai distributori a valore.

Oracle Cloud: i numeri del canale

Partner, tutti, che contribuiscono con percentuali importanti al business globale di Oracle, che a livello mondo ha raggiunto i 9,6 miliardi di fatturato.

In Italia il canale incide per il 50% sul business dei nuovi prodotti SaaS e Tech & System, arrivando all’80% per la parte di Engineered System e di System (Sparc e Sun Solaris – ndr).

Sempre nel nostro Paese, il business cloud copre ormai il 40% dell’intero giro d’affari, percentuale che sulla parte ERP e applicativa arriva addirittura al 90%.

«Un cloud nel quale cresce l’importanza del ruolo dei nostri distributori – riprende Scapin -, che hanno il compito di fare coverage e di capire quali partner sono in grado di scalare la nostra piramide del valore, di generare le competenze con i corsi di formazione e che forniscono gli strumenti finanziari al canale. Un esempio fra tutti, quello del Cloud Evolution Center di Computer Gross, un’eccellenza riconosciuta anche all’estero che riesce a erogare formazione anche in Francia e in Spagna».

Un cloud, quello di Oracle, originale e ridisegnato fin dalle basi, corredato da data center ridondati. Un public cloud di tipo enterprise e “di proprietà” sul quale il vendor è pienamente confidente su come, a chi e cosa può offrire. Un’infrastruttura dove l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning sono permeati ovunque, assicurando self driving, self securing e self repairing.

fabio spoletini oracle cloud
Fabio Spoletini, country manager Italy e senior VP technology Southern Europe & CIS countries di Oracle

Oracle Cloud: le tre linee guida

Concetti sottolineati anche da Fabio Spoletini, country manager Italy e senior VP technology Southern Europe & CIS countries di Oracle in apertura della sessione plenaria dell’evento:

«Sono fondamentalmente tre le colonne portanti della strategia di Oracle: innanzitutto l’innovazione tecnologica, declinata oggi in pionierismo, e il nostro Autonomous Database ne è un esempio eccellente, dove l’applicazione dell’AI alle infrastrutture rimane una nostra esclusiva. Quindi l’innovazione dei processi di business, che vede il percorso di Oracle per arrivare al cloud partire direttamente dalle applicazioni, HR in primis. Infine, il successo del cliente, insieme al quale dobbiamo costruire l’innovazione. Percorsi che spesso sono nati all’interno della nostra divisione Oracle Consulting, e che poi abbiamo esteso al coinvolgimento dei partner, facendoli evolvere per diventare fornitori di servizi cloud».

L’obiettivo indicato dal country manager è di essere riconosciuti come fornitore di riferimento per il SaaS, dove ormai la copertura è ampia, con ben 26 soluzioni Oracle riconosciute leader di mercato.

Gran parte del valore differenziante sta proprio nella Adaptive Intelligence, che è presente in tutti i layer del cloud Oracle. Un’AI trasversale a tutto l’offering, applicata end to end, a garanzia della completezza del processo, che il vendor traduce in valore differenziante.

Oracle Cloud: il valore che esalta le nuove tecnologie

«Un’innovazione continua e apertura ai nuovi paradigmi digitali – sottolinea Spoletini -, che ci consente di portare il valore del cloud a temi come la blockchain e l’Intelligenza Artificiale, potendolo così applicare in maniera istantanea alle nuove tecnologie. L’Autonomous Database, per esempio, porta valore per la security, ingaggiando la robotica per fare detection. Su questo fronte anche i partner stanno già portando risultati concreti. Autonomous è un elemento fondante della nuova strategia Oracle, e il ruolo fondamentale dei partner è di portare innovazione anche su questo tema. Al canale chiediamo, pertanto, di ampliare le proprie competenze e convertire i vecchi skill di manutenzione verso l’Autonomous, per creare progetti che da semplice gestione puntino all’innovazione».

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2