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IBM, una strategia triplice per il mondo storage

La società sta progressivamente rendendo disponibile il suo portafoglio di prodotti e soluzioni anche in modalità software e cloud. Al canale è dunque richiesto un approccio progettuale

Pubblicato il 28 Ott 2015

Gianluigi Torchiani

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Francesco Casa, IBM e la rivoluzione dello storage

Francesco Casa, IBM e la rivoluzione dello storage

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I cambiamenti che stanno attraversando il mercato IT stanno avendo conseguenze, naturalmente, anche sul mondo dello storage. Tanto che anche un nome storico del settore come IBM ha in questi anni rivisto la sua strategia, come racconta a Digital4Trade Francesco Casa, manager of storage solutions Italy: «Il mercato dello storage è in grosso fermento e IBM in questo momento vuole fornire ai propri clienti un’opportunità di scelta su quale approccio seguire nella parte infrastrutturale e storage.

Dunque se seguire una modalità tradizionale e quindi legata ad acquisizioni di puro hardware, oppure spostarsi verso il software defined, oppure andare verso il cloud. Queste tre possibilità (appliances, software e cloud) sono di fatto il cuore della nuova strategia IBM in ambito storage». L’offerta complessiva della società si sta progressivamente spostando verso questa triplice modalità di fruizione. Già oggi una parte dei prodotti storage IBM è disponibile nelle modalità cloud e software, ma in futuro sarà coinvolto l’intero portafoglio.

«L’approccio di garantire questa flessibilità al cliente è stato definito in occasione del varo della famiglia di prodotti Storwize, che è stata il precursore di questo modello, che rende possibile la virtualizzazione degli ambienti storage. Si è trattato di un grande successo anche per il canale, perché ha dato risposta a tutte quelle esigenze di protezione e di messa in sicurezza dei dati che tutte le aziende di qualsiasi dimensione ci stavano chiedendo», puntualizza il manager IBM.

Ovviamente, con la nuova strategia, molto cambia anche per il canale. «L’aver arricchito il nostro portafoglio con la componente software richiede che il partner abbia un approccio progettuale. Dunque un approccio box mover ormai non va più bene né per il vendor né per il partner stesso. Dunque in questo momento stiamo cercando soprattutto partner che abbiano arricchito le proprie competenze in ambito software», conclude Casa

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