Strategie
Cloud e IOT nel cuore di Intel. Intel nel cuore di Cloud e IOT
Al proprio Summit annuale il nuovo country manager pone l’accento sulle tecnologie innovative su cui ci si attende un’accelerazione nei prossimi mesi. Senza tralasciare i partner tradizionali dei device, ora il focus è (anche) sulle startup
Pubblicato il 06 Dic 2016
E digital enhanced non sono solo i prodotti, ma possono essere anche i business model o, più in generale, un’idea. I key driver che spingono verso una tale trasformazione sono vari: per il 63% la crescita, per il 50% l’efficienza organizzativa, per il 42% la customer experience e per il 36% invece è la necessità di contrastare nuovi competitor». Una Digital Transformation che in Italia si basa per il 70% sul Cloud e per il 57% sull’IOT, per il 74% coinvolge le tecnologie mobile e per il 74% tocca gli aspetti di cybersecurity. «I processi diventano “cloudizzati” e “IOTizzati” – neologizza Rizzotto -, abilitati, cioè, da questi nuovi paradigmi, e ogni azienda finirà per essere contaminata dalle tecnologie, ma anche dall’intero ecosistema digitale, in un circolo virtuoso di fonti di innovazione. L’innovazione, in definitiva, si trasforma in fonte di valore, che viene restituito al management, portando le aziende stesse a giocare un ruolo attivo nell’ecosistema della trasformazione».
IOT e Cloud intesi, quindi, come ingredienti acceleratori di innovazione, e Intel ha deciso di farli entrare a far parte di diritto nei propri piani strategici per il 2017. «Connettendo oggetti e persone con il data center e il cloud, si assegna all’IOT e al cloud stesso il titolo di abilitatori della crescita, con un’intelligenza diffusa che è rappresentata da tutti gli oggetti connessi – interviene Maurizio Riva, neo-country manager di Intel Italia -. La nostra vision è ampia, e considera che quando un oggetto, dal server agli indossabili, è connesso, si porta l’IOT a essere ovunque, coinvolgendo o abilitando le smart city, connettendo produzione industria ed energia; il Retail, nella gestione scaffali, promo, POS; lo Smart Home, con la gestione degli elettrodomestici, l’intrattenimento e la sicurezza o, ancora, lo Smart Building con i sistemi di climatizzazione. Si aprono grandissime opportunità e scenari, ma bisogna invertire i flussi di produttività, e iniziare a creare tecnologia dall’Europa e/o direttamente dall’Italia».
Una tesi che Intel avvalora portando sul palco testimonial di piccole, giovani, startup, locali, ricche di idee, che si possono mettere tranquillamente a confronto con colossi come Microsoft, chiamata a illustrare le potenzialità della trasformazione abilitata dal cloud, su cui sta orientando gran parte dei propri investimenti o con un’azienda come Aruba, che sta portando le proprie esperienze di servizi consumer sul mondo business, con il coinvolgimento del canale. Spazio, quindi, anche a Seco, chiamata a illustrare il progetto UDOO, una famiglia di prodotti open-hardware basati sull’IOT per la prototipazione rapida, oppure Texa, che in ambito IOT si muove con il progetto Texa CARe per il monitoring a distanza delle auto e conseguente attivazione di soccorsi.
«Nulla toglie al nostro interesse verso i partner storici e tradizionali che costituiscono il nostro core business, presenti, tra l’altro, oggi al nostro Summit annuale – avverte Riva -, ossia quei vendor di device, sia nazionali sia internazionali, con cui continuiamo a sviluppare insieme tecnologie per migliorare la user experience degli utilizzatori. Ma quest’anno abbiamo proprio voluto mettere l’accento sulle altre potenzialità che le nostre tecnologie possono sviluppare e sulle quali la creatività italiana può avere un peso importante, indipendentemente dalle dimensioni del partner. Un’area, quella dell’innovazione in tali nuovi settori, che coinvolge 18 Paesi worldwide, tra cui, appunto, l’Italia, nella quale, a livello locale lavora un team di 12 persone, in costante crescita. Proprio con l’obiettivo di creare soluzioni italiane. Eccellenze che contribuiscano all’innovazione nei settori emergenti».