Intervista

2C Solution: dalla digitalizzazione la certezza di una continuità di business per il futuro

Dall’emergenza una lezione sulla flessibilità consentita dal digitale che le aziende hanno rapidamente imparato e per le quali 2C Solution, partendo dalla firma digitale, prepara nuovi servizi integrando Blockchain e AI. Il CEO Davide Coletto ne descrive il percorso

Pubblicato il 05 Giu 2020

Loris Frezzato

Davide Coletto, CEO di 2C Solution

Oltre a fare fronte all’emergenza, consentendo una certa continuità del business, senza comportare contatti tra le persone, inibiti dalle restrizioni anti Coronavirus, la digitalizzazione ha in poco tempo portato una cultura e una consapevolezza che prima sopiva o mancava sulle potenzialità e le esigenze dell’innovazione digitale. Trasformando, di fatto, l’emergenza in una sorta di trampolino per l’evoluzione digitale di molte aziende.

Un’opportunità che è stata colta da molte aziende, come sta riscontrando Davide Coletto, CEO di 2C Solution, che in questo periodo ha visto una concreta accelerazione di richieste di progetti per la digitalizzazione dei documenti, segno di una crescente consapevolezza delle potenzialità che tale trasformazione comporta. Anche oltre le situazioni di emergenza.

Coletto 2c Solution digitalizzazione
Davide Coletto, CEO di 2C Solution

Digitalizzazione è sinonimo di continuità di business

«Occupandoci di digital transformation a tutto tondo, dalla gestione del documento, alla gestione del processo, gestione delle firme digitali e condivisione dei documenti, abbiamo riscontrato una forte crescita di richieste in questo periodo – conferma Coletto -. Anche progetti partiti anni fa e arenati nel tempo, in questi mesi sono stati sbloccati e portati a termine. Molte aziende, infatti, si sono rese conto che la firma digitale ha consentito durante le settimane di lockdown di continuare ad attivare i propri servizi, risolvendo di fatto tutta quella parte contrattuale fino a qualche mese fa concretizzabile unicamente incontrando fisicamente le persone, mentre ora la si può esplicare anche digitalmente, con la stessa validità legale».

Un risveglio, brusco, sui progetti di digitalizzazione che ha dato un bel po’ da fare a 2C Solution, anche da parte di clienti che in passato avevano approcciato il tema solo in parte e che hanno deciso di estendere totalmente, a tutti gli altri reparti le cui attività erano bloccate dal lockdown, in modo da riprendere rapidamente continuità e flessibilità delle operazioni.

Un banco di prova per le strategie del futuro

Richieste arrivate dai settori più disparati, molto diversi l’uno dall’altro. «Dalle banche alle aziende ortofrutticole – osserva Coletto -. Tutti si stanno rendendo conto che avere i documenti in digitale dà enormi vantaggi per una migliore accessibilità alle informazioni. Un processo che cambierà anche le strategie prossime future, e che porterà le persone a ridurre gli incontri fisici, e non per esigenze sanitarie, ma prettamente di convenienza. Prima di incontrarsi per fare una semplice riunione, come succedeva fino a poco tempo fa, passeranno diversi step in digitale, da remoto, per poi concentrare l’incontro di persona all’ultima fase, con notevole risparmio di tempi e denaro».

E ora si va all’estero, con la forza di un Gruppo

Dalla firma digitale, quindi, si aprono nuove, interessanti, prospettive di sviluppo di progetti per la digital transformation, che 2C Solution intende portare in tutta Italia, ma anche all’estero, grazie alla forza che deriva dall’essere parte del Gruppo Namirial, il quale garantisce presidi in Germania, Austria, Romania, Spagna, per un’espansione progressiva in tutta Europa. Un Gruppo che a oggi impegna 500 persone che seguono circa un milione di clienti e che, oltre a 2C Solution, comprende realtà come DRC Network, focalizzata nei servizi per i professionisti ed Elmas, che realizza software per il mondo business, oltre ad altre divisioni concentrate su prodotti per il mondo dell’edilizia e per la certification authority, dalla PEC alla firma digitale.

In particolare, 2C Solution all’interno del Gruppo copre, dicevamo, le problematiche di dematerializzazione e gestione documentale, con un’offerta che si concentra prevalentemente su due soluzioni: Solution Doc e Legal Solution Doc.

SolutionDOC e LegalSolutionDOC. Offerta personalizzata o a servizio che coinvolge il canale

SolutionDOC è la piattaforma software che l’azienda sviluppa fin dall’inizio della propria attività, e consiste in un sistema di enterprise content management, che consente, quindi, gestione documentale e dei processi e condivisione dei documenti. Una piattaforma dotata di un tool, SolutionDOC Designer, che è in grado di disegnare qualsiasi tipo di processo che preveda l’autorizzazione, la firma digitale e la condivisione del documento.

LegalSolutionDOC è invece il servizio fruibile in modalità SaaS basato su SolutionDOC, da cui è stata verticalizzata tutta una serie di servizi sui diversi domini e classi documentali. Una piattaforma preconfigurata che consente ai clienti di avviare un progetto di dematerializzazione in tempi brevi e che l’azienda sta portando sul mercato attraverso u a rete di partner, circa 300 attualmente, composta da realtà quali software house o integratori con competenze di sviluppo, le quali aggiungono LegalSolution Doc all’interno del proprio sistema gestionale, alla stregua di un modulo per il pagamento.

Prossimi step: Blockchain e AI per aumentare i servizi alle PMI

I prossimi step evolutivi di SolutionDOC prevedono la condivisione verso l’esterno, attraverso un portale di condivisione, all’interno del quale si stanno integrando tecnologie come la blockchain, per la certificazione delle transazioni e notarizzare le condivisioni dei documenti verso l’esterno, potendo identificare in maniera più precisa l’identità del soggetto, ma anche tecnologie di machine learning e di intelligenza artificiale.

«Questo ci consentirà di fornire servizi aggiuntivi, come la costruzione di cruscotti per la fruizione di servizi di business intelligence anche da parte delle piccole aziende. Appoggiandosi unicamente ai big data generati dalla fattura elettronica, non si andrebbe a coinvolgere ulteriori investimenti, che non potrebbero sostenere. Un progetto che stiamo definendo appoggiandoci ai tool messi a disposizione da Amazon Web Service e che sarà pronto entro la fine di quest’anno» conclude Coletto.

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