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Nfon e sicurezza: l’autenticazione hardware è a due fattori

L’ulteriore inserimento di un codice a sei cifre per autenticare il telefono hardware garantisce più sicurezza per l’auto-provisioning

Pubblicato il 11 Feb 2020

Nfon

Nfon aggiunge un livello ulteriore di sicurezza all’uso delle proprie soluzioni. A partire dal 30 gennaio 2020, grazie all’introduzione dell’autenticazione a due fattori (2FA), un terminale connesso alla piattaforma Nfon deve essere autorizzato anche con un codice a sei cifre (PAP), oltre ai meccanismi di autenticazione stabiliti. Una procedura comunemente utilizzata anche per l’accesso all’online banking, in grado di garantire una maggiore sicurezza a tutti gli utenti.

Più sicurezza per l’hardware usato con Nfon

La nuova procedura riguarda solamente i nuovi dispositivi che non sono ancora stati registrati con Nfon. La semplicità dell’operazione, soprattutto per la messa in funzione di più apparecchi, rende questa procedura immediata sia per i clienti che per gli utenti.

“Sicurezza e affidabilità sono fondamentali per Nfon”, dichiara Jan-Peter Koopmann, Chief Technology Officer di Nfon, provider di servizi telefonici e PBX (Private branch exchange) basati sul cloud che aggiunge “Effettuiamo regolarmente delle verifiche della nostra piattaforma e ci impegniamo ad apportare continui miglioramenti. Sulla base delle nostre analisi e dei recenti sviluppi nell’ambito della sicurezza informatica, abbiamo deciso di sviluppare questo meccanismo per soddisfare le nostre esigenze e garantire la massima sicurezza ai nostri clienti”.

Fino ad ora, l’autenticazione hardware sulla piattaforma era legata ad un certificato del costruttore del dispositivo associata all’hardware e all’indirizzo MAC del dispositivo, se supportato dal produttore. Con l’autenticazione a due fattori integrabile facilmente durante la fase di set-up, “la comodità abituale dell’auto provisioning di Nfon non viene compromessa. Tra convenienza e sicurezza, la sicurezza ha la priorità” conclude Koopmann.

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