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Lenovo Italia, avanti tutta verso il mercato business



La multinazionale mette in campo una nuova squadra di manager e una forza commerciale molto più consistente rispetto al passato per crescere sul territorio italiano nei mercati di riferimento: non solo i pc, ma ora anche server e storage (dopo l’acquisizione di IBM), tablet e multimodali (Yoga) e smartphone (ereditati da Motorola). Poggi: «Oggi abbiamo un portafoglio e le competenze per indirizzare una complessità che in passato non eravamo in grado di gestire»

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 20 Mar 2015


Mirko Poggi, amministratore delegato di Lenovo Italia

Lenovo Italia serra i ranghi. Dopo aver integrato la divisione dei server x86 di IBM, la mulinazionale punta a scalare anche nel nostro Paese le classifiche di vendita non solo dei pc, ma anche dei server e dello storage, dei tablet e degli smartphone: l’anno scorso ha infatti rilevato da Google la divisione Motorola Mobility.

A pochi giorni dalla chiusura dell’anno fiscale (31 marzo), l’Amministratore Delegato italiano Mirko Poggi ha presentato la nuova squadra che avrà il compito, nei prossimi mesi, di rafforzare la presenza del vendor nelle aziende italiane, dalle PMI alle grandi organizzazioni e Pubbliche Amministrazioni.

«Oggi ci presentiamo con un vestito decisamente diverso, soprattutto in Italia, dove l’impatto dell’acquisizione Ibm è molto rilevante – ha esordito il manager -. Nel 2014 abbiamo raggiunto una market share altissima sui pc (in Italia 16,1% secondo IDC nel Q4, secondi solo ad HP- ndr), che è il nostro tradizionale core business e abbiamo concluso due grandi acquisizioni, che confermano la volontà di diventare un leader globale della tecnologia. Stiamo ampliando il portafoglio con tutto quello che rappresenta l’estensione del pc: la telefonia, multimodalità, dove siamo stati primi con Yoga, fino alla parte infrastrutturale di Cloud e servizi».

A livello globale, la multinazionale cinese continua un percorso di crescita che ormai dura da 22 trimestri consecutivi: è numero uno nei pc ma in forte crescita soprattutto negli altri segmenti: se lo scorso anno i pc valevano l’81% del fatturato, ora rappresentano il 65%, con un perimetro che si è di molto allargato. Inoltre, ha la terza posizione nei tablet, negli smartphone e nei server: «Ma il primo e il secondo non sono sempre gli stessi, e questo rafforza la nostra posizione sul mercato», specifica Poggi, che aggiunge: «2-3 anni fa si pensava che il pc fosse morto, tanti disinvestivano: siamo l’eccezione in un settore in cambiamento».

La spinta nel mercato business italiano

Quali saranno, dunque, le priorità della strategia per il business in Italia? «Sicuramente crescere: siamo ragionevolmente soddisfatti, ma non ci basta – dice Poggi -. Oggi abbiamo un portafoglio e le competenze per indirizzare una complessità che in passato non eravamo in grado di gestire, nella PMI come nella grande azienda. E il canale è fondamentale: da soli non saremmo in grado di offrire il livello di servizio che si aspettano gli end user. Anche l’offerta di servizi cerca di essere sempre complementare a quella del canale».

A breve sarà anche presentato un nuovo programma di canale per tutto il portafoglio prodotti, «di facile accesso e di facile gestione, con uniche interfacce: ogni partner avrà un unico riferimento».

La potenza di fuoco messa in campo per raggiungere le aziende italiane del territorio italiano capillarmente è notevole: Lenovo ha aumentato da 10 a 80 le persone focalizzate sulla vendita.

La squadra

La nuova squadra di manager dedicata al business, di estrazione mista IBM-Lenovo, prevede: Federico Carozzi, County Leader per la Distribuzione, i Prodotti e il Canale – a cui fa capo l’organizzazione di Rossella Specia, Responsabile del Canale Certificato, che segue direttamente i Business Partner di Lenovo; Luca Gasparini Country Leader per il mercato Enterprise, che segue i grandi clienti) e Alessandro de Bartolo che in Ibm era direttore dei server e ora mantiene la responsabilità su quest’area, che include anche lo storage.

I partner certificati sono circa 300.

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