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Il mercato dà fiducia a Pure Storage che prosegue la corsa sull’all-flash

Una chiusura d’anno fiscale che conferma il successo del vendor che ha voluto focalizzarsi sullo storage all-flash fin dalla nascita: Pure Storage raggiunge il miliardo di euro di fatturato e conferma il modello 100% indiretto puntando su distributori, rivenditori e system integrator

Pubblicato il 16 Apr 2018

Nicoletta Boldrini

Pure-Storage

Ha chiuso l’anno fiscale lo scorso 31 gennaio e lo ha fatto “con il botto”. Parliamo di Pure Storage che ha raggiunto il miliardo di euro di fatturato all’ottavo anno di vita aziendale (oltre 1,3 miliardi di dollari per l’esattezza), come si chiede oggi alle migliori startup che devono dimostrare scalabilità, capacità di industrializzazione e raggiungimento del miliardo di dollari/euro di business prima dei dieci anni. A raccontarlo con un certo orgoglio alla stampa italiana sono Mauro Bonfanti ed Alfredo Nulli, rispettivamente Regional Director Italy ed Emea Cloud Architect di Pure Storage.

Mauro Bonfanti, Regional Director Italy di Pure Storage

«Secondo le stime di IDC, Pure Storage ha un market share nei sistemi flash del 12,5%», descrive Bonfanti, «una quota che intendiamo far crescere ancora puntando sull’all-flash [il mercato di nicchia è l’Afa – All-Flash Array nel quale, secondo Gartner, oggi Pure Storage figura come leader – ndr], un mercato globale che supera i 35 miliardi di dollari e che vogliamo “aggredire” stringendo partnership strategiche con le cloud company. L’Italia in questa visione d’espansione ricopre un ruolo importante: l’anno in corso è iniziato molto bene e il numero dei nuovi clienti raggiunti nel 2017 equivale, da solo, alla somma dei clienti conquistati nei due anni precedenti. Numeriche che ci fanno vedere molto positivamente l’Italia come area geografica su cui puntare per una crescita ulteriore».

Perché Pure Storage ha “scommesso” sull’all-flash

Pure Storage è una realtà che oggi conta, a livello mondiale, oltre 4500 aziende clienti, principalmente in settori come Telco, Banche e Service Provider: «abbiamo le spalle larghe e una solidità tale da farci ritenere di essere oggi in grado di servire anche la Pubblica Amministrazione», fa presente Bonfanti. «In Italia siamo strutturati con team di prevendita, sales e marketing ma l’approccio è totalmente indiretto e raggiungiamo le aziende end user attraverso distributori, rivenditori, system integrator e partner tecnologici (come Cisco, Veeam, solo per citarne un paio)».

«Nel 2009, quando è nata Pure Storage, c’erano molti player dedicati all’all-flash; oggi gli attori “rimasti” sono pochi», gli fa eco Nulli. «Ma lo storage ormai è all-flash; quello che ha fatto la differenza per Pure Storage è il fatto che l’azienda ha scommesso molti anni fa, fin dai suoi esordi, che lo storage si sarebbe spostato completamente sul flash. Il flash sarebbe diventato storage “tier unico” per tutte le applicazioni. E il mercato sta dimostrando proprio questo trend. Inizialmente la tecnologia flash veniva usata per ambiti applicativi e casi particolari (per esempio le VDI- Virtual Desktop Infrastructure); oggi è una infrastruttura core di riferimento per qualsiasi workload».

La scommessa di Pure Storage sull’all-flash è stata vinta anche grazie alla “paranoia” della società sulla semplicità: «il set up dei nostri sistemi deve avvenire con un solo comando e 4 click», dice senza troppa ironia Nulli. «E’ la semplicità l’elemento che ci permetterà, per esempio, di offrire alle aziende anche il massimo vantaggio dai sistemi NVMe (Non-Volatile Memory express), le tecnologie che eliminano anche l’ultimo velo degli SSD (Solid-state disk) permettendo un accesso diretto alle memorie flash (contenute negli SSD) mediante i bus ad alta velocità PCIe, così come di cogliere al massimo le opportunità di Machine Learning, Deep Learning e Intelligenza Artificiale».

Alfredo Nulli, Emea Cloud Architect di Pure Storage

Tutte le aziende clienti potranno infatti accedere ai sistemi basati su NVMe anche in continuità operativa grazie ad uno dei pilastri sui quali Pure Storage ha modellato la sua relazione con le imprese, il cosiddetto “evergreen storage”: un modello di vendita che garantisce alle aziende clienti di effettuare un upgrade tecnologico in modalità online, senza interruzioni di servizio ed operatività di business, e che permette di effettuare un refresh (compreso nel prezzo di investimento iniziale) dopo tre anni di manutenzione.

Banca Popolare di Sondrio ha scelto l’all-flash di Pure Storage

La formula “evergreen” ha rappresentato uno degli elementi, ma non il primo, ad aver convinto Banca Popolare di Sondrio a passare a Pure Storage optando per lo storage all-flash in tutti gli ambienti di lavoro, dall’internet banking alle operazioni di sportello, al credito, mirando a tendere alla progressiva sostituzione dei sistemi legacy in uso.

Angelo Panizza, Responsabile Tlc e sistemi distribuiti della banca, racconta la sua sorpresa nel vedere il ristretto manuale d’uso dei sistemi Pure Storage ma, soprattutto, nel constatare in prima persona il setup molto veloce e semplice delle infrastrutture. L’installazione del sistema è stata infatti effettuata in sole due ore e la migrazione dei dati in un solo giorno. L’intera migrazione ha invece richiesto solo pochi giorni per essere completata.

Angelo Panizza, Responsabile Tlc e sistemi distribuiti di Banca Popolare di Sondrio

«L’efficienza della compressione 4:1 fa sì che il ritorno dell’investimento sia davvero palpabile – puntualizza Panizza -. I sistemi consentono di avere accesso ai dati con tempi di attesa inferiori al millisecondo [che con le tecnologie NVMe scendono ai microsecondi, aggiunge Nulli] e con costi di gestione inferiori, anche dal punto di vista dei consumi energetici, ridotti nel nostro caso addirittura del 75%».

Grazie al FlashArray di Pure Storage, oggi Banca Popolare di Sondrio necessita solo di tre Rack Unit in uno spazio precedentemente occupato da tre armadi. Ne consegue una diminuzione del footprint dei sistemi di raffreddamento, ambito in cui l’abbattimento dei costi raggiunge anche la soglia dell’80%, un minore impatto sulle spese elettriche associate a tali sistemi, ed una riduzione dello spazio fisico necessario.

Oggi i sistemi Pure Storage sono “core” per la Banca che ai primi 70 TB di infrastruttura ha aggiunto ulteriori 160 TB: l’obiettivo è consolidare il 60% dei dati e delle applicazioni allocate sui sistemi All-Flash per poi estendere la migrazione dell’80% dei dati su 2 FlashArray.

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