Risorse umane
IBM Italia taglia altri 290 addetti
A essere colpiti dal provvedimento, questa volta, sono soprattutto i dirigenti, ritenuti in numero eccessivo rispetto alle esigenze: per 190 di loro scatterà la procedura di mobilità
14 Mar 2016
Ma perché l’azienda ha optato per questa decisione? Nella comunicazione ufficiale, la società ammette di trovarsi in un momento di difficoltà: il mercato digitale in Italia è reduce da diversi anni caratterizzati dal segno meno e il +1% registrato da Assinform nel 2015 non basta certo a invertire del tutto la rotta. Anche perché IBM Italia ha avuto in questi anni un trend ulteriormente discendente, tanto da aver chiuso il 2015 con un -4% e un -25% di contratti firmati. Questa volta, poi, a essere colpiti dal provvedimento sono stati i dirigenti che, come rileva IBM Italia, in azienda rappresentavano ben il 15% della totale forza lavoro, contro una media delle società dell’Hi-tech del 7%. Tanto che, per via degli stipendi più elevati, i dirigenti andavano a pesare per il 35% sui costi per il personale. Insomma, IBM Italia si trova costretta a continuare sulla strada del contenimento dei costi, anche se, come ha fatto sapere la società in una mail a Reuters, “Ibm ribilancia continuamente le competenze per rispondere alle attese dei clienti che hanno bisogno di innovazione e nuove tecnologie, e prosegue nelle assunzioni di persone con skills in aree chiave”. Per il futuro, dopo l’addio alla divisione X86, le priorità di IBM sono soprattutto cloud, mobile, Internet delle cose e cognitive computing.