Tecnologia
HPE mette in sinergia vecchia e nuova IT
La piattaforma Synergy fornisce una singola infrastruttura per tutte le applicazioni e modelli operativi, armonizzando il paradigma di IT bimodale, e aprendo importanti opportunità per i partner
05 Ott 2016
Più capacità d’interlocuzione per i partner
HPE, sottolinea l’AD, è pronta a fare questo viaggio per rendere, attraverso Synergy, l’IT più flessibile, veloce, efficiente e intelligente nell’analisi dei dati di business, ma lo fa assieme ai propri partner. In effetti, ricorda Fabio Tognon, country manager Server Division HPE Italia, gli oltre 100mila server HPE installati nel nostro paese sono veicolati per il 70% dal canale. «Quest’ultimo potrà cogliere opportunità, da un lato attraverso lo sviluppo di competenze tecnologiche su Synergy e, dall’altro, migliorando la capacità d’interlocuzione con le ’line of business’, che sono quelle che fanno pressione sulle IT operation per la creazione di nuovi servizi».Ma chi sono i destinatari di Synergy? Il target di utenti principalmente indirizzato, chiarisce Tognon, è quello delle aziende più innovative, dove si abbracciano i modelli DevOps di sviluppo delle mobile app e dell’IT bimodale. Qui, attraverso l’ingresso nell’ecosistema di partner di nomi come Docker e Chef, HPE punta a instaurare un nuovo rapporto con il mondo degli sviluppatori che lavorano nelle aziende: in questo ambito, attraverso il paradigma componibile e la API unificata che funziona come unica interfaccia, Synergy mira a semplificare la costruzione e il provisioning dell’infrastruttura di computing necessaria per sviluppare, collaudare e distribuire il codice, restituendo al contempo alle operation il controllo su fenomeni come la ’shadow IT’, che si manifesta con il frequente ricorso ai cloud pubblici.