Software
Google pronta al lancio di un OS per l’Internet of things
Il progetto, dal nome in codice Brillo, potrebbe essere già presentato all’ormai imminente fiera degli sviluppatori
25 Mag 2015
Ma cosa comporterebbe il varo di un sistema operativo? Per i produttori il vantaggio sarebbe evidente, perché non sarebbe più necessario costruire da zero un software per ogni nuovo prodotto immesso sul mercato. Tra l’altro, l’affermazione di un sistema operativo come dominante potrebbe rendere più semplice la comunicazione dei diversi oggetti fra di loro, operazione invece oggi ancora molto sulla carta. Per Google i vantaggi sono molteplici: da un lato milioni di piccoli dispositivi collegati a Brillo garantirebbero a Big G una enorme quantità di informazioni sulla vita quotidiana degli utenti che, privacy permettendo, potrebbero essere in qualche modo rivendute commercialmente. C’è poi chi sostiene che la casa di Mountain View abbia voluto anticipare mosse simili da parte di Apple o di altri big del settore IT. Google, in ogni caso, aveva già più di un piede nel settore dai tempi dell’acquisizione (gennaio 2013) di Nest Labs, leader di mercato per i termostati intelligenti, costata ben 3,2 miliardi di dollari.