GDPR: prevalgono le preoccupazioni sulla scadenza



A meno di 40 giorni dal termine per l’adeguamento, la ricerca globale condotta da NetApp mostra che il 67% delle aziende è preoccupato di non rispettare la scadenza per il GDPR.

di Redazione

Pubblicato il 23 Apr 2018


Mancano solo 5 settimane alla scadenza ufficiale del GDPR. Ci si aspetterebbe, ormai, che la maggior parte delle aziende abbia già preso provvedimenti per l’adeguamento, ma i dati che emergono dalla ricerca di NetApp sono allarmanti: un terzo degli intervistati afferma che la non conformità con il GDPR potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza dell’attività, mentre i due terzi hanno espresso una forte preoccupazione sul raggiungimento della conformità entro la scadenza. Inoltre, la mancanza di consapevolezza su dove siano archiviati i dati aggiunge ulteriore ansia.

Più nel dettaglio, è emerso che:

  • Il 35% delle aziende, a livello mondiale, ritiene che il GDPR potrebbe minacciare la loro stessa esistenza.
  • Il 51% pensa che potrebbe danneggiare la propria reputazione aziendale.
  • Il 67% delle aziende è preoccupato di non rispettare la scadenza.
  • Solo il 40% degli intervistati si sente sicuro sul dove sono archiviati i propri dati.

La scadenza del GDPR si applica a tutte le imprese che trattano dati personali di cittadini UE, innescando alti livelli di preoccupazione tra i responsabili IT globali; il 67% pensa che le proprie attività potrebbero non essere conformi fino a dopo la scadenza. I responsabili statunitensi sono i meno ottimisti (76%), rispetto all’Europa (64%), nonostante una spinta all’adozione della normativa come standard. Le aziende sono anche ben consapevoli di quale sarà l’impatto per la non conformità: . Oltre un terzo, infatti, dei responsabili IT a livello globale afferma che le sanzioni finanziarie potrebbero addirittura mettere a rischio la sopravvivenza delle loro imprese.

Ogni azienda che abbia a che fare con i dati personali di un cittadino UE deve sapere dove sono conservati i propri dati in ogni momento. Questa conoscenza è il primo passo verso la conformità al GDPR, ma il sondaggio mostra che non è proprio così: solo il 40% degli intervistati afferma di poter dire con sicurezza dove sono memorizzati tutti i propri dati.

Alexander Wallner, Senior Vice President e General Manager di NetApp EMEA, a seguito dei risultati, ha commentato: «Sappiamo da tempo che il GDPR sta per arrivare e speravo che il livello di preoccupazione tra le aziende fosse ormai minimo. Dal sondaggio emerge invece che non è così, anche se il GDPR e le questioni sulla conformità dei dati e sulla privacy incideranno indubbiamente sulle imprese che hanno a che fare con dati di cittadini UE. Ma ci sono buone notizie, nonostante la scadenza imminente: l’intero ecosistema della gestione dei dati deve adattarsi ai requisiti del GDPR, dai rivenditori, ai fornitori di cloud, alle imprese produttrici. Le aziende possono pertanto sfruttare questa competenza, creando risorse condivise e business a prova di futuro con una gestione dei dati conforme al GDPR».

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