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Proofpoint: cinque consigli per evitare il furto degli hashtag

Se un team di social media investe per rendere un hashtag popolare, i criminali informatici possono dirottarlo per prendere di mira fan e follower con malware e link di phishing. I consigli di Proofpoint

Pubblicato il 13 Mar 2018

Redazione TechCompany360

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L’attività di social media è ormai imprescindibile per tutte le organizzazioni, comprese quelle di canale. Gli hashtag, in particolare, rappresentano un ottimo modo per promuovere il proprio brand sui social media. Creano buzz, aiutano i fan a seguire l’attività di una determinata azienda e incoraggiano l’engagement. Ma gli hashtag dei brand possono anche mettere a rischio l’azienda che rappresentano. Dato che nessuna organizzazione può possederli o controllarli, i malintenzionati possono approfittarne.  Se un team di social media investe per rendere un hashtag popolare, i criminali informatici possono dirottarlo per prendere di mira fan e follower con malware e link di phishing.

Di seguito 5 consigli per ridurre il rischio di “dirottamento” degli hashtag elaborati da Proofpoint.

1. Coordinare i team e assegnare ruoli precisi per attenuare il rischio

Allineare gli stakeholder – tra marketing, IT Security e dipartimenti legali – per identificare e gestire i rischi legati ai social media e simulare attacchi per assicurarsi che policy, procedure e strumenti prevengano efficacemente il dirottamento di hashtag e attacchi al brand.

2. Rimuovere post indesiderati dai feed dei social media della tua azienda

Eseguire audit di sicurezza degli account social della propria azienda e collaborare con il marketing per rimuovere qualsiasi contenuto dannoso. Sfruttare tecnologie di sicurezza che possono identificare post pericolosi – quali malware, phishing, linguaggi inappropriati, incitamento all’odio e pornografia – che utilizzano i propri hashtag, e rendere automatica la loro rimozione.

3. Monitorare automaticamente i social media

Dopo aver verificato e rimosso i contenuti dannosi dagli account social, è opportuno che l’organizzazione monitori costantemente tali account per prevenire futuri attacchi. Cyber-intelligence e monitoraggio delle minacce dovrebbero rappresentare il pilastro fondamentale della strategia digitale e dei social media di un’azienda. Ancora una volta, sfruttare le tecnologie di sicurezza per scansire efficacemente hashtag e termini legati al brand per individuare i contenuti dannosi è il modo migliore per proteggere in modo preventivo clienti e dipendenti sui social.

4. Identificare e chiudere account fraudolenti associati al proprio brand

Negli attacchi scrupolosamente condotti verso fan e follower di un’azienda, i criminali informatici non creano solo post dirottando gli hashtag ma li possono anche inviare da un account fraudolento, che a prima vista può sembrare ufficiale. Un’organizzazione in media possiede 10 account social, e potenzialmente sono ancora più numerosi quelli fraudolenti che possono sfruttare lo stesso brand. Per proteggere la propria brand identity sui social media, è consigliabile inviare richieste di rimozione per tutti gli account social fraudolenti che mettono a rischio l’identità della propria azienda.

5. Identificare e mettere in blacklist gli attori delle minacce

È utile impostare regole di black list per bloccare account fraudolenti e malintenzionati che sfruttano gli hashtag utilizzando tag quali #likeforlike e #followforfollow, nel tentativo di sfruttare la presenza sui social per aumentare la propria visibilità.  Una solida strategia di sicurezza, supportata dalla tecnologia appropriata risulta fondamentale per proteggere la brand identity sui social media.

di Roman Tobe, Proofpoint

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