Business Academy

Oltre l’MSP c’è il CSP. Al Summit Live di CoreTech i percorsi per crescere e cambiare

Un evento in streaming per dare formazione al canale. Formazione tecnica ma anche consulenza ai partner per una crescita del loro business e della loro azienda: fusioni, acquisizioni, nuovi soci o come diventare imprenditori

Pubblicato il 20 Lug 2020

Loris Frezzato

Roberto Beneduci, CEO di CoreTech

Servizi, formazione, networking e confronto al Summit Live di CoreTech, l’evento che si è concentrato sui temi della crescita imprenditoriale, della trasformazione dei modelli di business e del coraggio di prendere decisioni per il futuro della propria azienda. L’accesso da remoto è stato garantito, nel segno del distanziamento e della fruibilità online dei contenuti, ma CoreTech ha voluto trasformare il suo recente evento in streaming, dedicato all’evoluzione del ruolo degli MSP e degli operatori in Cloud, della durata di una giornata, in qualcosa di tangibile, adottando una formula mista tra virtuale e materiale, che ha tenuto alta l’attenzione degli oltre 130 partecipanti alla quinta edizione del suo Summit. Un Summit Live “ibrido”.

Roberto beneduci coretech
Roberto Beneduci, CEO di CoreTech in uno dei momenti del Summit Live 2020

«Un modo per dare concretezza al confronto, anche se da remoto – spiega Roberto Beneduci, CEO di CoreTech -. Quest’anno, pur con le limitazioni sanitarie per il Coronavirus, abbiamo voluto creare un’esperienza coinvolgente, mantenendo alta l’attenzione dei partecipanti con sessioni consecutive di formazione, ma anche intervallate da momenti di convivialità concreta. A tutti i partecipanti sono infatti stati recapitati dei kit di materiale informativo e brochure, insieme a dei box per il coffee break, l’aperitivo e addirittura la pizza, in modo da non perdere quello spirito di networking che caratterizza da sempre il nostro evento, anche nell’esigenza del distanziamento sociale».

Un evento che ha visto la cooperazione di più elementi e piattaforme tecnologiche, da Zoom a OBS, con elementi integrabili tra di loro, e per il quale, in sostituzione degli eventi fisici degli anni passati, è stato creato una “virtual location” nel sito summitlive.coretech.it, vero e proprio punto di incontro tra i contenuti, gli interventi, le informazioni e gli sponsor.

La partecipazione dei partner all’evento è, da tradizione e anche quest’anno, a pagamento. Adattato alle esigenze attuali, ovviamente, il palinsesto. Se la formula tradizionale prevedeva formazione al mattino e sessione plenaria e networking ludico nel pomeriggio, quest’anno l’evento è stato declinato con una giornata intera di diretta streaming il 26 giugno. Una giornata di soli interventi di scenario e di confronto, mentre la parte di formazione si è svolta nei giorni precedenti l’evento, in una sorta di percorso preparatorio, principalmente concentrato sui temi della business academy.

«Abbiamo realizzato tutta una serie di eventi formativi nelle settimane precedenti – riprende Beneduci -, dividendo, di fatto, l’evento vero e proprio dalla parte formativa e di academy. In questo modo non c’è stata sovrapposizione temporale tra i tanti interventi, 20 diversi, a cui tutti hanno potuto partecipare, e che comunque rimangono accessibili dal sito dedicato anche post evento, attraverso registrazione».

Durante la sessione plenaria, poi, non si è parlato di alcun prodotto, ma solo ed esclusivamente di temi di interesse formativo. Temi che possono toccare da vicino i partner, in quanto aziende. Temi di consulenza organizzativa: come trasformare il proprio business focus; come prendere decisioni per la crescita attraverso l’entrata di nuovi soci o altre formule; come gestire le acquisizioni; come considerare fusioni e acquisizioni; la gestione dei contratti. Insomma, tutti i temi relativi alla crescita dell’azienda.

«L’obiettivo del Summit Live è stato dare delle indicazioni per distinguersi in un mercato grande e competitivo come quello attuale – spiega Beneduci -. Bisogna, infatti, sempre più focalizzarsi e avere anche il coraggio di rinunciare a qualcosa: non si può fare tutto, ma tagliare i rami secchi o unirsi ad altri per creare ecosistemi di partner».

Anche i modelli di business stanno cambiando velocemente, e oggi parlare di managed service provider diventa sorpassato. È una riflessione, questa, su cui Beneduci torna spesso: «Ormai siamo ben oltre all’MSP. A fine 2019 c’è stato il pareggio tra spending on premise e cloud, con il cloud che cresce sempre di più, e la tendenza, anche tra le PMI, sarà sempre più di avere un modello a canone mensile che risolva tutte le proprie esigenze tecnologiche, saltando modelli ibridi, che già oggi, per questo target, sono superati. I fornitori di tecnologie si stanno delineando come cloud service provider, dove su cloud c’è tutto, in forma di servizi, senza dover declinare in cloud parte delle offerte tradizionali. Il valore che i partner possono dare oggi è enorme: contribuire a portare le piccole e medie imprese dai livelli preistorici in cui sono a un livello digitale e di servizi che consenta loro di innovare e di ottimizzare il proprio business».

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