Intel compra Nervana, deep learning da 350 milioni di dollari



Il produttore americano ha messo sotto il suo cappello la startup che sfrutterà le capacità computazionali delle piattaforme Xeon e Xeon Phi

Paolo Longo

Pubblicato il 22 Ago 2016


L’annuncio è arrivato in sordina, quasi a metà agosto. Intel, tra i principali costruttori di chip al mondo, ha ufficializzato l’acquisizione di Nervana, startup esperta nella produzione di soluzioni di deep learning, sia hardware che software. I termini dell’accordo non sono stati divulgati, ma pare che per giungere a una conclusione, Intel abbia dovuto sborsare ben 350 milioni di dollari, una cifra che non dovrebbe spaventare visto il possibile mercato che le si staglia dinanzi. Secondo gli esperti, il colosso USA infatti non potrà che beneficiare del know-how ottenuto negli ultimi tempi dal team di Nervana, che ora si metterà all’opera per incrementare e migliorare le piattaforme Xeon e Xeon Phi di Intel, con un occhio alle performance e al TCO.

Intel è concentrata sulla costruzione di modelli di high-performance computing (HPC), un campo in cui a eccellere è Nvidia, che proprio di recente si è guadagnata la prima posizione nella fornitura di chip di alto rango per progetti HPC per il deep learning. E’ chiaro dunque che la compagnia di Santa Clara vuole accelerare concretamente in tale direzione, mettendo la freccia e sorpassando il concorrente. Una mossa fondamentale non è solo quella di proporre nuove soluzioni in-house ma anche stringere accordi con nomi grossi del mondo hi-tech, che possano incentivare l’adozione dei suoi chip. Non a caso, il progetto TensorFlow di Google, per la realizzazione di un ecosistema open soruce di deep learning, sfrutta proprio i processori americani, che sempre di più si fanno strada tra le complicate maglie del mondo AI.

Da parte sua, Nervana ha chiuso il 2014 con oltre 20 milioni di dollari in finanziamenti. Tra gli investitori ci sono Allen & Co., AME Cloud Ventures, CME Ventures, Data Collective, Draper Fisher Jurvetson, Global Playground e Lux Capital. Tra i software prodotti c’è Neon, un framework di deep learning basato sul linguaggio di programmazione Python e convertito nel 2015 a piattaforma open-source.

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