L’interconnessione e l’analisi dei dati grazie all’IoT consentita dal Cloud eleva il gestionale a regista del funzionamento aziendale. E Passepartout ora pensa a un utilizzo concreto dell’AI
Loris Frezzato
Pubblicato il 17 Dic 2019
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Dagli obblighi di legge alla consapevolezza, le piccole e medie aziende italiane scoprono i vantaggi del cloud. Quello dell’avvicinamento delle aziende al cloud è stato un percorso piuttosto lento, con molti dubbi che ne hanno frenato l’adozione e con alcune perplessità di sicurezza e di performance, ormai finalmente sfatate. Il cloud sta, infatti, entrando a far parte della gestione ordinaria delle imprese italiane e Passepartout ne sfrutta le potenzialità, adeguando e predisponendo allo stesso tempo le funzionalità del proprio gestionale nella preparazione di un futuro data centrico per il business aziendale.
Indice degli argomenti
La spinta al cloud nelle PMI dalla fatturazione elettronica
Un buon contributo all’adozione del cloud da parte delle aziende è arrivato dall’imposizione della fatturazione elettronica, occasione che ha spinto la software house sammarinese a rendere tutti i propri prodotti interfacciabili con il cloud, in modo che si venisse a creare un ambiente che fosse il meno impattante possibile per i clienti che dovessero intraprendere in maniera veloce il loro percorso verso il cloud.
Christian Pari, Direttore analisi e sviluppo area imprese e commercialisti
«I clienti così possono continuare a lavorare sempre allo stesso modo sul proprio prodotto, senza doversi preoccupare se la fattura sia di carta o digitale – assicura Christian Pari, Direttore analisi e sviluppo area Imprese e Commercialisti di Passepartout -. Un passaggio naturale reso possibile dalle nuove tecnologie, che già attraverso il loro utilizzo consentono al prodotto stesso di guidare i clienti all’interno dei processi, mentre prima era necessario studiare approfonditamente un prodotto prima ancora di utilizzarlo».
Il cloud per sfruttare infrastrutture potenti e scalabili
Si tratta di tecnologie che risiedono in cloud, che consentono di avere le efficienze di calcolo necessarie per lo svolgimento di certe funzioni, difficilmente raggiungibili attraverso infrastrutture proprie, se non con alti costi d’acquisto, di upgrade e di manutenzione. Tecnologie che sono in grado di sostenere l’elaborazione, la correlazione e l’analisi di altissime quantità di dati, che abbiano, per esempio, funzionalità di machine learning capaci di integrare i dati dell’IoT alle macchine di produzione presenti nelle aziende.
Il cloud, insomma, apre a veri e propri nuovi scenari, attivando nuove funzionalità che consentono di raccogliere tutti i dati che gravitano intorno all’azienda, di analizzarli e di guidare una migliore gestione dei processi. Un cambio di paradigma in generale, dove anche i software gestionali sono stati ampiamente coinvolti.
I partner Passepartout con il cloud affrontano l’industria 4.0
«L’industria 4.0 ha dato il via a questo processo di integrazione dei gestionali con i dati delle macchine di produzione, e in questo ambito Passepartout ha ormai già diversi progetti in atto, realizzati dai nostri partner concessionari, che integrano il software gestionale con le macchine, consentendo di elaborare i dati o addirittura di impostare alcune lavorazioni in automatico» spiega Pari.
Progetti che i partner della software house possono realizzare grazie all’ambiente di sviluppo PassBuilder, che è in continua evoluzione. In questo modo i partner hanno reso possibile l’interazione con le macchine collegate a Internet, la raccolta dei dati e di pilotare in modo opportuno il gestionale. Con il risultato che il gestionale Passepartout, partendo proprio dalle esigenze delle aziende e dalle risposte dei partner, si va via via ad arricchire per adeguarsi a questo nuovo mondo, attraverso nuove interpretazioni, con un ambiente di sviluppo che è nativo dentro il prodotto stesso e che Passepartout continua a sviluppare e a fare crescere mantenendo la compatibilità con tutto quanto viene realizzato da parte dei partner.
Passepartout e il cloud: e adesso tocca all’Intelligenza Artificiale
«Un percorso che ora sta andando anche ben oltre all’interazione tra macchine e IoT, coinvolgendo ulteriori aspetti, come l’Intelligenza Artificiale, che può così essere collegata alla produzione e alla gestione – afferma Pari -. Associando, infatti, dei riconoscitori del linguaggio naturale, come Alexa di Amazon o altri, abbiamo reso possibile la gestione di operazioni più o meno semplici sul nostro software con il semplice comando voce».
Tutti progetti realizzabili grazie al cloud e grazie alla grande capacità elaborativa a cui attraverso esso possiamo attingere. Il cloud, di fatto, ci sta abilitando alla migrazione verso la Data Driven economy, dove i dati e la loro analisi correlata sono alla base. Ottimale per tutte quelle aziende che richiedono scalabilità semplice e veloce delle proprie infrastrutture, per stare al passo con l’aumento dei dati e le esigenze di elaborazione.
Il parco clienti Passepartout guarda con fiducia al cloud
Un bel cambio culturale rispetto a prima, quando si preferiva avere le macchine con i dati in sede, e tanti scogli si sono dovuti superare nel frattempo, dalla paura del nuovo, che ha accomunato sia i clienti sia i partner, dalla fiducia nelle performance di internet, la velocità di connessione, la copertura di banda. Insomma, tanti motivi che oggi sono ormai stati sdoganati.
«Passepartout ha quindi deciso di virare poderosamente verso il cloud – riprende Pari -, al punto che sull’offerta rivolta ai commercialisti, le nuove versioni sono solo su cloud. A oggi, ormai il 70% dei commercialisti nostri clienti si è convertito al cloud. Ma anche le imprese crescono nell’uso di Passepartout in cloud. Con tassi inferiori rispetto ai commercialisti, ma con una netta tendenza: su 17.000 installazioni del gestionale sulle aziende, oltre il 10% utilizza la versione in cloud».
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