Speciale #Brexit
Se la Brexit diventa una minaccia degli hacker
A seguito del voto britannico aumentano i tentativi di phishing camuffati da comunicazioni per evitare i rischi economici seguenti all’uscita dall’Unione
05 Lug 2016
James Chappel, co-fondatore e CFO di Digital Shadows ha spiegato online: “Abbiamo notato un incremento nell’utilizzo dei topic riguardanti la Brexit nell’ultimo periodo all’interno di email, con l’obiettivo di spingere le persone a navigare su certi siti. Uno stratagemma comune usato dagli hacker è quello di inviare messaggi che si riferiscono al crollo finanziario che vi sarà a seguito della Brexit. Si tratta di un metodo che provoca certamente un’urgenza di click negli utenti, evidentemente preoccupati”.
Come spiegano da Londra, al click su link poco chiari si installa sul computer un malware che ha finalità ben poco etiche. In cima alla lista c’è il furto delle informazioni personali e dei dati sensibili, password comprese, con un conseguente e concreto danno per i malcapitati, più di quanto lo sia attualmente la Brexit vera e propria. Nonostante i continui proclami e le avvertenze circa l’apertura di file e collegamenti contenuti nelle email, il phishing è una minaccia sempre presente a livello globale. Proprio nel Regno Unito, terreno fertile per l’ultimo attacco, la polizia ha riportato un aumento della tecnica di infezione, veicolata tramite posta elettronica, prima di sms e classiche telefonate.