Microsoft porta in Italia gli HoloLens

Finalmente acquistabili anche nel nostro paese le versioni Commercial e Developer a 5 mila e 3 mila dollari. Nessuna declinazione Consumer, non ancora almeno

Pubblicato il 02 Nov 2017

Paolo Longo

hololens

Dopo lunghe attese e modelli recuperati all’estero, Microsoft ha finalmente deciso di portare i suoi HoloLens in Italia. Lo ha fatto allargando i mercati di destinazione con altri 29 paesi destinatari degli innovativi occhialini che realizzano il concetto di Mixed Reality. Con l’Italia dunque, anche Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria potranno mettere le mani sul dispositivo, ancora fermo però alle versioni Commercial e Developer.

In cosa differiscono? Fondamentalmente in nulla in termini di caratteristiche hardware, più che altro nel tipo di supporto che abilitano, esteso nel caso della Commercial Suite, pensata per aziende e organizzazioni, mentre gli sviluppatori singoli possono contare sul modello a loro dedicato.

I consumatori devono ancora attendere

Se ci si aspettava che la casa di Redmond tirasse fuori dal cilindro anche una versione Consumer, beh, resta un bel po’ di delusione. Difficilmente un acquirente deciderà di sborsare 3 mila dollari per portarsi a casa la Development Edition e ancora meno la Commercial, che ha un cartellino di 5 mila dollari. La speranza però c’è sempre ed è dunque lecito aspettare che prima o poi Microsoft lanci un prodotto per i consumatori, a un prezzo minore e senza tutto quel supporto abbinato alle due declinazioni correnti.

C’è da dire che, ad oggi, gli HoloLens possono fare ben poco per un pubblico generalista. Il significato maggiore è nell’ambito di progetti enterprise, processi di lavoro che possono beneficiare di un minimo di interazione digitale e capaci di sperimentare qualcosa di nuovo. I visori che girano sula piattaforma Windows Mixed Reality non sono nati per soddisfare bisogni di intrattenimento personale ma principalmente quelli del business, anche se questo non vuol dire che in un prossimo futuro non si possa indossare il device per guardare un film o giocare a scacchi senza perdere il controllo dell’ambiente circostante. Del resto, per fare cassa, l’unica soluzione è immettere sul mercato globale gli oggettini, prima che diventino degni eredi dei Google Glass, che si palesano ogni tanto ma oramai finiti nel dimenticatoio.

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