Intelligenza Artificiale: secondo Microsoft è al pari dell’uomo
Per Redmond, i software di nuova generazione possono intrattenere un discorso con un interlocutore in carne e ossa, senza grosse differenze con l’uomo
20 Ott 2016
Sviluppo avanzato
Ad esempio, la media di errore di un professionista delle trascrizioni è di circa il 5,9% nel settore di riferimento globale Switchboard, mentre sale all’11,3% nella porzione CallHome. In entrambe, l’Intelligenza Artificiale ha raggiunto un nuovo stato dell’arte, eguagliando i risultati umani, un punto di riferimento fondamentale per i progetti futuri. SI tratta della prima volta che un software, pur avanzato, raggiunge la parità con l’essere umano all’interno della metrica di rilevazione del riconoscimento vocale. Di certo questo non è l’obiettivo finale ma solo una tappa verso il percorso di affinamento e ottimizzazione intrapreso da Microsoft. Decenni di studi sono serviti a perfezionare i meccanismi con cui i computer possono ricostruire contestualmente il discorso di una o più persone. I vari Google, Microsoft, HP, IBM e BBN hanno realizzato, negli anni, le loro declinazioni di programmi, anche consumer, in grado di interagire in maniera più ampia con l’utente. “La pietra che abbiamo appena fondato semplificherà d’ora in poi lo sviluppo di prodotti in grado di capire meglio quello che diciamo. Dall’intrattenimento della Xbox al supporto di Cortana, gli assistenti personali digitali sono pronti per un vero salto verso il domani”, ha spiegato Microsoft.