Olimpiadi
I robot diventano reporter olimpici: il caso del Washington Post
A pochi giorni dalla partenza di Rio 2016, si scopre in che modo il quotidiano statunitense usa i software automatizzati per coprire alcune notizie
08 Ago 2016
Mani di bit
Insomma, si tratta di un supporto notevole e in alcuni casi necessario, per evitare di perdersi tra numeri e tempi precisi al millesimo di secondo, per cui un solo errore potrebbe compromettere la validità di una notizia. Il software usato dal Post è stato sviluppato grazie ad una partnership con Automated Insights, società californiana specializzata in intelligenza artificiale. La piattaforma alla base è Wordsmith A.I., in grado di analizzare statistiche e informazioni, compresi i Big Data, per creare storie linguisticamente interessanti. Un po’ quello che è successo qualche anno fa tra le mura del Los Angeles Times, quando venne integrato in redazione un programma capace di elaborare articoli incentrati su fatti di cronaca, partendo da fonti ufficiali, come i bollettini della polizia. “Non vogliamo sostituire i giornalisti – ha detto Jeremy Gilbert, a capo dei progetti digitali del Washington Post – ma solo lasciarli più liberi di fare il loro lavoro in maniera più semplice”.