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Con HP il Chromebook si fa 2-in-1

La famiglia dei Chrome OS si allarga con il dispositivo trasformabile che integra tutta la versatilità di un tablet nella resa produttiva di un classico notebook

Pubblicato il 13 Apr 2018

Paolo Longo

hp-x2

Le ultime settimane hanno visto arrivare due nuovi Chromebook. Il primo a opera di Acer, il Tab 10, e poi l’x2 di HP. Proprio quest’ultimo si pone come scelta preferenziale nel fervente mondo dei dispositivi con Chrome OS, che negli Stati Uniti hanno raggiunto un risultato eccezionale, scalzando i MacBook dal primo posto degli strumenti tecnologici più utilizzati nelle scuole. Il motivo è sotto l’occhio di tutti: tanta innovazione, hardware e software, a un prezzo ridotto ed estremamente accessibile per un comparto, quello dell’educazione, che è sempre alla ricerca dell’ottimizzazione dei costi. Con l’x2, HP offre un prodotto del tutto versatile e buono per diverse occasioni.

Quando agganciato alla sua tastiera, realizza l’idea principe dei Chromebook: produttività, lavoro e svago in un device leggero e sempre connesso alla rete, in modo particolare ai servizi sulla nuvola di Google. Da sganciato invece, in modalità tablet, si pone in cima alla lista delle tavolette Android, se non altro perché monta un sistema operativo più completo, sebbene pienamente calato nel mondo applicativo del Play Store.

Come se non bastasse, supporta anche l’Active Pen, ovvero il pennino adattivo incluso, che si pone come valida alternativa della Apple Pencil, al debutto sul più recente iPad economico, che pure mira all’ambito studentesco. Tanti punti di forza e un solo difetto, almeno per noi europei: il 2-in-1 per ora si vende solo negli USA a 599 dollari anche se è auspicabile che sbarchi presto oltreoceano, se non altro per rendere più vivo un mercato alquanto statico, sia per le poche novità che per un’estrema saturazione a cui va costantemente incontro.

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